L'arte della guerra: differenze tra le versioni
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L’arte della guerra è un antico trattato di strategia militare cinese | ''L’arte della guerra'' è un antico trattato di strategia militare cinese. Tradizionalmente, l'opera viene attribuita al generale Sun Tzu; probabilmente, però, fu messa in forma scritta da un gruppo di generali della Cina settentrionale fra il IV e il V secolo a.C., all'inizio del periodo detto "degli stati combattenti".<ref>https://www.britannica.com/biography/Sunzi.</ref> È considerata il più antico e importante trattato cinese di argomento militare. | ||
Nel mondo contemporaneo, il trattato ha conosciuto molta fortuna in diversi ambiti e viene spesso indicato come un'opera utile per affrontare i problemi della vita, degli affari o dello sport. | |||
== Rapporto con Sun Tzu== | |||
Sun Tzu fu un personaggio storico realmente esistito vissuto tra il VI e il V secolo a. C., contemporaneo del filosofo Confucio. Nato in Cina forse nel 544 a.C, nello Stato di Qi, proveniva da una famiglia di origine aristocratica militare e può avere appreso le tecniche della guerra dal nonno, nel periodo in cui regnava la dinastia Zhou, sotto la quale la Cina era devastata da una lotta costante tra i diversi principati e non c’era alcuna unità centralizzata. | |||
Tradizionalmente si ritiene che Sun Tzu si sia trasferito al Sud del paese nel 517 a. C. stabilendosi nello Stato di Wu e assumendo la carica di generale. Grazie ai suoi principi sulla guerra, dunque alla sua filosofia, affrontò e vinse molte battaglie contro eserciti sia più potenti che più numerosi del suo, dimostrando che un fattore importante per determinare la vittoria o la sconfitta è la '''strategia''' che viene applicata sul campo di battaglia. Infatti una delle caratteristiche principali del trattato è che è stato scritto dal punto di vista del perdente e non dal punto di vista del vincitore.<ref> | |||
https://lamenteemeravigliosa.it/sun-tzu-biografia-di-uno-stratega/.</ref> | |||
Grazie ai suoi principi sulla guerra, | == Origini== | ||
''L'arte della guerra'' nacque forse dagli insegnamenti di Sun Tzu che vennero tramandati per generazioni all’interno della sua famiglia o di un piccolo gruppo di allievi militari. Queste strategie con il passare del tempo vennero rielaborate e diffuse in maniera sempre più ampia fino a quando il testo originario non venne rivisto da un suo famoso discendente, Sun Pin, (come si presuppone), che ne utilizzò larghe porzioni nella redazione dei suoi ''Metodi Militari''. | |||
=== L'elaborazione delle tattiche === | |||
La maggior parte del territorio in cui viveva Sun Tzu era occupato da una pianura alluvionale formata dal fiume Yangtze e qualche piccola collina. Il 15% della regione era formata da un insieme di laghi, acquitrini, fiumi e paludi. Questi, dal punto di vista militare, erano considerati degli ostacoli; Sun Tzu li vide invece come ispirazioni, che lo spinsero a elaborare diverse tattiche basate sulle diverse configurazioni del terreno.<ref>https://www.pensierocritico.eu/sun-tzu-tra-strategia-e-tattica.html.</ref> | |||
== Traduzioni == | |||
=== Traduzione inglese del 2001 === | |||
Una traduzione moderna in inglese è stata realizzata nel 2001 dal gruppo di traduzione Denma; questa traduzione è stata usata per la traduzione italiana pubblicata da Mondadori nel 2003. | |||
