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== Testimonianze == La cultura tradizionale giapponese ha lasciato numerose testimonianze riguardanti il fenomeno degli ''yōkai''. === Tradizione scritta === ==== Kinmōzui ==== Il ''Kinmōzui'' è la prima enciclopedia illustrata del Giappone. È composto da venti volumi, compilati da Nakamura Tekisai<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 35.</ref>. Pubblicato intorno al 1666, risale quindi al periodo Edo (1600-1868<ref>Foster, ''The book of yokai'', p. 61.</ref>). Per la scrittura di quest'opera, Nakamura Tekisai si è ispirato al ''Sancaituhui'', un'enciclopedia di 106 volumi, composta dagli autori cinesi Wang Qi e Wang Siyi e completata nel 1607, che si occupa di riportare nozioni riguardo gli elementi dei regni dell'umanità, della terra e del cielo<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 34.</ref>. Nel ''Kinmōzui'', Tekisai categorizza gli ''yōkai'' basandosi principalmente sulle loro caratteristiche fisiche<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 38.</ref>. ==== Wakan sansaizue ==== Il ''Wakan sansaizue'' è un'enciclopedia di 105 volumi, compilata da Terajima Ryōan. La sua pubblicazione è cominciata nel 1713<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 39.</ref>. Nella compilazione del ''Wakan sansaizue'', Ryōan è stato ispirato dalle nozioni riportate dal ''Sancaituhui'' e da altri lavori cinesi di stampo enciclopedico<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 40.</ref>, come il ''Bencao gangmu'' di Li Shizhen, pubblicato nella seconda metà del Cinquecento<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 33.</ref>. ==== Gazu hyakkiyagyō ==== Il ''Gazu hyakkiyagyō'' è una serie illustrata di quattro libri, creata da Toriyama Sekien e pubblicata tra il 1776 e il 1784<ref>Foster, ''The book of yokai'', p. 66.</ref>, nella quale sono catalogati più di duecento ''yōkai'' diversi<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 55.</ref>. ==== Kibyōshi ==== I ''kibyōshi'' sono dei libri satirici appartenenti al mondo della narrativa grafica. Si sono diffusi principalmente durante il periodo Edo. In questi libri gli ''yōkai'' venivano sfruttati per rappresentare i personaggi di cui si voleva fare una parodia<ref>Foster, ''The book of yokai'', p. 68.</ref>. ==== Yōkaigaku ==== La ''yōkaigaku'' è una disciplina emersa agli inizi del periodo Meiji (1868-1912<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 4.</ref>), che si pone come obiettivo principale quello di dare una spiegazione razionale agli ''yōkai''<ref>Foster, ''The book of yokai'', p. 71.</ref>, distinguendo tra ''kakai'' ("misteri finti") e ''shinkai'' ("misteri veri")<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 82.</ref> attraverso il metodo scientifico. La ''yōkaigaku'' è diventata una vera e propria disciplina accademica quando il suo creatore, il filosofo Inoue Enryō, ha pubblicato lo ''Yōkaigaku kogi'', intorno agli anni 1893-1894. Lo ''Yōkaigaku kogi'' è un lavoro scritto che ha lo scopo di riportare gli studi sugli ''yōkai'' svolti da Enryō<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 80.</ref>. ==== Tōno monogatari ==== Il ''Tōno monogatari'', ovvero "Racconti di Tono", è il libro più famoso di Yanagita Kunio, il fondatore della disciplina accademica che si occupa dello studio del folklore giapponese, conosciuta con il nome di ''minzokugaku''<ref>Foster, ''The book of yokai'', p. 78.</ref>. Pubblicato nel 1910, il ''Tōno monogatari'' riporta le leggende e i racconti folkloristici del villaggio di Tōno, con riferimenti a diversi tipi di ''yōkai''<ref>Foster, ''Pandemonium and parade'', p. 140.</ref>. === Tradizione orale === ==== Kaidan ==== I ''kaidan'' sono racconti riguardanti eventi strani e misteriosi, delle vere e proprie "storie di paura". Si sono diffusi in Giappone specialmente durante il periodo Edo, tanto da portare alla nascita della figura professionale del racconta-storie<ref>Reider, ''The appeal of "kaidan", tales of the strange'', p. 265-266.</ref>. Eventi conosciuti con il nome di ''hyaku-monogatari kaidankai'' sono una delle tante testimonianze della fama raggiunta dai ''kaidan''. Durante questi ritrovi le persone si riunivano e raccontavano cento ''kaidan'' diversi. Si credeva che questo gioco, se praticato a mezzanotte, portasse alla manifestazione di fenomeni soprannaturali<ref>Reider, ''The appeal of "kaidan", tales of the strange'', p. 267.</ref>.
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