Disturbo bipolare: differenze tra le versioni

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Il Disturbo Bipolare chiamato precedentemente Sindrome Maniaco-Depressiva è un disturbo dell'umore, nel quale si alternano episodi di mania cioè di euforia a episodi di melanconia cioè di depressione nel corso del tempo.
Il disturbo bipolare, chiamato in passato anche sindrome maniaco-depressiva, è un disturbo dell'umore. A seguito di questo disturbo, in un individuo si alternano nel corso del tempo episodi di euforia a episodi di depressione.  
==Storia del Bipolarismo==
==Storia==
Tutti noi abbiamo oscillazione di emozioni in base alle interazioni e dalle attività che abbiamo durante le giornate. Diventano gravi queste oscillazioni nel momento in cui sono intense e durature dando luogo a disturbi, in questo caso il disturbo bipolare.   
Gli esseri umani hanno spesso oscillazioni di emozioni in base alle interazioni e alle attività quotidiane. Queste oscillazioni diventano gravi nel momento in cui sono intense e durature, dando luogo a disturbi, come nel caso del disturbo bipolare.   


Partiamo dalle prime fonti nel IX a.C. riscontrate all’interno dell’Iliade nella storia di Aiace Telamonio, il quale aveva sbalzi di umore alterni, passando da un estremo ad un altro fino a arrivare al suicidio.  
Una testimonianza relativa a un disturbo simile risale all'IX secolo a.C., all’interno dell’''Iliade'', nella storia di Aiace Telamonio, il quale presentava sbalzi di umore alterni, passando da un estremo a un altro fino ad arrivare al suicidio.  


La fonte successiva è con Ippocrate (IV secolo a.C.) che fu il primo a redarre una classificazione dei disturbi mentali attribuendo la melancolia(depressione) ad un eccesso di bile mentre la mania (eccitazione) ad un eccesso di bile gialla.   
Nel IV secolo a.C., Ippocrate fu il primo a redigere una classificazione dei disturbi mentali, attribuendo la melancolia (depressione) a un eccesso di bile nera e la mania (eccitazione) a un eccesso di bile gialla.   


Areteo di Cappadocia nel I secolo d.C. fu il primo a descrivere nel volume ‘Sulle cause e sui sintomi delle malattie croniche’ con criteri moderni la melanconia e la mania che sono tipici del disturbo bipolare. Areteo scrisse che nello stato di melanconia il soggetto è triste o apatico, da questo stato passa alla fase maniacale nel quale è l’opposto quindi euforico. Utilizza l’esempio di una persona che cammina nel mercato con una ghirlanda in testa con un atteggiamento da vincitore.   
Areteo di Cappadocia nel I secolo d.C. nell'opera ''Sulle cause e sui sintomi delle malattie croniche'' fu il primo a descrivere con criteri moderni la melanconia e la mania che sono tipiche del disturbo bipolare. Areteo scrisse che nello stato di melanconia il soggetto è triste o apatico; da questo stato passa alla fase maniacale nel quale è l’opposto quindi euforico. Per descrivere la fase maniacale viene utilizzato l’esempio di una persona che cammina nel mercato con una ghirlanda in testa e ha un atteggiamento da vincitore.   


Durante il medioevo i disturbi psichiatrici erano considerati cause demoniache.  
Durante il medioevo, i disturbi psichiatrici furono spesso attribuiti a cause demoniache.  


Alla fine degli anni 1600, più studiosi osservano come le fasi di mania e melanconia si alternano ed iniziano a vedere un collegamento tra i due stati.   
Alla fine del Seicento, più studiosi osservarono come le fasi di mania e melanconia si alternassero e iniziarono a vedere un collegamento tra i due stati.   


Grazie allo sviluppo scientifico del XVIII secolo si ha un progresso nel capire i disturbi mentali, il medico Vincenzo Chiarugi afferma che la mania è l’opposto della melancolia.  
Nel 1854, a distanza di poco tempo, Jean Pierre Falret e Jules Baillarger dichiararono di aver scoperto una nuova malattia mentale. In Francia Falret la chiamò “Follia a doppia forma” con la descrizione dell’alternanza delle due fasi mentre in Germania Baillarger la chiamò “Follia circolare”. I due medici si accusarono a vicenda di plagio.  