Il cinese classico, rispetto alla lingua moderna, è di lettura più lenta. La maggior parte del testo è composta da frasi di quattro parole, che alternano con costruzioni più libere a volte viene usata la rima (che nella traduzione viene indicata con il simbolo '''~'''). La traduzione non ha quindi cercato di riprodurre tutte le caratteristiche dell'originale ma ha tentato di usare le convenzioni dell'inglese per riprodurre alcuni effetti. | |||
Per il testo, i traduttori si sono affidati a un manoscritto dell'inizio del II secolo a.C. Questo manoscritto viene considerato particolarmente vicino alla tradizione orale e mostra una logica militare più profonda rispetto ai testi standard. I traduttori hanno invece evitato di fare riferimenti più tardi.<ref> Sun Tzu, ''L'arte della guerra'', Milano, Mondadori, 2021, pp. XXI-XXII. </ref> | |||
=== Il gruppo di traduzione Denma === | |||
Il gruppo di traduzione Denma è composto da Kidder Smith, James Gimian, Hudson Shotwell, Grant MacLean, Barry Boyce e Suzann Duquette. I partecipanti hanno collaborato a questa traduzione per circa dieci anni. Kidder Smith e James Gimian hanno rivisto il libro in qualità di redattori e hanno scritto i saggi e il commentario. Hudson Shotwell, Grant MacLean e Barry Boyce hanno contribuito a questo scritto in diversi modi. | |||
Per la traduzione si sono basati sulla tipologia di materiale che si trova sul sito https://www.rulesofvictory.com/. | |||
Il nome Denma è stato ripreso da Denma, un generale di Gesar di Ling, guerriero del Tibet. Il gruppo di traduzione Denma si è formato nel 1991 per la traduzione del ''Sun Tzu'', ma i membri del gruppo avevano già studiato l'opera per un decennio. Tutti loro praticavano una disciplina chiamata Dorje Kasung, che attinge alle tradizioni del buddhismo tibetano e ad alcune forme delle tradizioni militari occidentali. | |||
Il ''Sun Tzu'' costituiva il materiale di studio ideale per questa disciplina, come dimostrava il concetto di conquistare intero e intatto il nemico e di vincere senza combattere. La disciplina Dorje Kasung e ''L'arte della guerra'' rappresentano due discipline molto diverse tra loro, ma entrambe condividono il punto di vista che la vera vittoria è una vittoria sull'aggressione.<ref>Sun Tzu, ''L'arte della guerra'', Milano, Mondadori, 2021, pp. XXV-XXVI.</ref> | |||
== Contenuti == | |||
Secondo il trattato, la gestione di un conflitto inizia dalla conoscenza di noi stessi e degli altri. La conoscenza di sé comprende la consapevolezza di quali siano le nostre forze quando sono al massimo, mentre per conoscere l’altro è necessario catturare la sua attenzione. È quindi necessario imparare a gestire direttamente il conflitto sia nel proprio ambiente, senza ignorarlo, che al di fuori. | |||
Per imparare a comprendere tutti gli insegnamenti viene proposto l’esempio del saggio comandante, il generale a cui Sun Tzu si rivolge incarnando la visione del testo permettendo di conoscere tutte le sue attività, facendo capire che ognuna delle sue qualità è presente in chiunque. | |||
La frase “conquistare intero e intatto il nemico” che viene molto ripetuta nel testo, significa che per gestire uno scontro è necessario lasciare intatte sia le nostre risorse che quelle dell’avversario, lasciando qualcosa su cui poter costruire. | |||
Il termine "conquistare" non si riferisce all’uso della forza, ma al cercare di preservare alcune potenzialità cercando di non escludere nessuna possibilità, compreso il benessere degli altri senza dover sprecare delle risorse inutilmente. | |||
<ref>Sun Tzu, ''L'arte della guerra'', Milano, Mondadori, 2021, pp. VI-VII-VIII-XII.</ref> | |||
