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Mostro di Firenze
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== Omicidi == === 1974: Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore (Rabatta) === Nel 1974 Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore furono trovati morti a Rabatta (a nord-est di Firenze, comune di Borgo San Lorenzo) da un contadino che notò la loro auto parcheggiata con il corpo di Pasquale all'interno. A poca distanza c'era il corpo di Stefania, abbandonato sull'erba, con un tralcio di vite che le sporgeva dai genitali. Il corpo presentava numerosi tagli nella zona del basso ventre e al torace, oltre a ferite sul volto e sul petto, appartentemente collegate al piquerismo, una perversione sessuale che consiste nel provare piacere provocando dei tagli sul corpo dell'altra persona<ref>https://wetlab.org/things-to-know-about-piquerism/.</ref>. È incerto se questa operazione fosse stata compiuta dopo la morte oppure se l'assassino avesse ucciso i due ragazzi solo per eseguire questa manifestazione di parafilia<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze'', vol. 1, pp. 27-45.</ref>. === 1981: Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi (Mosciano) === Nel 1981 Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi furono uccisi allo stesso modo dopo essersi appartati in una zona frequentata da guardoni a Mosciano (a sud-ovest di Firenze, comune di Scandicci). I due corpi furono scoperti da un poliziotto fuori servizio che notò una Fiat Ritmo abbandonata e nelle vicinanze una borsa da donna, dove sembrava che qualcuno avesse rovistato cercando qualcosa. Il corpo di Carmela mostrava tagli nella zona pubica e un'incisione attraverso la quale le era stata asportata la pelle e una parte dei genitali esterni. Inizialmente questo episodio e quello del 1974 sembrarono non correlati. Con il proseguire delle indagini si notarono dei tratti in comune con il primo duplice omicidio. L'8 giugno del 1981, due giorni dopo la morte di Carmela e Giovanni, il giornalista Antonio Villoresi scrisse nel quotidiano «La Nazione» un articolo dove sottolineava le similitudini con il delitto del 1974<ref>https://www.mostrodifirenze.com/1981/06/08/8-giugno-1981-stampa-la-nazione-massacrati-a-revolverate-e-a-coltellate-due-fidanzati-nella-campagna-di-firenze-una-notte-insonne-per-due-famiglie-angosciate-ma-carmela-e-giovanni-non-sono-piu-to/.</ref>. Il modus operandi con cui erano stati uccisi i quattro ragazzi era simile: colpi di arma da fuoco e tagli nella zona genitale della vittima femminile. Inoltre anche i proiettili ritrovati erano della stessa marca, Winchester calibro 22, con la lettera H incisa sul fondo. Sembrava inoltre che l'assassino fosse diventato più esperto: nel secondo episodio già i primi colpi erano stati fatali e c'era stata un'asportazione della pelle<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze'', vol. 1, pp. 53-54.</ref>. Da questo momento venne dato all'assassino, che successivamente agirà in altri duplici omicidi, l'appellativo di “Mostro di Firenze”<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze'', vol. 1, pp. 47-67.</ref>. === 1981: Susanna Cambi e Stefano Baldi (Travalle) === Nel 1981 avvenne il delitto di Susanna Cambi e Stefano Baldi a Travalle (a nord-ovest di Firenze, comune di Calenzano), i cui corpi furono scoperti da due pensionati che notarono una Golf nera con il finestrino rotto. Era strano che un'auto fosse parcheggiata in quella zona sterrata intorno alle 10:00, così si avvicinarono e poterono osservare i due ragazzi accasciati fuori dall’auto. Stefano si trovava in un fosso, mentre la ragazza era poco distante. In questa occasione l’assassino aveva tagliato una zona più ampia e profonda, arrivando fino alla zona anale. Probabilmente era stata usata la mano destra, come per l’escissione su Carmela. Poco distante venne rinvenuto un fermaporte piramidale in pietra verniciato di rosso. Non è certo si trattasse di un indizio, ma alcuni investigatori e giornalisti avevano pensato fosse un simbolo esoterico<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze.'', vol. 1, pp. 69-87.