All'inizio della storia moderna, a distanza di poco tempo, due clinici, uno in Francia con Jean Pierre Falret ed uno in Germania cioè Jules Baillarger dichiarano di aver scoperto una nuova malattia mentale. Falret ''“Follia a doppia forma”'' con la descrizione dell’alternanza delle due fasi mentre Baillarger lo chiamò ''“Follia circolare”''. I due medici si accusarono a vicenda di plagio.
Nel 1929, Oswarld Bumke, allievo del “padre della psichiatria moderna”, Emil Kraepelin, descrisse in maniera approfondita la malattia maniaco-depressiva con le fasi alterne tra mania e depressione.  
 
Nel 1929, Oswarld Bumke era l’allievo del “padre della psichiatria moderna” cioè Emil Kraepelin, descriverà in maniera approfondita la malattia maniaco-depressiva con le fasi alterne tra mania e depressione.
Intorno alla metà del ‘900 due clinici tedeschi, Karl Kleist e Karl Leonhard chiameranno la malattia maniaco-depressiva precedentemente descritto con un nuovo nome cioè disturbi Bipolari.
 
Un decennio dopo grazie ai vari sviluppi sulla genetica e familiarità si distinguono le forme unipolari e bipolari.
 
Nel 1979 in America si fa la distinzione tra bipolare I e II, nel tipo II vengono raggruppati i sintomi nel quale non viene richiesto l’ospedalizzazione. <ref> ciao </ref>
 
==DSM e Definizione Scientifica==
Oggi con i vari studi riguardo al disturbo bipolare siamo arrivati ad una estensione maggiore e sulla complessità che ha questo disturbo. Nel concetto “spettro dei disturbi dell’umore” si ipotizza che c’è una continuità tra le oscillazioni dell’umore, la depressione unipolare e il disturbo bipolare. Nel DSM-5 il disturbo bipolare viene definito come “un disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di stati dell’umore eccessivamente alto (mania) e patologicamente basso(depressione)”. L'acronimo DSM corrisponde a “Manuale Diagnostico e Statistico Dei Disturbi Mentali” ed è un manuale molto importante utilizzato dai medici e farmacisti. 
 
Per arrivare all’ultima edizione del DSM ci sono voluti anni ed anni di studi. Verranno elencate solo gli aspetti importanti che hanno modificato il DSM nel corso della storia.  
   
   
Tutto ha inizio in America negli anni 1800 nel quale fu richiesto un cènso cioè una lista di cittadini che erano ritenuti ‘pazzi’ all’interno degli ospedali psichiatrici. Nel 1880 si stilò sette categorie di malattie mentali cioè mania, melanconia, monomania, paresi, demenza, dipsomania ed epilessia. Nel 1921 l’APA (associazione medico-psicologica americana) volle creare una classificazione accettabile con l’intento di facilitare la diagnosi ai pazienti affetti da una grave malattia psichiatrica e neurologica.  
Nel Novecento, i clinici tedeschi Karl Kleist e Karl Leonhard chiamarono la malattia maniaco-depressiva precedentemente descritta con un nuovo nome, cioè disturbi bipolari.  


Dopo la Seconda guerra mondiale la classificazione delle malattie venne ampliata dall’esercito americano per poter incorporare i veterani dopo la guerra. Nello stesso periodo la WHO (organizzazione mondiale della salute) pubblicò la sesta edizione dell’ICD (classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati) che includeva sezioni riguardo le psicosi, psiconevrosi, disturbi del carattere, del comportamento e dell’intelligenza, questa edizione avrà una variante che verrà chiamata DSM.  
Nel 1966, grazie allo sviluppo degli studi, si sono iniziate a distinguere le formi unipolari e bipolari.


Il DSM-III fu pubblicato nel 1980, in questa edizione si cerca di rispettare il più possibile le malattie mentali con l’intento di dare delle definizioni. Il problema di questa edizione era incoerente con il sistema della redazione del manuale e i criteri di diagnostici non erano chiari. Di conseguenza l’APA creò una commissione per revisionare il manuale, nel 1987 uscì il DSM-III-R con le correzioni.  
Nel 1979 negli Stati Uniti viene introdotta la distinzione tra disturbo bipolare I e II; nel tipo II vengono raggruppati i sintomi per i quali non è richiesta l’ospedalizzazione.<ref> Antonio Tundo, ''Breve storia del disturbo bipolare. Il disturbo bipolare da Omero a oggi'', Istituto di psicopatologia, Roma, 2022.</ref>


Dopo sette anni, venne pubblicato il DSM-IV con molte modifiche riguardo la classificazione con aggiunta, modificazione o eliminazione dei disordini. 
==Definizione scientifica==
 
