Modifica di
Disturbo bipolare
(sezione)
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
==Storia== Gli esseri umani hanno spesso oscillazioni di emozioni in base alle interazioni e alle attività quotidiane. Queste oscillazioni diventano gravi nel momento in cui sono intense e durature, dando luogo a disturbi, come nel caso del disturbo bipolare. Una testimonianza relativa a un disturbo simile risale all'IX secolo a.C., all’interno dell’''Iliade'', nella storia di Aiace Telamonio, il quale presentava sbalzi di umore alterni, passando da un estremo a un altro fino ad arrivare al suicidio. Nel IV secolo a.C., Ippocrate fu il primo a redigere una classificazione dei disturbi mentali, attribuendo la melancolia (depressione) a un eccesso di bile nera e la mania (eccitazione) a un eccesso di bile gialla. Areteo di Cappadocia nel I secolo d.C. nell'opera ''Sulle cause e sui sintomi delle malattie croniche'' fu il primo a descrivere con criteri moderni la melanconia e la mania che sono tipiche del disturbo bipolare. Areteo scrisse che nello stato di melanconia il soggetto è triste o apatico; da questo stato passa alla fase maniacale nel quale è l’opposto quindi euforico. Per descrivere la fase maniacale viene utilizzato l’esempio di una persona che cammina nel mercato con una ghirlanda in testa e ha un atteggiamento da vincitore. Durante il medioevo, i disturbi psichiatrici furono spesso attribuiti a cause demoniache. Alla fine del Seicento, più studiosi osservarono come le fasi di mania e melanconia si alternassero e iniziarono a vedere un collegamento tra i due stati. Nel 1854, a distanza di poco tempo, Jean Pierre Falret e Jules Baillarger dichiararono di aver scoperto una nuova malattia mentale. In Francia Falret la chiamò “Follia a doppia forma” con la descrizione dell’alternanza delle due fasi mentre in Germania Baillarger la chiamò “Follia circolare”. I due medici si accusarono a vicenda di plagio. Nel 1929, Oswarld Bumke, allievo del “padre della psichiatria moderna”, Emil Kraepelin, descrisse in maniera approfondita la malattia maniaco-depressiva con le fasi alterne tra mania e depressione. Nel Novecento, i clinici tedeschi Karl Kleist e Karl Leonhard chiamarono la malattia maniaco-depressiva precedentemente descritta con un nuovo nome, cioè disturbi bipolari. Nel 1966, grazie allo sviluppo degli studi, si sono iniziate a distinguere le formi unipolari e bipolari. Nel 1979 negli Stati Uniti viene introdotta la distinzione tra disturbo bipolare I e II; nel tipo II vengono raggruppati i sintomi per i quali non è richiesta l’ospedalizzazione.<ref> Antonio Tundo, ''Breve storia del disturbo bipolare. Il disturbo bipolare da Omero a oggi'', Istituto di psicopatologia, Roma, 2022.</ref>
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a scrivowiki possono essere modificati, stravolti o cancellati da altri contributori. Se non vuoi che i tuoi testi possano essere alterati, allora non inserirli.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera (vedi
Scrivowiki:Copyright
per maggiori dettagli).
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Menu di navigazione
Strumenti personali
Accesso non effettuato
discussioni
contributi
entra
Namespace
Pagina
Discussione
italiano
Visite
Leggi
Modifica
Cronologia
Altro
Ricerca
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Strumenti
Puntano qui
Modifiche correlate
Pagine speciali
Informazioni pagina