Modifica di
Avanguardie storiche
(sezione)
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
== Espressionismo == L’Espressionismo, sorto in Francia nel 1905 ma diffusosi anche in altre parti d’Europa, è stata la prima avanguardia a svilupparsi. Esso fu più un’atmosfera che un movimento vero e proprio: infatti trovò manifestazione in vari ambiti culturali oltre a quello artistico, come quelli letterario e cinematografico. Spesso l’Espressionismo artistico viene presentato come reazione all’impressionismo, perché si muove in direzione diametralmente opposta a quest’ultima corrente. Mentre infatti pittori come Monet o Renoir cercavano di riprodurre più fedelmente possibile l’immagine della retina sulla tela, gli espressionisti non rappresentano ciò che si trova all’esterno, bensì esteriorizzano contenuti interiori, cioè tentano di dare forma alla propria soggettività<ref>Settis e Montanari, ''Arte. Una storia naturale e civile'', vol. 5, p. 90.</ref>. === I caratteri generali === L’Espressionismo è dominato dall’antinaturalismo – che si manifesta nella scelta dei colori, frequentemente contrastanti – e dal primitivismo, cioè la tendenza a cercare le origini, conseguenza della bruttezza del mondo di inizio Novecento. Alla base dell’Espressionismo si trova poi la stilizzazione, espressa nei quadri dal rifiuto della prospettiva, del chiaroscuro e del disegno<ref>Settis e Montanari, ''Arte. Una storia naturale e civile'', vol. 5, pp. 90-91.</ref>. === Espressionismo francese === L’Espressionismo in Francia viene indicato con il termine ''fauves'', ossia “belve”. Nonostante questa parola fosse stata utilizzata dispregiativamente dal critico Louis Vauxcelles, agli artisti francesi che aderirono alla corrente espressionista piacque, e quindi la adottarono per designare il loro gruppo. I ''fauves'' fecero riferimento a Van Gogh, Gauguin e Cézanne per la centralità che ognuno di loro aveva dato alle emozioni. Il primo divenne un esempio per la capacità di dare forma alla propria interiorità mediante una pennellata impetuosa; il secondo per il valore emblematico del colore e l’esaltazione della natura come luogo della serenità; e il terzo per il nuovo modo di vedere il mondo, ridotto a tre figure geometriche, cilindro, sfera e cono<ref>Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, p. 1199.</ref>. ==== I concetti ==== Per gli espressionisti francesi, nel dipinto contano il colore e la linea, mentre il rapporto con la realtà diviene marginale. Un dipinto che può sintetizzare le priorità degli artisti ''fauves'' è ''La danza'' (1909-1910) di Henri Matisse, principale esponente del gruppo francese. La tela è contraddistinta da un’estrema semplificazione: i colori sono soltanto tre – il blu del cielo, il verde del prato e l’arancione dei corpi – e sono stesi a campiture piatte, la prospettiva è assente, e le cinque figure femminili sono nude, minimali. Le danzatrici, unite in un’ovale creato dalle loro braccia, descrivono un’umanità primordiale e in armonia con la natura, e restituiscono quella sensazione di gioia di vita reputata da Matisse il più alto dei valori<ref>Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, pp. 1204-1205.</ref>. === Espressionismo tedesco === [[File:Kirchner--.jpg | riquadrato | destra | Ernst Ludwig Kirchner, ''Cinque donne nella strada'', 1913, olio su tela, 120,5 x 91 cm, Colonia (Germania), Museum Ludwig.]] Nello stesso anno di nascita del gruppo ''fauves'', si formò in Germania il Die Brücke (“Il ponte”), un gruppo espressionista formato da alcuni studenti di architettura della Scuola tecnica superiore di Dresda. Il nome “Die Brücke” deriva da un passo del saggio ''Così parlò Zarathustra'' (1891<ref>Treccani, in [https://www.treccani.it/enciclopedia/cosi-parlo-zarathustra-un-libro-per-tutti-e-per-nessuno_%28Dizionario-di-filosofia%29/''Dizionario di filosofia''].</ref>) di Friedrich Nietzsche, nel quale il filosofo afferma che «la grandezza dell’uomo sta nel suo essere un ponte, non un fine». Metaforicamente, il ''ponte'' simboleggia il legame tra gli artisti impegnati nel rinnovamento della pittura, nel tentativo di creare un passaggio verso un futuro migliore. ==== Le caratteristiche ==== In comune con il Fauvismo, l’Espressionismo tedesco condivide l’aspirazione del ritorno dell’umanità a una purezza primordiale. Questo sogno viene reso sulla tela mediante il primitivismo e l’ispirazione all’arte africana<ref>Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, p. 1207.</ref>. Il tentativo di ridurre al minimo i dettagli, così da rendere l’opera più genuina, viene espresso con queste parole da Emil Nolde, uno dei più giovani artisti ad aver aderito al gruppo espressionista in Germania: «Evitavo di riflettere prima su un dipinto, mi bastava una vaga idea di luminosità o di colore. L’opera poi si sviluppava sotto le mie mani<ref>Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, p. 1211.