Attualmente, con il concetto di “spettro dei disturbi dell’umore”, si ipotizza l'esistenza di una continuità tra le oscillazioni dell’umore, la depressione unipolare e il disturbo bipolare. Nel più importante manuale di riferimento internazionale per i disturbi mentali, il DSM-5, il disturbo bipolare viene definito come "un disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di stati dell’umore eccessivamente elevati (mania) e patologicamente bassi (depressione)".<ref> American Psychiatric Association, ''DSM history,Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders'', edizione V, Text Revision (DSM-5-TR), Washington, 2022.</ref>
Nei primi anni del 2000 iniziarono i lavori nella creazione del DSM-5, che verrà pubblicato nel 2013. I gruppi che aiutano nella creazione di questo manuale cercarono di dare una panoramica di quello che è successo nella storia delle diagnosi psichiatrica portando a galla le lacune, con la speranza che queste lacune venissero colmate.
Nella pubblicazione del DSM-5-TR nel 2022 ci fu un grosso lavoro dietro. Creato da 200 esperti che furono suddivisi in gruppi cioè cultura, sesso e genere, suicidio e medicina legale, avevano il compito di revisionare tutto il materiale e di modificare il testo in base alle loro aree specifiche che ogni gruppo aveva. Una volta stilato il testo, fu di nuovo revisionato da un altro gruppo che aveva il compito di trovare le discriminazioni e l’uso di linguaggio non stigmatizzante.  


==Bipolarismo di tipo I==
==Bipolarismo di tipo I==
''«Viene definito dalla presenza di almeno un episodio maniacale (ossia, che interrompa la normale funzione sociale e professionale) e solitamente episodi depressivi. L'incidenza è all'incirca uguale negli uomini e nelle donne.»''  
Il disturbo bipolare di Tipo I rappresenta una condizione complessa che influisce significativamente sulla vita di coloro che ne sono affetti. "Viene definito dalla presenza di almeno un episodio maniacale (ossia, che interrompa la normale funzione sociale e professionale) e solitamente episodi depressivi". <ref> William Coryell, ''Disturbi bipolari'', Manuale MSD, 2022.</ref>
Questo tipo di bipolarismo è caratterizzato da episodi maniacali che durano per almeno 7 giorni. il soggetto crede di stare in uno stato di benessere, tende ad essere appariscente e possono sentirsi trattati ingiustamente con la conseguenza di diventare un pericolo per sé stessi o per altri. In questo stato il soggetto ha un umore elevato, diventa euforico. Oltre a questo, deve avere almeno 3 sintomi dei seguenti:  
Questo tipo di bipolarismo è caratterizzato da episodi maniacali che durano almeno 7 giorni. Per diagnosticare il disturbo bipolare I è sufficiente avere almeno un episodio maniacale; è probabile che ci sia la presenza di episodi depressivi ma la loro presenza non è necessaria ai fini della diagnosi.<ref> Ospedale Maria Luigia, ''Disturbo Bipolare. La diagnosi del DSM-5'', sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021.</ref> Il soggetto crede di stare in uno stato di benessere, tende a essere appariscente e può sentirsi trattato ingiustamente diventando anche un pericolo per sé stesso o per gli altri. In questo stato, il soggetto ha un umore euforico. Oltre a questo, deve manifestare almeno 3 dei seguenti sintomi:  
*Autostima ipertrofica o grandiosità  
*Autostima ipertrofica o grandiosità  
*Ridotto bisogno di sonno  
*Ridotto bisogno di sonno  
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*Distraibilità  
*Distraibilità  
*Aumentata attività orientata al raggiungimento di obiettivi  
*Aumentata attività orientata al raggiungimento di obiettivi  
*Coinvolgimento eccessivo in attività con conseguenze negative ex shopping eccessivo  
*Coinvolgimento eccessivo in attività con conseguenze negative, come per esempio lo shopping eccessivo
L'incidenza è all'incirca uguale negli uomini e nelle donne. <ref>William Coryell, ''Disturbi bipolari'', Manuale MSD, 2022.</ref>


==Bipolarismo di tipo II==
==Bipolarismo di tipo II==
''«Viene definito dalla presenza di episodi di depressione maggiore con almeno un episodio ipomaniacale, ma non veri e propri episodi maniacali. L'incidenza è leggermente più elevata nelle donne.»''  
Il disturbo bipolare di tipo II è una condizione psichiatrica che rientra nella categoria dei disturbi dell'umore. "Viene definito dalla presenza di episodi di depressione maggiore con almeno un episodio ipomaniacale, ma non veri e propri episodi maniacali." <ref>William Coryell, ''Disturbi bipolari'', Manuale MSD, 20222.</ref>
Il bipolarismo di tipo II è caratterizzato da episodi di depressione tipiche della depressione maggiore. Il soggetto per quasi tutto il giorno ha i seguenti sintomi:  
 
