Surrealismo: differenze tra le versioni
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Lo stesso teorizzatore del ''surrealismo'' André Breton si espresse in tal modo nei suoi riguardi e in quelli del fratello dell'artista, nel 1940: ''«Tutta la mitologia moderna ancora in formazione ha le sue fonti nelle due opere quasi indiscernibili nello spirito, di Alberto Savinio e di suo fratello Giorgio de Chirico, opere che raggiunsero il loro punto più alto alla vigilia della guerra del 1914»''. | Lo stesso teorizzatore del ''surrealismo'' André Breton si espresse in tal modo nei suoi riguardi e in quelli del fratello dell'artista, nel 1940: ''«Tutta la mitologia moderna ancora in formazione ha le sue fonti nelle due opere quasi indiscernibili nello spirito, di Alberto Savinio e di suo fratello Giorgio de Chirico, opere che raggiunsero il loro punto più alto alla vigilia della guerra del 1914»''. | ||
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• Joan Mirò: una serie di dipinti intitolati | • Joan Mirò: una serie di dipinti intitolati ''Le Costellazioni'' (1940-1950), ''Paesaggio Catalano (Il Cacciatore)'' (1923), tre tele intitolate: ''Interni olandesi'' (1928), una serie di tele intitolate: ''Ritratti immaginari'' (1920-1930), ''La fattoria''<ref> [https://www.nga.gov/collection/art-object-page.69660.html], Joan Mirò, ''La fattoria'', National Art Gallery of Art of Washington DC.</ref>(1921), ''Dona i ocell'' (1983). | ||
• Max Ernst: ''L’elefante Celebes'' (1921), ''Ubu Imperator''(1923), ''Napoleone nel deserto'' (1941), ''Nature at Dawn (La nature à l’aurore)'' (1936). | • Max Ernst: ''L’elefante Celebes'' (1921), ''Ubu Imperator''(1923), ''Napoleone nel deserto'' (1941), ''Nature at Dawn (La nature à l’aurore)'' (1936). |
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«Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.»
(André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924).
Il surrealismo è un movimento artistico e letterario facente parte delle Avanguardie del Novecento [1], nato nei primi anni '20 a Parigi come evoluzione del dadaismo [2] e che coinvolse tutti gli ambiti artistici: pittura, scultura, cinema e letteratura.
Il surrealismo ebbe come principale teorico e inventore il poeta André Breton, che impersonò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalle letture de L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud [3] (1900); dopo averlo letto, egli arrivò alla conclusione che fosse inaccettabile il fatto che il sogno e l’inconscio avessero avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò, quindi, di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui essi avessero un ruolo fondamentale.
Nacque così il surrealismo, che aveva avuto tra i suoi precursori recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire [4], morto nel 1918. Tra i primi accenni di surrealismo possiamo scovare Hieronymus Bosch [5], che con il Trittico del Giardino delle Delizie (databile 1480-1490, Museo del Prado, Madrid), dipinse uno dei primi e veri esempi di arte surrealista, anticipando di gran lunga il movimento nato parecchi secoli dopo. Il nuovo movimento si sviluppò fortemente nell’ambito pittorico.
Temi principali del surrealismo[modifica]
Il surrealismo si basa sui temi che caratterizzano l'inconscio e il subconscio umano:
- L'amore e gli affetti che secondo i surrealisti, circondano tutti i fatti rilevanti dell'esistenza.
- Il mondo dei sogni, in quanto riflessione diretta dell'animo umano e della sua mente priva di filtri o limitazioni imposte dalle convenzioni sociali.
- La follia, che, insieme al mondo onirico, rappresentano una via di fuga dalle restrizioni e dalle norme imposte dalla società.
- L'occulto e la magia,[6] spesso presenti nelle opere surrealiste, fungono da strumento cruciale per esplorare ciò che affascina l'uomo e ciò che è avvolto nel mistero.
Maggiori esponenti[modifica]
- André Breton
- Salvador Dalí: è stato il pittore più importante e rappresentativo del surrealismo spagnolo e una delle personalità più influenti e carismatiche della storia dell’arte contemporanea. La sua creatività non si limitava alla pittura ma spaziava dal cinema alla grafica, fino ad arrivare alla scultura.
- René Magritte: è stato uno dei più importanti esponenti del surrealismo, celebre per la rappresentazione di volti coperti e accostamenti di oggetti simbolici apparentemente sconnessi di significato tra loro.
- Giorgio De Chirico: scultore e pittore di origini italiane, conosciuto prevalentemente per le sue opere metafisiche di stampo surrealista.