Uno dei temi principali dell'opera è che la condotta della guerra si basa sull’inganno, ovvero sul tenere una condotta opposta alle proprie reali intenzioni.<ref>https://www.thewisemagazine.it/2018/11/10/larte-della-guerra-di-sun-tzu-un-classico-degli-studi-strategici/.</ref> | |||
== Struttura == | |||
L'edizione presenta tre parti. Nella prima parte vengono elencati e spiegati tutti e tredici capitoli presenti nel trattato originario. | |||
Nella seconda parte viene rivelato il metodo per sconfiggere il nemico, e per questo vengono richiamati tre saggi. Il primo spiega come il Sun Tzu consideri il mondo un insieme unitario, il secondo descrive la sua persona andando a creare un'immagine della saggezza, mentre l'ultimo fa riferimento al collegamento con la tradizione facendo capire che i suoi insegnamenti sono tutt'oggi estinti. | |||
Nella terza parte viene presentato un commentario ricco di informazioni per riflettere sul Sun Tzu. <ref> Sun Tzu, ''L'arte della guerra'', Milano, Mondadori, 2021, pp.5-73-145. </ref> | |||
== Citazioni == | |||
==== Prima parte ==== | |||
'''Capitolo 4 (La forma)''' | |||
“Si può sapere come vincere, senza necessariamente vincere” | |||
'''Capitolo 6 (Il pieno e il vuoto)''' | |||
“La vittoria può essere usurpata” | |||
Significato: Persino un nemico superiore numericamente può essere indotto a non combattere. | |||
==== Seconda parte ==== | |||
'''Conquistare intero e intatto il nemico (apprendere lo shih)''' | |||
Un risultato superiore consiste nel catturare intero e intatto uno Stato nemico. | |||
Distruggendolo costituisce un risultato inferiore | |||
'''Il saggio comandante (sfruttare il caos)''' | |||
Non è abile chi prevede una vittoria che chiunque potrebbe conseguire. | |||
Vincere una battaglia universalmente considerata difficile non è vera abilità | |||
==== Terza parte ==== | |||
'''Capitolo 1 (valutazioni strategiche)''' | |||
Il Tao è ciò che induce il popolo a condividere lo stesso obiettivo del governante, | |||
Al punto di non darsi pena di vita o morte, pur di non deluderlo | |||
== Bibliografia == | |||
Sun Tzu, ''L'arte della guerra'', Milano, Mondadori, 2021 | |||
https://www.pensierocritico.eu/sun-tzu-tra-strategia-e-tattica.html | |||
https://lamenteemeravigliosa.it/sun-tzu-biografia-di-uno-stratega/ | |||
https://www.britannica.com/biography/Sunzi | |||
https://www.thewisemagazine.it/2018/11/10/larte-della-guerra-di-sun-tzu-un-classico-degli-studi-strategici/ | |||
== Note == | |||
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Versione attuale delle 10:13, 23 giu 2024
L’arte della guerra è un antico trattato di strategia militare cinese. Tradizionalmente, l'opera viene attribuita al generale Sun Tzu; probabilmente, però, fu messa in forma scritta da un gruppo di generali della Cina settentrionale fra il IV e il V secolo a.C., all'inizio del periodo detto "degli stati combattenti".[1] È considerata il più antico e importante trattato cinese di argomento militare.
Nel mondo contemporaneo, il trattato ha conosciuto molta fortuna in diversi ambiti e viene spesso indicato come un'opera utile per affrontare i problemi della vita, degli affari o dello sport.
Rapporto con Sun Tzu[modifica]
Sun Tzu fu un personaggio storico realmente esistito vissuto tra il VI e il V secolo a. C., contemporaneo del filosofo Confucio. Nato in Cina forse nel 544 a.C, nello Stato di Qi, proveniva da una famiglia di origine aristocratica militare e può avere appreso le tecniche della guerra dal nonno, nel periodo in cui regnava la dinastia Zhou, sotto la quale la Cina era devastata da una lotta costante tra i diversi principati e non c’era alcuna unità centralizzata.