Il bipolarismo di tipo II è caratterizzato da episodi di depressione tipici della depressione maggiore. Il soggetto per quasi tutto il giorno ha i seguenti sintomi:  
*Umore depresso  
*Umore depresso  
*Diminuzione di interesse o piacere per le attività da svolgere durante la giornata  
*Diminuzione di interesse o piacere per le attività da svolgere durante la giornata  
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*Autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati  
*Autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati  
*Scarsa capacità di pensare o concentrarsi  
*Scarsa capacità di pensare o concentrarsi  
*Pensieri di morte o suicidio, tentativo di suicidio o piani per metterlo in atto  
*Pensieri di morte o suicidio, tentativo di suicidio o piani per metterlo in atto
 
L'incidenza è leggermente più elevata nelle donne <ref> William Coryell,'' Disturbo Bipolare'', MD, University of Iowa Carver College of Medicine, 2021-2022, pp.2.</ref> Per diagnosticare il disturbo bipolare II, sono necessari un episodio di depressione maggiore, con una durata di almeno due settimane, e almeno un episodio ipomaniacale che duri almeno quattro giorni. <ref>  Ospedale Maria Luigia, ''Disturbo Bipolare. La diagnosi del DSM-5'', sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021.</ref>
==Diagnosi==
Per diagnosticare il disturbo bipolare I è sufficiente avere almeno un episodio maniacale, è probabile che ci sia la presenza di episodi depressivi ma non è necessario per la diagnosi. Per il disturbo bipolare II è necessario un episodio di depressione maggiore con durata di almeno due settimane e almeno un episodio ipomaniacale che duri almeno quattro giorni.  


==Terapia==
==Terapia==
Ci sono vari tipi di terapie nel caso del disturbo bipolare, dalle più tradizionali come, ad esempio, la terapia farmacologica a delle terapie innovative come ad esempio il light therapy. L'equipe insieme al paziente cercano di capire quale delle terapie potrebbe andare bene per il soggetto, creando anche delle abitudini sia alimentari che a livello sociale e sportivo. Si possono avere varie combinazioni di terapie in base agli effetti positivi e negativi che ha.   
Per il disturbo bipolare esistono diversi tipi di terapie, dalle più tradizionali, come la terapia farmacologica, a terapie innovative, come la terapia con luce brillante. L'équipe medica e il  paziente cercano di capire quale delle terapie potrebbe andare bene per il soggetto, creando anche delle abitudini sia alimentari che a livello sociale e sportivo. Si possono avere varie combinazioni di terapie in base agli effetti positivi e negativi che hanno<ref>Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023.</ref>


===Terapia Farmacologica===
===Terapia farmacologica===
La terapia farmacologica serve tendenzialmente a stabilizzare l’umore, soprattutto in caso di depressione. Anche qui si possono combinare più farmaci. Possono essere effetti collaterali, tra cui anche a livello fisico; infatti, il paziente verrà sottoposto a vari controlli ogni tot di tempo.
La terapia farmacologica serve tendenzialmente a stabilizzare l’umore, soprattutto in caso di depressione, e può basarsi sulla combinazione di più farmaci. Possono verificarsi effetti collaterali, compresi quelli a livello fisico, e il paziente deve quindi essere sottoposto a controlli regolari. <ref>Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: Farmaci, Psicoterapia e Stili di Vita'', Sito Web Medicina360, 2023.</ref>


===Terapia Di Gruppo===
===Terapia di gruppo===
La terapia di gruppo serve a comprendere il disturbo, l’impatto che ha nella vita quotidiana e sulla sfera sociale ed infine a riconoscere i sintomi iniziali per evitare ricadute. In questo tipo di terapia possono partecipare oltre al paziente anche i familiari e persone strette.
La terapia di gruppo permette di comprendere il disturbo, incluso l’impatto che ha nella vita quotidiana e sulla sfera sociale, e di riconoscere i sintomi iniziali per evitare ricadute. A questo tipo di terapia possono partecipare oltre al paziente anche i familiari e persone vicine.<ref>Redazione,'' Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023.</ref>