- Hans Peter Wilhelm “Jean” Arp.
- André Masson.
- James Ensor.
- Joan Miró: artista spagnolo definito da Andrè Breton come il “più surrealista di tutti noi”. È l’artista che ha più spesso rappresentato forme geometriche, colorate e sospese.
- Max Ernst: artista che più spesso ha rappresentato figure antropomorfe, animali sconosciuti e ambientazioni con elementi dal carattere simbolico, vedi La vestizione della sposa[7].
- Meret Oppenheim.
De Chirico e il surrealismo[modifica]
Giorgio De Chirico [8] (10 Luglio 1888, Volos, Grecia), fu tra i pionieri nell'esplorare le tecniche del surrealismo e nel plasmare il movimento stesso. Quest'artista di discendenza italiana venne spesso riconosciuto dai surrealisti come uno dei precursori più brillanti dello stile surrealista. Era solito mescolare figure comuni in contesti inusuali e ambienti claustrofobici arricchiti da oggetti incongruenti e talvolta bizzarri.
Lo stesso teorizzatore del surrealismo André Breton si espresse in tal modo nei suoi riguardi e in quelli del fratello dell'artista, nel 1940: «Tutta la mitologia moderna ancora in formazione ha le sue fonti nelle due opere quasi indiscernibili nello spirito, di Alberto Savinio e di suo fratello Giorgio de Chirico, opere che raggiunsero il loro punto più alto alla vigilia della guerra del 1914».
Il 21 marzo 1922 la Galleria Paul Guillaume, inaugura una mostra con molti suoi quadri. André Breton lo presentò con parole lusinghiere: «Credo che una vera mitologia moderna sia in formazione. É a Giorgio de Chirico che spetta di fissarne in maniera imperitura il ricordo. Dio ha fatto l’uomo a sua immagine, l’uomo ha fatto la statua e il manichino».
Nel 1924 Giorgio De Chirico tornò a Parigi, i rapporti con gli altri pittori surrealisti si strinsero ulteriormente: è in quell'occasione che Giorgio De Chirico parteciperà in secondo piano alla formazione del Movimento Surrealista.
È proprio quando i rapporti con i surrealisti andavano a stringersi che si formavano le prime visioni divergenti. De Chirico aveva superato il periodo metafisico e stava approcciando una revisione nei confronti della propria arte: prima in chiave antica e successivamente in maniera neobarocca, ciò non andava a genio ai surrealisti più conservatori perché per loro era inaccettabile che dell'arte si caricasse di figure antiche.
I rapporti con i surrealisti vanno man mano a deteriorarsi quando De Chirico comincia a pubblicare Gladiatori, una personale reinterpretazione al ritorno classico composta da una sessantina di dipinti nel primo periodo e nel secondo periodo circa una quindicina. Grazie a questi dipinti, De Chirico si avvicina quindi alla crisi del mercato francese e ai grandi collezionisti italiani. Successivamente scrisse dei surrealisti e di Breton nella sua autobiografia: «Poco dopo esser giunto a Parigi trovai una forte opposizione da parte di quel gruppo di degenerati, di teppistoidi, di figli di papà, di sfaccendati, di onanisti e di abulici che pomposamente si erano autobattezzati “surrealisti”. Questo gruppo di individui poco raccomandabili era capeggiato da un sedicente poeta che rispondeva al nome di André Breton ed il quale aveva un aiutante di campo un altro pseudo-poeta di nome Paul Eluard, che era un giovanottone scialbo e banale, con il naso storto e una faccia tra di onanista e di cretino mistico».
La risposta di André Breton non si fece attendere e lo apostrofò come un “insultatore della sua giovinezza”, mentre il poeta Louis Aragon giudicò le sue tele più recenti come “quadri da rimbambito”.
Opere artistiche più rilevanti[modifica]
• Renè Magritte: Il figlio dell’uomo (1964)[9], Il tradimento delle immagini(1928), Gli amanti(1928), Golconda[10] (1953), Il falso specchio[11] (1929), Il tempo pugnalato [12](1938).
• Salvador Dalí: La persistenza della memoria[13](1931), Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio (1944), Tentazioni di sant’Antonio (1946).
• Joan Mirò: una serie di dipinti intitolati Le Costellazioni (1940-1950), Paesaggio Catalano (Il Cacciatore) (1923), tre tele intitolate: Interni olandesi (1928), una serie di tele intitolate: Ritratti immaginari (1920-1930), La fattoria[14](1921), Dona i ocell (1983).