Tradizionalmente si ritiene che Sun Tzu si sia trasferito al Sud del paese nel 517 a. C. stabilendosi nello Stato di Wu e assumendo la carica di generale. Grazie ai suoi principi sulla guerra, dunque alla sua filosofia, affrontò e vinse molte battaglie contro eserciti sia più potenti che più numerosi del suo, dimostrando che un fattore importante per determinare la vittoria o la sconfitta è la strategia che viene applicata sul campo di battaglia. Infatti una delle caratteristiche principali del trattato è che è stato scritto dal punto di vista del perdente e non dal punto di vista del vincitore.[2]
Origini[modifica]
L'arte della guerra nacque forse dagli insegnamenti di Sun Tzu che vennero tramandati per generazioni all’interno della sua famiglia o di un piccolo gruppo di allievi militari. Queste strategie con il passare del tempo vennero rielaborate e diffuse in maniera sempre più ampia fino a quando il testo originario non venne rivisto da un suo famoso discendente, Sun Pin, (come si presuppone), che ne utilizzò larghe porzioni nella redazione dei suoi Metodi Militari.
L'elaborazione delle tattiche[modifica]
La maggior parte del territorio in cui viveva Sun Tzu era occupato da una pianura alluvionale formata dal fiume Yangtze e qualche piccola collina. Il 15% della regione era formata da un insieme di laghi, acquitrini, fiumi e paludi. Questi, dal punto di vista militare, erano considerati degli ostacoli; Sun Tzu li vide invece come ispirazioni, che lo spinsero a elaborare diverse tattiche basate sulle diverse configurazioni del terreno.[3]
Traduzioni[modifica]
Traduzione inglese del 2001[modifica]
Una traduzione moderna in inglese è stata realizzata nel 2001 dal gruppo di traduzione Denma; questa traduzione è stata usata per la traduzione italiana pubblicata da Mondadori nel 2003. Il cinese classico, rispetto alla lingua moderna, è di lettura più lenta. La maggior parte del testo è composta da frasi di quattro parole, che alternano con costruzioni più libere a volte viene usata la rima (che nella traduzione viene indicata con il simbolo ~). La traduzione non ha quindi cercato di riprodurre tutte le caratteristiche dell'originale ma ha tentato di usare le convenzioni dell'inglese per riprodurre alcuni effetti.
Per il testo, i traduttori si sono affidati a un manoscritto dell'inizio del II secolo a.C. Questo manoscritto viene considerato particolarmente vicino alla tradizione orale e mostra una logica militare più profonda rispetto ai testi standard. I traduttori hanno invece evitato di fare riferimenti più tardi.[4]
Il gruppo di traduzione Denma[modifica]
Il gruppo di traduzione Denma è composto da Kidder Smith, James Gimian, Hudson Shotwell, Grant MacLean, Barry Boyce e Suzann Duquette. I partecipanti hanno collaborato a questa traduzione per circa dieci anni. Kidder Smith e James Gimian hanno rivisto il libro in qualità di redattori e hanno scritto i saggi e il commentario. Hudson Shotwell, Grant MacLean e Barry Boyce hanno contribuito a questo scritto in diversi modi. Per la traduzione si sono basati sulla tipologia di materiale che si trova sul sito https://www.rulesofvictory.com/.
Il nome Denma è stato ripreso da Denma, un generale di Gesar di Ling, guerriero del Tibet. Il gruppo di traduzione Denma si è formato nel 1991 per la traduzione del Sun Tzu, ma i membri del gruppo avevano già studiato l'opera per un decennio. Tutti loro praticavano una disciplina chiamata Dorje Kasung, che attinge alle tradizioni del buddhismo tibetano e ad alcune forme delle tradizioni militari occidentali.
Il Sun Tzu costituiva il materiale di studio ideale per questa disciplina, come dimostrava il concetto di conquistare intero e intatto il nemico e di vincere senza combattere. La disciplina Dorje Kasung e L'arte della guerra rappresentano due discipline molto diverse tra loro, ma entrambe condividono il punto di vista che la vera vittoria è una vittoria sull'aggressione.[5]
Contenuti[modifica]
Secondo il trattato, la gestione di un conflitto inizia dalla conoscenza di noi stessi e degli altri. La conoscenza di sé comprende la consapevolezza di quali siano le nostre forze quando sono al massimo, mentre per conoscere l’altro è necessario catturare la sua attenzione. È quindi necessario imparare a gestire direttamente il conflitto sia nel proprio ambiente, senza ignorarlo, che al di fuori.