===Terapia Interpersonale e Di Ritmo Sociale===
===Terapia interpersonale e di ritmo sociale===
La terapia interpersonale e di ritmo sociale (IPSRT) aiuta il soggetto a relazionarsi con altri individui ed avere una routine nella vita quotidiana, comprende anche il tipo di alimentazione e l’attività fisica.
La terapia interpersonale e di ritmo sociale (IPSRT) aiuta il soggetto a relazionarsi con altri individui e avere una routine nella vita quotidiana. Questa terapia comprende anche indicazioni riguardanti il tipo di alimentazione e le attività fisiche da seguire.<ref>Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023.</ref>


===Terapia Familiare===
===Terapia familiare===
La terapia familiare serve a far conoscere il disturbo ai familiari del paziente. I familiari hanno anche loro un ruolo cruciale perché possono riconoscere i sintomi prima di un episodio e possono aiutare il soggetto insieme ai medici.
La terapia familiare serve a far conoscere il disturbo ai familiari del paziente. I familiari svolgono un ruolo cruciale poiché possono aiutare a riconoscere i sintomi prima di un episodio e possono aiutare il soggetto insieme ai medici.<ref> Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023 .</ref> <ref>  William Coryell, ''Disturbo Bipolare'', MD, University of Iowa Carver College of Medicine, 2021-2022.</ref>


===Terapia Cognitivo-Comportamentale===
===Terapia cognitivo-comportamentale===
Nella terapia cognitivo-comportamentale si cerca di aiutare il soggetto nel caso in cui sia molto stressato, quindi a diminuire il livello di stress attraverso varie attività. Cerca di creare insieme al paziente dei piani per risolvere problemi quotidiani.
Nella terapia cognitivo-comportamentale si cerca di aiutare il soggetto nel caso in cui sia molto stressato a diminuire il livello di stress attraverso varie attività. Il terapista cerca di creare insieme al paziente dei piani per risolvere problemi quotidiani.<ref> Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023 .</ref>


===Terapia Con Luce Brillante===
===Terapia con luce brillante===
La terapia con luce brillante (light therapy) è una delle terapie innovative.In questo caso il paziente si espone alla luce intensa di una lampada specifica, tendenzialmente viene fatta la mattina per poter aiutare il paziente con l’umore. Ovviamente ha anche effetti negativi come triggerare episodi di ipomania o mania.>
La terapia con luce brillante (light therapy) è una delle terapie innovative. In questo caso il paziente si espone alla luce intensa di una lampada specifica; tendenzialmente il trattamento viene eseguito la mattina per aiutare il paziente con l’umore. Il trattamento potrebbe causare effetti collaterali, tra cui la possibilità di innescare episodi di ipomania o mania. <ref>Redazione,'' Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023 .</ref>


===Trattamento Sanitario Obbligatorio===
===Trattamento sanitario obbligatorio===
In alcuni casi ovvero quando non è più gestibile a livello ambulatoriale il soggetto che ha questo disturbo può essere ricoverato in ‘Diagnosi e Cura’ o in un ospedale psichiatrico specializzato. Questo può succedere quando ad esempio ha istinti suicidi, i farmaci non agiscono correttamente o durante la fase maniacale il soggetto si mette in pericolo. Solitamente quando il paziente è nella fase depressiva cercherà di chiedere aiuto ma nella fase maniacale è dura avere il consenso del paziente e quindi si può chiedere il TSO cioè il Trattamento Sanitario Obbligatorio. Il ricovero serve a poter osservare il paziente per 24 ore in un ambiente sicuro e consente all’equipe di osservare il paziente per poter agire con una terapia diversa.
Il soggetto affetto dal disturbo bipolare può essere ricoverato in maniera forzata in una struttura sanitaria, quando rischia di mettere in pericolo sé stesso o altri, o se si rifiuta di seguire le cure. In Italia, questo tipo di intervento viene definito Trattamento sanitario obbligatorio o TSO, e può essere richiesto dal medico curante, dai familiari o da persone vicine al soggetto. Il sindaco ha il compito di emanare un provvedimento motivato e di mandarlo al giudice tutelare entro 48 ore. La durata del TSO è di 7 giorni, ma può essere prorogata in base alla decisione del medico. In caso di proroga, il sindaco deve fare un provvedimento con proroga e mandarlo al giudice che deve convalidare il documento. <ref>Sanità informazione, ''Trattamento sanitario obbligatorio (TSO):che cos'è, come e quando si applica'', aprile 2020, Pazienti.org, 2010-2024.</ref>