• Max Ernst: L’elefante Celebes (1921), Ubu Imperator(1923), Napoleone nel deserto (1941), Nature at Dawn (La nature à l’aurore) (1936).
• Andrè Masson: Automatic Drawing (1924), In the Tower of Sleep (1938), The Metamorphosis of the Lovers (1938), Gradiva (1939), Meditation of an Oak Leaf (1942).
• Meret Oppenheim: Colazione in pelliccia (1936), Red Head, Blue Body (1936), La Condition Humaine (1973), Masked Flower (1958).
• Jean Arb: Danger of Death (1954), Human Concretion (1935).
Scritture di stampo surrealista[modifica]
- Robert Lebel (a cura di Jéròme Duwa), Il Surrealismo come tergicristallo. Scritti critici 1943-1984, Johan & Levi editore, 2018.
- Andrè Breton, Manifesti del surrealismo, 1924.
- Andrè Breton, il Secondo Manifesto del Surrealismo, 1930.
- Andrè Breton, La Posizione Politica del Surrealismo, 1935.
- Andrè Breton, i Prolegomeni a un Terzo Manifesto del Surrealismo o no, 1942.
- Andrè Breton, Del Surrealismo nelle sue opere vive, 1953.
- J.-F. Dupuis, Controstoria del surrealismo, 1 gennaio 1978.
Tecniche pittoriche[modifica]
- Frottage[15]: consiste nello sfregamento di un qualsivoglia materiale su un supporto (telato o cartaceo...) messo a contatto con una superficie irregolare in modo da far trasparire l'irregolarità sottostanti.
- Grattage[16]: consiste nel grattamento o nello sfregamento del colore posto su tela/carta per far emergere il colore al di sotto.
- Collage[17]: consiste nell'incollare e accostare immagini o figure ritagliate da riviste, giornali, cataloghi o altro su un supporto.
- Assemblage[18]: consiste nell'accostare oggetti o figure tridimensionali al fine della creazione di un'altra figura, essi generalmente sono posti su un supporto.
- Dripping[19]: consiste nello sgocciolamento di vernici industriali o smalti opachi su una tela (Max Ernst fu il primo a sperimentare con questa tecnica, Jackson Pollock la riprese in futuro nelle proprie opere) .
Film surrealisti e cortometraggi[modifica]
• Luis Buñuel e Salvador Dalí, Un Chien Andalou, (1929).[modifica]
Un Chien Andalou[20]è un cortometraggio databile 1929, prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, e diretto dal solo Buñuel. È considerato il cortometraggio più significativo del periodo del cinema surrealista perché rappresenta il simbolismo e l'incognito; e "un'introduzione" al surrealismo per lo spettatore.
Analisi delle scene e trama: Un Chien Andalou[modifica]
Il cortometraggio si presenta come una serie di scene apparentemente slegate dal punto di vista del significato, evocando nell'osservatore la sensazione di assistere alla rappresentazione di un sogno reso manifesto. Tuttavia, sotto la superficie, emergono numerosi significati profondi che possono essere interpretati attraverso l'ottica della psicoanalisi.
La scena d'apertura è tra le più crude e violente nella storia del cinema: il regista, dopo aver contemplato la luna, affila un rasoio e si avvicina a una donna seduta, costringendola ad aprire forzatamente l'occhio sinistro; successivamente, taglia il bulbo oculare in due parti (in realtà, si tratta dell'occhio di un vitello già morto). Questa scena è altamente simbolica e ricca di significati: rappresenta il gesto di aprire l'occhio dello spettatore per fargli vedere, anche attraverso un'esperienza dolorosa, tutto ciò che potrebbe non aver mai visto o voluto vedere, a causa delle convenzioni sociali e culturali imposte dalla società.
In linea con questa interpretazione, Luis Buñuel sottolineò che l'approccio più adatto alla visione dei suoi film era proprio quello della psicoanalisi.
• Luis Buñuel e Salvador Dalí, L'âge d'or, (1930).[modifica]
Analisi delle scene e trama: L'âge d'or[modifica]
L'âge d'or[21]è un film che racconta i tentativi di una coppia di amanti di consumare la propria relazione romantica. Tuttavia, sono costantemente ostacolati dai valori borghesi e dai tabù sessuali imposti da istituzioni autoritarie come la famiglia, la chiesa e la società. Il film è composto da sei episodi, ciascuno così differente ed eterogeneo da potersi considerare un segmento indipendente.
