Modifica di
Policoro
(sezione)
Vai alla navigazione
Vai alla ricerca
Attenzione:
non hai effettuato l'accesso. Se effettuerai delle modifiche il tuo indirizzo IP sarà visibile pubblicamente. Se
accedi
o
crei un'utenza
, le tue modifiche saranno attribuite al tuo nome utente, insieme ad altri benefici.
Controllo anti-spam.
NON
riempirlo!
===Novecento e riforma fondiaria=== All’inizio del Novecento «Policoro era un immenso feudo baronale ostile alla vita ed alle attività dell’uomo per la malaria, gli acquitrini, la mancanza di strade e mille difficoltà» <ref>Valicenti in Amministrazione comunale di Policoro (a cura di), ''Policoro 1959-1969, Dieci anni di autonomia comunale'', Matino, 1969, p. 119.</ref>. Durante il primo Novecento furono pianificati diversi tentativi di bonifica e di sviluppo del metapontino. Due furono i principali: il primo ad opera dei governi Zanardelli e Giolitti, il secondo sotto il regime fascista. Tutti i progetti si rivelarono, tuttavia, fallimentari. Nel secondo dopoguerra, sempre più frequenti, partecipate e meglio coordinate occupazioni delle terre portarono all'attenzione dei governi la necessità e l'urgenza di una bonifica del Mezzogiorno. Nel 1950 il governo De Gasperi avviò il più grande e organico processo di riforma agraria dell’Italia meridionale: istituì la «Cassa per il Mezzogiorno» allo scopo di finanziare iniziative per lo sviluppo del Sud, sviluppò i piani di bonifica e avviò gli espropri dei latifondi, corrispondendo ai proprietari un indennizzo. La lottizzazione e la redistribuzione delle terre avvennero negli anni seguenti, favorendo famiglie a basso reddito: l’acquisto del podere avveniva a rate in trent’anni. Il paesaggio del metapontino cambiò in modo importante a causa della riforma: furono costruite strade di servizio rettilinee, parallele alla «Litoranea ionica» (realizzata durante il Ventennio) e alla ferrovia, e furono tracciati campi regolari, rettangolari. Il podere era costituito, oltre che dal campo, da una casa colonica. Per sfruttare l'acqua dei fiumi per l'irrigazione furono costruiti numerosi canali e alcune dighe, tra cui quelle di Gannano e del Pertusillo sull'Agri e quella di San Giuliano sul Bradano<ref>Consorzio di Bonifica della Basilicata, ''[https://www.bonificabasilicata.it/chi-siamo/dighe/ San Giuliano]'' e ''[https://www.bonificabasilicata.it/chi-siamo/dighe/ Gannano]'' e Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, Sede della Basilicata, ''[http://www.adb.basilicata.it/adb/risorseidriche/invaso.asp?invaso=Pertusillo Invaso del Pertusillo]''.</ref>. Furono inoltre realizzati 250 chilometri di strade. Il territorio fu dotato di servizi primari e non: accesso all’acqua potabile, illuminazione pubblica, scuole, assistenza sanitaria, banche, sedi di partiti politici.<ref>Percoco, 2010, pp. 19-90.</ref> A Policoro la riforma fondiaria inizialmente creò, sui 5625 ettari espropriati ai Berlingieri, 700 poderi tra i 3 e i 5 ettari. Verso la fine degli anni Cinquanta fu portato a termine il disboscamento di circa 1000 ettari di pineta al fine di ricavare nuovi poderi e campi coltivabili: simili interventi sul bosco furono accompagnati da non poche polemiche. Le famiglie assegnatarie dei poderi provenivano principalmente da località limitrofe, ma anche dal potentino e da Puglia e Calabria. Nel 1953 iniziò la costruzione della «Borgata dei servizi», o «Borgata nuova». La «Borgata nuova» ha il proprio cuore in «Piazza Eraclea», tuttora punto nevralgico di Policoro. La borgata era costituita da edifici che ospitavano servizi essenziali per la comunità: scuole, asili, la delegazione comunale, l’ufficio postale, l’ambulatorio, magazzini, depositi e uffici di assistenza per le famiglie e i lavoratori agricoli. Policoro, grazie alla sua posizione baricentrica sulla piana di Metaponto, in questo modo riconquista un tratto importante che era stato di Heraclea: l'essere punto di riferimento per l’intero circondario. <ref>Percoco, 2010, pp. 102-109.</ref> Ulteriore impulso all’economia di Policoro fu dato dalla costruzione e dall’apertura, nel 1955, dello zuccherificio. L'impianto, chiuso nel 1991, dava lavoro, considerando anche l’indotto, a circa 400 persone. Nel 1959, con una popolazione di circa 4000 persone, Policoro diventò un comune autonomo. Per far fronte a un costante incremento demografico nel neonato comune si dovettero costruire nuovi edifici residenziali, dando il via a un’espansione che è ancora in corso. Lo sviluppo sociale ed economico di Policoro fu rapido, con nuovi servizi offerti alla comunità: il Liceo Scientifico «Enrico Fermi» aprì nel 1967, il Museo archeologico Nazionale della Siritide nel 1969 <ref>La costruzione e l'apertura del museo di Policoro, così come gli scavi di Siris e di Heraclea si devono anche al lavoro dell'archeologo Dinu Adamesteanu (Toporu, Romania, 25 marzo 1913 - Policoro, 21 gennaio 2004), pioniere dell’aerofotografia in campo archeologico e primo Soprintendente archeologico della Basilicata, dal 1964. (Liliana Giardino, [http://www.iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=6806 Omaggio a Dinu Adamesteanu, «Archeologia aerea», I, 2004], pp. 20-21).</ref>. Nel 1970 entrò in funzione l’ospedale civile, fondamentale per il metapontino, i comuni dell’entroterra e alcuni comuni dell'alta Calabria ionica. Nella zona Lido furono costruite zone residenziali, impianti alberghieri, campeggi e stabilimenti balneari. Nel 1988 al comune di Policoro venne conferito il titolo di «''Città''». Nel 2010, infine, è stato inaugurato il «Centro Commerciale Heraclea»: l’unico polo commerciale del metapontino e uno dei più grandi della Basilicata <ref>Trovaparchi, ''[http://www.trovaparchi.it/commerciali/centro-commerciale-heraclea Centro commerciale Heraclea]''.</ref>, con un bacino d’utenza di circa 75.000 persone <ref>Percoco 2010, p. 168.</ref>. <ref>Percoco, 2010, pp. 111-137.</ref>
Oggetto:
Per favore tieni presente che tutti i contributi a scrivowiki possono essere modificati, stravolti o cancellati da altri contributori. Se non vuoi che i tuoi testi possano essere alterati, allora non inserirli.
Inviando il testo dichiari inoltre, sotto tua responsabilità, che è stato scritto da te personalmente oppure è stato copiato da una fonte di pubblico dominio o similarmente libera (vedi
Scrivowiki:Copyright
per maggiori dettagli).
Non inviare materiale protetto da copyright senza autorizzazione!
Annulla
Guida
(si apre in una nuova finestra)
Menu di navigazione
Strumenti personali
Accesso non effettuato
discussioni
contributi
entra
Namespace
Pagina
Discussione
italiano
Visite
Leggi
Modifica
Cronologia
Altro
Ricerca
Navigazione
Pagina principale
Ultime modifiche
Una pagina a caso
Aiuto su MediaWiki
Strumenti
Puntano qui
Modifiche correlate
Pagine speciali
Informazioni pagina