==Note==
==Note==
 
<references/>
==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Antonio Tundo, Breve storia del Disturbo Bipolare, ''Il disturbo Bipolare da Omero a oggi'', Istituto di psicopatologia, Roma, 2022  
*American Psychiatric Association, '' DSM history'', Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, edizione V, Text Revision (DSM-5-TR), Washington, 2022 in https://www.psychiatry.org/Psychiatrists/Practice/DSM/About-DSM/History-of-the-DSM


*American Psychiatric Association, ''Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders'', edizione V, Text Revision (DSM-5-TR), Washington, 2022
*Antonio Tundo,'' Breve storia del disturbo bipolare. Il disturbo bipolare da Omero a oggi'', Istituto di psicopatologia, Roma, 2022 in https://www.istitutodipsicopatologia.it/breve-storia-del-disturbo-bipolare/


*William Coryell, ''Disturbo Bipolare'', MD, University of Iowa Carver College of Medicine, 2021-2022
*Joseph R. Calabrese, Keming Gao, Gary Sachs Diagnosing Mania in the Age of DSM-5 in «The American Journal of Psychiatry», 174, 1, January 2017, pp. 8-10. in https://www.ospedalemarialuigia.it/disturbi-dell-umore/disturbo-bipolare-diagnosi-dsm-5/


*Ospedale Maria Luigia, ''disturbo bipolare. La diagnosi del DSM-5'', sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021  
*Ospedale Maria Luigia, ''Disturbo Bipolare. La diagnosi del DSM-5'', sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021 in https://www.ospedalemarialuigia.it/disturbi-dell-umore/disturbo-bipolare-diagnosi-dsm-5/


*''Diagnostic and Statistical Manual of mental Disorder (DSM-5)'', Raffaello Cortina editore, Licenza di American Psychiatric Association
*Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita'', Medicina360, 2023 in https://www.medicina360.com/disturbo-bipolare-terapia.html


*Calabrese J.R.,'' Diagnosing Mania in the Age of DSM-5'', 2017
*Sanità informazione,'' Trattamento sanitario obbligatorio (TSO):che cos'è, come e quando si applica'', aprile 2020, Pazienti.org, 2010-2024 in https://www.pazienti.it/news-di-salute/tso-cosa-e-03052017


*Redazione, ''Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: Farmaci, Psicoterapia e Stili di Vita'', Sito Web Medicina360, 2023
*William Coryell, ''Disturbi bipolari'', Manuale MSD, 2022 in https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-dell-umore/disturbi-bipolari.

Versione attuale delle 19:35, 23 gen 2024

Il disturbo bipolare, chiamato in passato anche sindrome maniaco-depressiva, è un disturbo dell'umore. A seguito di questo disturbo, in un individuo si alternano nel corso del tempo episodi di euforia a episodi di depressione.

Storia[modifica]

Gli esseri umani hanno spesso oscillazioni di emozioni in base alle interazioni e alle attività quotidiane. Queste oscillazioni diventano gravi nel momento in cui sono intense e durature, dando luogo a disturbi, come nel caso del disturbo bipolare.

Una testimonianza relativa a un disturbo simile risale all'IX secolo a.C., all’interno dell’Iliade, nella storia di Aiace Telamonio, il quale presentava sbalzi di umore alterni, passando da un estremo a un altro fino ad arrivare al suicidio.

Nel IV secolo a.C., Ippocrate fu il primo a redigere una classificazione dei disturbi mentali, attribuendo la melancolia (depressione) a un eccesso di bile nera e la mania (eccitazione) a un eccesso di bile gialla.

Areteo di Cappadocia nel I secolo d.C. nell'opera Sulle cause e sui sintomi delle malattie croniche fu il primo a descrivere con criteri moderni la melanconia e la mania che sono tipiche del disturbo bipolare. Areteo scrisse che nello stato di melanconia il soggetto è triste o apatico; da questo stato passa alla fase maniacale nel quale è l’opposto quindi euforico. Per descrivere la fase maniacale viene utilizzato l’esempio di una persona che cammina nel mercato con una ghirlanda in testa e ha un atteggiamento da vincitore.

Durante il medioevo, i disturbi psichiatrici furono spesso attribuiti a cause demoniache.

Alla fine del Seicento, più studiosi osservarono come le fasi di mania e melanconia si alternassero e iniziarono a vedere un collegamento tra i due stati.

