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Pattinaggio di figura su ghiaccio
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==Gli elementi tecnici== Gli elementi tecnici o “difficoltà” che l’atleta esegue in questa disciplina sono tre: i salti, le piroette e le sequenze di passi o elementi di transizione. ===Salti=== I salti sono gli elementi tecnici più complessi del pattinaggio artistico. In tutti i salti il pattinatore deve tenere una posizione eretta e perpendicolare al ghiaccio; di regola, a eccezione dei mancini, la rotazione è eseguita in senso antiorario. I salti eseguiti normalmente nel pattinaggio di figura, in ordine di difficoltà crescente, sono: * Toe-loop * Salchow * Flip * Lutz * Rittberger (o loop) * Axel Paulsen Tutti questi presentano la stessa posizione durante la rotazione in volo e al momento dell'atterraggio e si differenziano quindi in base alle mosse eseguite durante la partenza. Essi possono essere inoltre classificati sia in base al numero di rotazioni (semplici, doppi, tripli, quadrupli) che in base al fatto di essere salti puntati (nello stacco del salto si usa la punta della lama del piede libero per staccarsi da terra) o spinti direttamente dalla lama della gamba a terra. L'unico salto che rappresenta un’eccezione è l’Axel poiché in primo luogo viene effettuato partendo dall’avanti e in secondo luogo presenta una mezza rotazione in più rispetto agli altri; si parla quindi di Axel semplice quando viene compiuta una rotazione di 540°. I salti, invece che presentati singolarmente, possono poi essere eseguiti in combinazione o sequenza: nel primo caso il piede col quale si atterra nel primo salto è lo stesso di quello di partenza del salto successivo e non si possono quindi inserire passi o elementi di connessione tra i salti mentre nel secondo caso questo è possibile. In tutti i salti si susseguono quattro fasi: * preparazione: il pattinatore pattina lungo una curva e prepara le mosse successive * partenza: il pattinatore sposta il suo baricentro sulla punta della lama, la quale costituisce il punto su cui appoggiarsi per staccare il salto. In questa fase inoltre il pattinatore esegue all'incirca i primi 45-60º della rotazione totale poiché sarebbe impossibile ricavare abbastanza forza rotatoria iniziando la rotazione dopo il distacco dal ghiaccio. Fanno eccezione i cosiddetti salti puntati, dove la rotazione completa inizia a seguito della puntata, ovvero l'azione di colpire il ghiaccio con la lama per acquisire la forza per sollevarsi da terra. * rotazione in volo: il pattinatore deve chiudere le braccia a circa dieci centimetri dal corpo con i gomiti rivolti verso il basso, incrociare la gamba sinistra sulla destra e tenere i piedi vicini l'uno con l'altro * atterraggio: prima di tutto è necessario aprire le braccia e la gamba libera in modo tale da interrompere la forza rotatoria. In seguito si atterra sul filo esterno indietro della gamba destra piegata mentre la gamba sinistra deve essere estesa indietro, con il piede che guarda verso il basso. <ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', pp. 108-115.</ref> ===Piroette o trottole=== Le piroette, denominate anche “trottole”, sono elementi tecnici nei quali il pattinatore esegue più giri completi su sé stesso. Una trottola è considerata corretta dal punto di vista tecnico se è eseguita velocemente e se è centrata, ovvero nel caso in cui l’asse di rotazione rimanga invariato. Inoltre più la posizione assunta è elegante più la piroetta acquisisce valore. Dal punto di vista pratico, per eseguire questi elementi il pattinatore deve ruotare poggiando il peso sul filo interno indietro nelle trottole avanti e sul filo esterno indietro in quelle indietro disegnando così dei piccoli cerchi sul ghiaccio. Una piroetta è considerata di maggior valore se i cerchi sono della stessa grandezza e se sono sovrapponibili. Ogni piroetta può essere eseguita: * alta: il pattinatore ruota attorno al proprio asse * bassa: la gamba a terra è piegata in modo tale da formare un angolo di novanta gradi * ad angelo: il busto è parallelo alla superficie ghiacciata e la gamba a terra e quella libera sono perpendicolari l’una rispetto all’altra Anche le piroette, come i salti, possono essere eseguite in combinazione sullo stesso piede o con un cambio di piede. Infine in una classificazione a parte si trovano le piroette saltate ovvero trottole con cambio di piede nelle quali però il pattinatore, invece di appoggiare a terra il piede, fa un salto per passare da un piede all’altro, facendo coincidere l'atterraggio del salto con l’inizio della trottola successiva.<ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', pp. 128-132.</ref><ref> [https://www.elle.com/it/salute/fitness/a39770523/pattinaggio-su-ghiaccio-sport/, Redazione Digital, ''Pattinaggio artistico su ghiaccio, non uno sport da dilettanti''].