Per imparare a comprendere tutti gli insegnamenti viene proposto l’esempio del saggio comandante, il generale a cui Sun Tzu si rivolge incarnando la visione del testo permettendo di conoscere tutte le sue attività, facendo capire che ognuna delle sue qualità è presente in chiunque.
La frase “conquistare intero e intatto il nemico” che viene molto ripetuta nel testo, significa che per gestire uno scontro è necessario lasciare intatte sia le nostre risorse che quelle dell’avversario, lasciando qualcosa su cui poter costruire.
Il termine "conquistare" non si riferisce all’uso della forza, ma al cercare di preservare alcune potenzialità cercando di non escludere nessuna possibilità, compreso il benessere degli altri senza dover sprecare delle risorse inutilmente. [6]
Uno dei temi principali dell'opera è che la condotta della guerra si basa sull’inganno, ovvero sul tenere una condotta opposta alle proprie reali intenzioni.[7]
Struttura[modifica]
L'edizione presenta tre parti. Nella prima parte vengono elencati e spiegati tutti e tredici capitoli presenti nel trattato originario.
Nella seconda parte viene rivelato il metodo per sconfiggere il nemico, e per questo vengono richiamati tre saggi. Il primo spiega come il Sun Tzu consideri il mondo un insieme unitario, il secondo descrive la sua persona andando a creare un'immagine della saggezza, mentre l'ultimo fa riferimento al collegamento con la tradizione facendo capire che i suoi insegnamenti sono tutt'oggi estinti.
Nella terza parte viene presentato un commentario ricco di informazioni per riflettere sul Sun Tzu. [8]
Citazioni[modifica]
Prima parte[modifica]
Capitolo 4 (La forma)
“Si può sapere come vincere, senza necessariamente vincere”
Capitolo 6 (Il pieno e il vuoto)
“La vittoria può essere usurpata”
Significato: Persino un nemico superiore numericamente può essere indotto a non combattere.
Seconda parte[modifica]
Conquistare intero e intatto il nemico (apprendere lo shih)
Un risultato superiore consiste nel catturare intero e intatto uno Stato nemico.
Distruggendolo costituisce un risultato inferiore
Il saggio comandante (sfruttare il caos)
Non è abile chi prevede una vittoria che chiunque potrebbe conseguire.
Vincere una battaglia universalmente considerata difficile non è vera abilità
Terza parte[modifica]
Capitolo 1 (valutazioni strategiche)
Il Tao è ciò che induce il popolo a condividere lo stesso obiettivo del governante,
Al punto di non darsi pena di vita o morte, pur di non deluderlo
Bibliografia[modifica]
Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, Mondadori, 2021
https://www.pensierocritico.eu/sun-tzu-tra-strategia-e-tattica.html
https://lamenteemeravigliosa.it/sun-tzu-biografia-di-uno-stratega/
https://www.britannica.com/biography/Sunzi
Note[modifica]
- ↑ https://www.britannica.com/biography/Sunzi.
- ↑ https://lamenteemeravigliosa.it/sun-tzu-biografia-di-uno-stratega/.
- ↑ https://www.pensierocritico.eu/sun-tzu-tra-strategia-e-tattica.html.
- ↑ Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, Mondadori, 2021, pp. XXI-XXII.
- ↑ Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, Mondadori, 2021, pp. XXV-XXVI.
- ↑ Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, Mondadori, 2021, pp. VI-VII-VIII-XII.
- ↑ https://www.thewisemagazine.it/2018/11/10/larte-della-guerra-di-sun-tzu-un-classico-degli-studi-strategici/.
- ↑ Sun Tzu, L'arte della guerra, Milano, Mondadori, 2021, pp.5-73-145.