Nel 1854, a distanza di poco tempo, Jean Pierre Falret e Jules Baillarger dichiararono di aver scoperto una nuova malattia mentale. In Francia Falret la chiamò “Follia a doppia forma” con la descrizione dell’alternanza delle due fasi mentre in Germania Baillarger la chiamò “Follia circolare”. I due medici si accusarono a vicenda di plagio.

Nel 1929, Oswarld Bumke, allievo del “padre della psichiatria moderna”, Emil Kraepelin, descrisse in maniera approfondita la malattia maniaco-depressiva con le fasi alterne tra mania e depressione.

Nel Novecento, i clinici tedeschi Karl Kleist e Karl Leonhard chiamarono la malattia maniaco-depressiva precedentemente descritta con un nuovo nome, cioè disturbi bipolari.

Nel 1966, grazie allo sviluppo degli studi, si sono iniziate a distinguere le formi unipolari e bipolari.

Nel 1979 negli Stati Uniti viene introdotta la distinzione tra disturbo bipolare I e II; nel tipo II vengono raggruppati i sintomi per i quali non è richiesta l’ospedalizzazione.[1]

Definizione scientifica[modifica]

Attualmente, con il concetto di “spettro dei disturbi dell’umore”, si ipotizza l'esistenza di una continuità tra le oscillazioni dell’umore, la depressione unipolare e il disturbo bipolare. Nel più importante manuale di riferimento internazionale per i disturbi mentali, il DSM-5, il disturbo bipolare viene definito come "un disturbo dell’umore caratterizzato dall’alternanza di stati dell’umore eccessivamente elevati (mania) e patologicamente bassi (depressione)".[2]

Bipolarismo di tipo I[modifica]

Il disturbo bipolare di Tipo I rappresenta una condizione complessa che influisce significativamente sulla vita di coloro che ne sono affetti. "Viene definito dalla presenza di almeno un episodio maniacale (ossia, che interrompa la normale funzione sociale e professionale) e solitamente episodi depressivi". [3] Questo tipo di bipolarismo è caratterizzato da episodi maniacali che durano almeno 7 giorni. Per diagnosticare il disturbo bipolare I è sufficiente avere almeno un episodio maniacale; è probabile che ci sia la presenza di episodi depressivi ma la loro presenza non è necessaria ai fini della diagnosi.[4] Il soggetto crede di stare in uno stato di benessere, tende a essere appariscente e può sentirsi trattato ingiustamente diventando anche un pericolo per sé stesso o per gli altri. In questo stato, il soggetto ha un umore euforico. Oltre a questo, deve manifestare almeno 3 dei seguenti sintomi:

  • Autostima ipertrofica o grandiosità
  • Ridotto bisogno di sonno
  • Maggiore loquacità
  • Fuga delle idee o accelerazione del pensiero
  • Distraibilità
  • Aumentata attività orientata al raggiungimento di obiettivi
  • Coinvolgimento eccessivo in attività con conseguenze negative, come per esempio lo shopping eccessivo

L'incidenza è all'incirca uguale negli uomini e nelle donne. [5]

Bipolarismo di tipo II[modifica]

Il disturbo bipolare di tipo II è una condizione psichiatrica che rientra nella categoria dei disturbi dell'umore. "Viene definito dalla presenza di episodi di depressione maggiore con almeno un episodio ipomaniacale, ma non veri e propri episodi maniacali." [6]

Il bipolarismo di tipo II è caratterizzato da episodi di depressione tipici della depressione maggiore. Il soggetto per quasi tutto il giorno ha i seguenti sintomi:

  • Umore depresso
  • Diminuzione di interesse o piacere per le attività da svolgere durante la giornata
  • Aumento o perdita di peso
  • Insonnia
  • Agitazione o rallentamento psicomotorio
  • Perdita di energia
  • Autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati
  • Scarsa capacità di pensare o concentrarsi
  • Pensieri di morte o suicidio, tentativo di suicidio o piani per metterlo in atto

L'incidenza è leggermente più elevata nelle donne [7] Per diagnosticare il disturbo bipolare II, sono necessari un episodio di depressione maggiore, con una durata di almeno due settimane, e almeno un episodio ipomaniacale che duri almeno quattro giorni. [8]

Terapia[modifica]

Per il disturbo bipolare esistono diversi tipi di terapie, dalle più tradizionali, come la terapia farmacologica, a terapie innovative, come la terapia con luce brillante. L'équipe medica e il paziente cercano di capire quale delle terapie potrebbe andare bene per il soggetto, creando anche delle abitudini sia alimentari che a livello sociale e sportivo. Si possono avere varie combinazioni di terapie in base agli effetti positivi e negativi che hanno. [9]