</ref> ===Sequenza di passi=== In base all’inclinazione del corpo, la lama del pattino traccia degli archi più o meno profondi sul ghiaccio e il pattinatore può assecondare la spinta rotatoria e ruotare oppure opporsi a essa e percorrere la curva. In totale esistono quattro tipi di archi in quanto questi ultimi possono essere interni o esterni e possono essere eseguiti in avanti o all'indietro.<ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp. 71-72.</ref> Esistono poi delle figure che invece consentono al pattinatore di girarsi dal davanti all'indietro o viceversa. Queste, dette anche becchi, si possono suddividere in due categorie: appartengono alla prima i becchi che consentono al pattinatore di girarsi rimanendo sullo stesso piede mentre quelli appartenenti alla seconda sono chiamati anche passi e consentono al pattinatore di girarsi cambiando piede. Appartengono alla prima categoria il tre, il controtre, la vende o volta e la controvende o controvolta. Ognuno di questi può essere eseguito sia sul filo esterno che su quello interno e può essere realizzato dall’avanti o dall’indietro in base alla curva di entrata. In totale quindi esistono 32 tipi diversi di becchi, 16 su un piede e altrettanti sull'altro. Appartengono alla seconda categoria invece il Mohawk e il Choctaw.<ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', p. 79.</ref> Un'altra categoria chiamata Body movements comprende tutti i movimenti coreografici di braccia, busto, testa e gamba libera, nei quali il pattinatore sposta il suo baricentro durante almeno tre momenti andando a muovere almeno due parti del corpo fra quelle prima citate.<ref>[https://www.fisr.it/artistico/regolamenti-di-settore/category/382-norme-stagioni-precedenti.html?download=5527:ws-norme-rollart-singolo-2019, World Skate Artistic Technical Commission, ''Regolamento per pattinaggio artistico'', Fisr, 2019, p. 20].</ref> Nel tre, nel controtre e nel Mohawk l’arco di preparazione e quello di uscita sono eseguiti entrambi sullo stesso cerchio. Nella vende, nella controvende e nel Choctaw gli archi presi in considerazione sono due in quanto quello di entrata si esegue su un cerchio mentre quello di uscita si esegue su un altro cerchio tangente al primo. Il tre e il controtre sono due passi molto simili nell'esecuzione in quanto in entrambi girandosi il pattinatore cambia filo (dall'esterno avanti all'interno indietro o dall'esterno indietro all'interno avanti) ma differiscono perché nel primo caso la punta del pattino è rivolta verso il centro del cerchio su cui si sta pattinando mentre nel controtre la punta è girata verso l'esterno del cerchio. La stessa cosa accade anche nella vende e nella controvende poiché nel primo caso la punta guarda verso l'interno mentre nel secondo guarda l'esterno ma in questo caso girandosi il pattinatore rimane sullo stesso filo (per esempio dal filo esterno avanti a quello esterno indietro o dal filo interno indietro a quello interno avanti).<ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp. 79-80.</ref> Anche il Mohawk e il Choctaw sono due passi simili fra loro in quanto entrambi si utilizzano tutte e due le gambe per girarsi dall'avanti all'indietro o viceversa. L'unica differenza è che nel primo caso, nonostante ci sia un cambio di piede, il filo di entrata coincide quello di uscita mentre nel secondo caso si cambiano piede e filo. Per entrambi gli elementi tecnici esistono però sia l'esecuzione aperta che l'esecuzione chiusa. Nei Mohawk chiusi l'entrata è eseguita verso il centro del cerchio di entrata mentre in quelli aperti accade il contrario; nel primo caso il passo ha quindi il disegno di un tre mentre nel secondo caso di un controtre. Stessa cosa avviene per i Choctaw solo che nel primo caso il passo assume il disegno di una vende mentre nel secondo caso di una controvende.<ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', p. 92.</ref><ref>Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', p. 95.</ref> In conclusione quindi i passi sono un insieme di elementi tecnici che fungono da collante fra i salti e le trottole presenti nel programma di gara ma possono anche essere eseguiti all’interno di una sequenza di passi o elementi di transizione che, come indica il nome, rappresenta la successione di una varietà di passi e rotazioni sul ghiaccio. La sequenza può essere eseguita su una linea retta (da un capo all’altro della pista), in cerchio o in una serpentina (l’insieme dei passi traccia una forma di S).<ref>[https://www.fisr.it/artistico/regolamenti-di-settore/category/382-norme-stagioni-precedenti.html?download=5527:ws-norme-rollart-singolo-2019, World Skate Artistic Technical Commission, ''Regolamento per pattinaggio artistico'', Fisr, 2019, p. 5].</ref>
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