Correnti di pensiero dietro al surrealismo[modifica]
Il surrealismo nasce in un momento di grandi rivolte e cambiamenti sotto ogni punto di vista: dal punto di vista letterario alla psicologia. Lo scrittore Karl Kraus[22] definì l’uomo di quel periodo con: ”Malattia di cui pretende d’esserne la cura” visti i conflitti passati. La società di quell’epoca al termine della Prima Guerra Mondiale[23] e della Rivoluzione russa[24] sentiva il bisogno di dover riflettere sulle cause che l’hanno direzionata verso tali conflitti, nasceva dunque la psicoanalisi come bisogno di analizzare le cause dei due conflitti: l'ideatore, Sigmund Freud studiò maggiormente la sfera conscia e inconscia dell’essere umano, abbattendo l’interezza delle scienze umane e dell’idealismo. Friedrich Wilhelm Nietzsche[25], utilizzando come base il romanticismo, sviluppò la teoria del Superuomo che fu molto importante per la concettualizzazione del surrealismo. Richard Wagner[26], utilizzò a sua volta il romanticismo per l'ideazione di molti dei suoi spartiti che influenzarono molti artisti surrealisti. Compiono un grande cambiamento in contemporanea con Einstein[27] e Marcel Proust[28] che nel 1919 si confermavano come due delle personalità più influenti grazie ai corrispettivi studi sulla teoria della relatività e i famosi romanzi. La psicoanalisi di Freud, la teoria della relatività di Albert Einstein, i romanzi di Marcel Proust, le sinfonie di Richard Wagner, la teoria del superuomo di Friedrich Nietzsche e la fine dei due conflitti, furono le maggiori rampe di lancio per il surrealismo e le nuove avanguardie.
Note[modifica]
- ↑ [1] Le Avanguardie Del Novecento, Treccani.
- ↑ [2] Dadaismo, Treccani.
- ↑ [3] Sigmund Freud, Treccani.
- ↑ [4] Guillaume Apollinaire, Treccani.
- ↑ [5] Hieronymus Bosch, Treccani.
- ↑ [6]Surrealismo e magia. La modernità incantata. Artapp.
- ↑ [7] Max Ernst, La vestizione della sposa, Peggy Guggenheim Collection
- ↑ [8] Giorgio De Chirico, Treccani.
- ↑ [9]René Magritte, Il figlio dell'uomo, Il Giornale D'Italia.
- ↑ [10]René Magritte, Golconda, The Menil Collection.
- ↑ [11]René Magritte, Il falso specchio, Cabiriams.
- ↑ [12] René Magritte, Il tempo pugnalato, Cabiriams.
- ↑ [13], Salvador Dalí, La Persistenza della Memoria, MoMa.
- ↑ [14], Joan Mirò, La fattoria, National Art Gallery of Art of Washington DC.
- ↑ [15]Frottage, Treccani.
- ↑ [16]Grattage, Serena Comar.
- ↑ [17]Collage, Tate.
- ↑ [18]Assemblage, Treccani.
- ↑ [19]Dripping, Treccani.
- ↑ [20]Luis Buñuel e Salvador Dalí, Un Chien Andalou (Film completo), Youtube.
- ↑ [21]Luis Buñuel e Salvador Dalí, L'âge d'or, Youtube.
- ↑ [22]Karl Kraus, Treccani.
- ↑ [23]Guerra Mondiale, Prima, Treccani.
- ↑ [24]La rivoluzione russa, Treccani (a cura di Umberto Eco).
- ↑ [25]Friedrich Nietzsche Wilhelm, Treccani.
- ↑ [26]Richard Wagner, Treccani.
- ↑ [27] Albert Einstein, Treccani.
- ↑ [28]Marcel Proust, Treccani.
Bibliografia[modifica]
- Dante Alighieri, La Divina Commedia Illustrata da Dalí, Adriano Salani Editore, Milano, 2012
- Cathrin Klingsöhr-Leroy, Surrealism, Taschen, 2022.
- Giuliano Serafini, Surrealismo, Giunti, 2019.
- Robert Lebel (a cura di Jéròme Duwa), Il Surrealismo come tergicristallo. Scritti critici 1943-1984, Johan & Levi editore, 2018.
- Andrè Breton, Manifesti del surrealismo, 1924.
- Andrè Breton, il Secondo Manifesto del Surrealismo, 1930.
- Andrè Breton, La Posizione Politica del Surrealismo, 1935.
- Andrè Breton, i Prolegomeni a un Terzo Manifesto del Surrealismo o no, 1942.
- Andrè Breton, Del Surrealismo nelle sue opere vive, 1953.
- J.-F. Dupuis, Controstoria del surrealismo, 1 gennaio 1978.