Terapia farmacologica[modifica]

La terapia farmacologica serve tendenzialmente a stabilizzare l’umore, soprattutto in caso di depressione, e può basarsi sulla combinazione di più farmaci. Possono verificarsi effetti collaterali, compresi quelli a livello fisico, e il paziente deve quindi essere sottoposto a controlli regolari. [10]

Terapia di gruppo[modifica]

La terapia di gruppo permette di comprendere il disturbo, incluso l’impatto che ha nella vita quotidiana e sulla sfera sociale, e di riconoscere i sintomi iniziali per evitare ricadute. A questo tipo di terapia possono partecipare oltre al paziente anche i familiari e persone vicine.[11]

Terapia interpersonale e di ritmo sociale[modifica]

La terapia interpersonale e di ritmo sociale (IPSRT) aiuta il soggetto a relazionarsi con altri individui e avere una routine nella vita quotidiana. Questa terapia comprende anche indicazioni riguardanti il tipo di alimentazione e le attività fisiche da seguire.[12]

Terapia familiare[modifica]

La terapia familiare serve a far conoscere il disturbo ai familiari del paziente. I familiari svolgono un ruolo cruciale poiché possono aiutare a riconoscere i sintomi prima di un episodio e possono aiutare il soggetto insieme ai medici.[13] [14]

Terapia cognitivo-comportamentale[modifica]

Nella terapia cognitivo-comportamentale si cerca di aiutare il soggetto nel caso in cui sia molto stressato a diminuire il livello di stress attraverso varie attività. Il terapista cerca di creare insieme al paziente dei piani per risolvere problemi quotidiani.[15]

Terapia con luce brillante[modifica]

La terapia con luce brillante (light therapy) è una delle terapie innovative. In questo caso il paziente si espone alla luce intensa di una lampada specifica; tendenzialmente il trattamento viene eseguito la mattina per aiutare il paziente con l’umore. Il trattamento potrebbe causare effetti collaterali, tra cui la possibilità di innescare episodi di ipomania o mania. [16]

Trattamento sanitario obbligatorio[modifica]

Il soggetto affetto dal disturbo bipolare può essere ricoverato in maniera forzata in una struttura sanitaria, quando rischia di mettere in pericolo sé stesso o altri, o se si rifiuta di seguire le cure. In Italia, questo tipo di intervento viene definito Trattamento sanitario obbligatorio o TSO, e può essere richiesto dal medico curante, dai familiari o da persone vicine al soggetto. Il sindaco ha il compito di emanare un provvedimento motivato e di mandarlo al giudice tutelare entro 48 ore. La durata del TSO è di 7 giorni, ma può essere prorogata in base alla decisione del medico. In caso di proroga, il sindaco deve fare un provvedimento con proroga e mandarlo al giudice che deve convalidare il documento. [17]

Note[modifica]

  1. Antonio Tundo, Breve storia del disturbo bipolare. Il disturbo bipolare da Omero a oggi, Istituto di psicopatologia, Roma, 2022.
  2. American Psychiatric Association, DSM history,Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, edizione V, Text Revision (DSM-5-TR), Washington, 2022.
  3. William Coryell, Disturbi bipolari, Manuale MSD, 2022.
  4. Ospedale Maria Luigia, Disturbo Bipolare. La diagnosi del DSM-5, sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021.
  5. William Coryell, Disturbi bipolari, Manuale MSD, 2022.
  6. William Coryell, Disturbi bipolari, Manuale MSD, 20222.
  7. William Coryell, Disturbo Bipolare, MD, University of Iowa Carver College of Medicine, 2021-2022, pp.2.
  8. Ospedale Maria Luigia, Disturbo Bipolare. La diagnosi del DSM-5, sezione Disturbi dell’umore, Parma, 2021.
  9. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023.
  10. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: Farmaci, Psicoterapia e Stili di Vita, Sito Web Medicina360, 2023.
  11. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023.
  12. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023.
  13. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023 .
  14. William Coryell, Disturbo Bipolare, MD, University of Iowa Carver College of Medicine, 2021-2022.
  15. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023 .
  16. Redazione, Guida Completa alla Terapia del Disturbo Bipolare: farmaci, psicoterapia e stili di vita, Medicina360, 2023 .
  17. Sanità informazione, Trattamento sanitario obbligatorio (TSO):che cos'è, come e quando si applica, aprile 2020, Pazienti.org, 2010-2024.

Bibliografia[modifica]