Modifica di
Sito archeologico di Delfi
(sezione)
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
===Miti sull’origine del sito=== Ciò che rese nota nel mondo antico la regione delfica fu, sopra ogni cosa, la presenza dell’Oracolo di Delfi, dove la Pizia, sacerdotessa di Apollo, prevedeva il futuro. Esistono tanti miti di diversi autori legati alla fondazione dell’Oracolo e del santuario. La versione di Diodoro di Sicilia, riportata nella sua ''Bibliotheca Historica'', racconta di come un pastore, notando una fessura dalla quale fuoriuscivano dei fumi, vi si fosse avvicinato e avesse iniziato a pronunciare parole incomprensibili. Presto fu chiaro che quelle parole erano in grado di predire il futuro. Anche Omero descrisse la fondazione dell’Oracolo nell’''Inno ad Apollo''. In questa versione, il dio Apollo stava cercando il luogo adatto ad ospitare il suo Oracolo. Dopo lunghe ricerche, si imbatté nella ninfa Telphousa, che lo ingannò. Per vendicarsi, una volta tornato alla sorgente della ninfa, il dio la seppellì sotto un mucchio di pietre e decise di costruire lì il proprio oracolo. Con una freccia, Apollo uccise poi un drago che terrorizzava quelle terre e decretò che il mostro non avrebbe più ferito coloro che venivano per offrire al dio sacrifici o per consultare l’oracolo. Secondo Omero, i primi sacerdoti del santuario furono degli uomini che il dio, trasformato in delfino, aveva portato in salvo. Da qui, Apollo assunse l’appellativo di Delphinios, e il luogo dove sorgeva il suo oracolo venne rinominato Delfi. Nell’''Eumenide'' di Eschilo viene presentata una terza versione di questo mito. Si racconta che la prima a predire il futuro a Delfi fosse Gaia, la Terra. Dopo di lei vennero sua figlia, Themis, e la titanessa Febe. Quando Apollo, proveniente da Delo, si insediò a Delfi, ereditò il titolo Febo da Febe. Nella versione di Eschilo, Atena Pronaia aveva anch’essa il potere di predire il futuro grazie agli insegnamenti delle ninfe alate del Parnasso, chiamate Thriae. Apollo, offeso, chiese l’intervento di suo padre Zeus. Atena abbandonò quindi l’arte del predire il futuro tramite ciottoli, e gettò questi ultimi nel Campo del Thriassio, che prese il nome dal gesto della dea. Di questa versione della fondazione esistono anche due versioni alternative fornite da Pausania. Un altro tra i tanti miti di fondazione è di Euripide, raccontato nella sua ''Ifigenia tra i Tauri''. Apollo, ancora bambino, giunse sul monte Parnaso insieme alla madre Leto e sconfisse il drago insediatosi in quel luogo. Scacciò Themis, figlia di Gaia, dal tempio e se ne impadronì. La dea Terra, adirata, cercò di indebolire il potere profetico di Apollo, ma intervenne Zeus, re degli dèi, per ridare al dio il suo potere. <ref> Ephorate of Antiquities of Phocis, ''[https://delphi.culture.gr/archaelogical-site/site-history/mythological-versions-of-the-foundation-of-the-oracle/ Mythological versions of the foundation of the Oracle]'', ''The Archaelogical Site of Delphi'', Delfi, Grecia, 2020.</ref>
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a scrivowiki possono essere modificati, stravolti o cancellati da altri contributori. Se non vuoi che i tuoi testi possano essere alterati, allora non inserirli.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera (vedi
Scrivowiki:Copyright
per maggiori dettagli).
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Menu di navigazione
Strumenti personali
Accesso non effettuato
discussioni
contributi
entra
Namespace
Pagina
Discussione
italiano
Visite
Leggi
Modifica
Cronologia
Altro
Ricerca
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Strumenti
Puntano qui
Modifiche correlate
Pagine speciali
Informazioni pagina