</ref>. L'esoterismo, infatti, considerava la piramide un simbolo di ascesa verso il cielo, mentre la base, raffigurata come un quadrato, simboleggiava la perfezione<ref>https://www.mitiemisteri.it/simbologia-significato-delle-figure-geometriche/piramide.</ref>. === 1982: Antonella Migliorini e Paolo Mainardi (Baccaiano) === Nel 1982 si verificò il primo errore attribuito al Mostro durante l’omicidio di Antonella Migliorini e Paolo Mainardi. La coppia aveva deciso di ritirarsi in un luogo non troppo isolato a Baccaiano (a sud-ovest di Firenze, comune di Montespertoli). Paolo non morì immediatamente: quando venne scoperto l'omicidio, respirava ancora. Probabilmente in seguito ai primi spari egli era riuscito ad avviare l’auto, che fu ritrovata incastrata in un canale di scolo, piuttosto che parcheggiata in una piazzola di sosta. Si ipotizzò che Paolo avesse messo per sbaglio la retromarcia finendo dalla parte opposta della strada, così che l'assassino aveva sparato sui fari dell'auto in modo che Paolo non lo potesse riconoscere e se ne era andato lasciandolo in vita, anche se il ragazzo morì poco dopo il ritrovamento a causa delle ferite riportate<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze.'', vol. 1, pp. 89-113.</ref>. === 1983: Jens-Uwe Rüsch e Wilhelm Friedrich Horst Meyer (Giogoli) === Nel 1983 due turisti tedeschi omosessuali furono assassinati nei pressi di Giogoli (a sud-ovest di Firenze, comune di Scandicci). Uno dei due aveva i capelli lunghi: per questo alcuni ipotizzarono che l’assassino l’avesse scambiato per una donna oppure che avesse voluto colpire proprio la loro relazione. Una delle teorie proposte ipotizzava che il Mostro fosse affetto da narcisismo e che perciò, volendo mostrare il suo modus operandi, non faceva attenzione a chi fossero le vittime: l'unica condizione necessaria per facilitare gli omicidi era il buio. Accanto al furgone, luogo dell’omicidio, fu ritrovata una rivista omo-erotica danneggiata. Si ritenne che questo potesse essere stato opera del Mostro, il quale potrebbe aver sostituito l’escissione del pube con gli strappi alla rivista <ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze.'', vol. 1, pp. 197-215.</ref>. === 1984: Pia Gilda Rontini e Claudio Stefanacci (Vicchio) === Nel 1984 Pia Gilda Rontini e Claudio Stefanacci vennero uccisi a Vicchio (a nord-est di Firenze, nella valle del Mugello). Oltre all’escissione del pube, la donna subì per la prima volta anche l'asportazione della mammella sinistra. Le due operazioni non sembrarono provenire dalla mano di un chirurgo, come invece si era iniziato a credere indagando sugli omicidi precedenti. Infatti vennero notati almeno tre punti di arresto della lama, nonostante fosse comunque un taglio preciso e sicuro. Non si notarono impronte nelle vicinanze e le macchie di sangue trovate corrispondevano ai gruppi sanguigni delle vittime<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze.'', vol. 1, pp. 245-263.</ref>. === 1985: Jean Michel Kraveichvili e Nadine Jeanine Giselle Mauriot (San Casciano in Val di Pesa) === Nel 1985, nei boschi di San Casciano in Val di Pesa (a sud di Firenze), un ragazzo che cercava funghi notò un’auto parcheggiata e si imbatté nel corpo di Jean Michel ricoperto da secchi di vernice. Probabilmente egli aveva tentato di scappare, ma era stato catturato dall’assassino che lo uccise a colpi di coltello. Non si riuscì a capire perché Jean Michel fosse fuggito verso un cancello impossibile da oltrepassare, ma si ipotizzò che a causa del suo shock avesse agito d'istinto, oppure che fosse stato costretto ad andare in quella direzione dalla presenza di un aiutante del Mostro che gli bloccava l'altra strada. Nadine, invece, venne uccisa immediatamente nella tenda che si trovava nei paraggi, dove si erano appartati quella sera i due giovani<ref>Taddeo, ''La storia del Mostro di Firenze.'', vol. 1, pp. 305-343.</ref>.
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