</ref>.» Nonostante il desiderio di purità condiviso coi ''fauves'', il Die Brücke si distingue molto dall’Espressionismo francese, perché in ogni dipinto gli artisti del “ponte” comunicano angoscia e dolore; non a caso, i pittori-modello a cui essi fanno riferimento – Munch, Ensor e Van Gogh – evocavano nei loro quadri la difficoltà del vivere<ref>Settis e Montanari, ''Arte. Una storia naturale e civile'', vol. 5, p. 101.</ref>. ==== I temi ==== Ritratti e autoritratti in ambienti interni e nudi all’aria aperta (soggetto in comune con i ''fauves'') rappresentavano i temi prediletti della Brücke fino al trasferimento da Dresda a Berlino dei primi tre membri del gruppo, Kirchner, Heckel e Schmidt-Rottluff. Alle tematiche citate prima, vennero preferiti i paesaggi urbani di una metropoli estremamente vivace, ma al contempo dall’aria convulsa e meno abitabile. La sensibilità dei tre pittori aumentò, come testimonia il quadro ''Cinque donne nella strada'' (1913) del capofila Ernst Ludwig Kirchner. Cinque prostitute dai profili taglienti, abbigliate allo stesso modo, con un abito blu-nero che contrasta estremamente con l’acido giallo-verde dello sfondo, risultano quasi compresse in una tela verticale. Nonostante siano così vicine, le donne non parlano tra loro comunicando indifferenza allo spettatore, manifestando così gli effetti dell’omologazione della nuova vita cittadina<ref>Settis e Montanari, ''Arte. Una storia naturale e civile'', vol. 5, pp. 104-105-106.</ref>. === Espressionismo austriaco === Dalla Germania, l’Espressionismo raggiunse presto l’Austria, vedendo come protagonisti i pittori Egon Schiele e Oskar Kokoschka. Seppur mantenendo in comune con le varianti francese e tedesca la forte tensione emotiva dei dipinti, l’Espressionismo austriaco si distinse innanzitutto per la tendenza decorativa presente in alcuni quadri, che richiama il Sezessionstil<ref>''Sezessionstil'' è la denominazione che in Austria ebbe l’Art Nouveau, movimento artistico diffusosi in Europa alla fine dell’Ottocento che trovò particolare attuazione nell’architettura e nelle arti applicate: Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, pp. 1180-1181.</ref>. A testimoniarlo l’''Autoritratto con alchechengi'' (1912) di Schiele, in cui i rami della pianta richiamano allo stile della Secessione viennese di cui Gustav Klimt, maestro e poi amico del pittore, fu il principale esponente<ref>Bertelli e altri, ''Invito all’arte'', vol. 3, p. 1214</ref>. Altra peculiare caratteristica dell'Espressionismo in Austria è rappresentata dall’indagine psicologica; non a caso, gli austriaci furono i primi a confrontarsi con gli studi sul sogno e sull’inconscio di Sigmund Freud. Nei ritratti di Kokoschka, ad avere importanza non è la somiglianza somatica, ma la personalità del soggetto: la pennellata frantumata, le mani nodose e intrecciate tra loro, gli occhi, indagatori o assenti, e la torsione delle figure esprimono un’inquietudine che prelude alla fine dell’impero austro-ungarico. Ne ''La sposa del vento'' (1914) poi, il pittore presenta l’amore in quanto sentimento che provoca tormento. Nel dipinto difatti, dove si vedono due amanti in un’atmosfera irreale, si legge il dolore provocato dalla fine della sua relazione con Alma Mahler Schindler, vedova del noto compositore Gustav Mahler. Il motivo della coppia si ritrova anche ne ''L’abbraccio'' (1917) di Schiele, pittore ritenuto scandaloso per i contenuti erotici delle sue opere. Due amanti su un lenzuolo, in un dipinto dalle linee nervose, sono stretti tra loro in un abbraccio che pare essere l’ultimo, comunicando angoscia allo spettatore. Schiele fece della figura umana il centro dei suoi interessi e considerò il corpo nudo rappresentazione dell’interiorità<ref>Settis e Montanari, ''Arte. Una storia naturale e civile'', vol. 5, pp. 107, 110, 112.</ref>.
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a scrivowiki possono essere modificati, stravolti o cancellati da altri contributori. Se non vuoi che i tuoi testi possano essere alterati, allora non inserirli.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera (vedi
Scrivowiki:Copyright
per maggiori dettagli).
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Menu di navigazione
Strumenti personali
Accesso non effettuato
discussioni
contributi
entra
Namespace
Pagina
Discussione
italiano
Visite
Leggi
Modifica
Cronologia
Altro
Ricerca
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Strumenti
Puntano qui
Modifiche correlate
Pagine speciali
Informazioni pagina