Street art: differenze tra le versioni

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''La Street Art'' (''o arte di strada'') è una forma di arte moderna diffusa principalmente negli spazi pubblici, come muri di edifici, strade, marciapiedi e altri supporti urbani. Dotata di un valore estetico e sociale, può assumere varie forme, tra cui graffiti, murales, stencil, poster e adesivi, contribuendo ad arricchire l'ambiente urbano con la sua diversità e originalità.
La ''street art'' (''o arte di strada'') è una forma di arte moderna diffusa principalmente negli spazi pubblici, come muri di edifici, strade, marciapiedi e altri supporti urbani. Spesso dotata di un valore estetico e sociale, la street art può assumere varie forme, tra cui graffiti, murales, stencil, poster e adesivi.


== La storia ==  
== La storia ==  
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=== Le radici della street art ===
=== Le radici della street art ===


[[File:Dipinto .jpg|miniatura|Dipinti parietali nella Cueva de las Manos, provincia di Santa Cruz, Patagonia (11.000-7.000 a.C.)]]
[[File:Cueva de las Manos-Santa Cruz-Argentina.jpg|miniatura|Dipinti parietali nella Cueva de las Manos, provincia di Santa Cruz, Patagonia (11.000-7.000 a.C.), Fonte: Maxima20, CC BY-SA 3.0<https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons]]


Le prime forme di utilizzo artistico-espressivo dei muri risalgono a migliaia di anni fa, in particolare a raffigurazioni rinvenute nei siti rupestri più noti, come quello spagnolo di Altamira o quelli francesi di Lascaux, Chauvet e Pech-Merle. L’arte rupestre, che caratterizzava le pareti delle caverne, rifugio e focolare delle popolazioni di cacciatori all’origine della storia dell’uomo, era realizzata in due modi: per incisione tramite pietre o ossa (da cui il nome “graffiti”) oppure tramite pittura, basata principalmente su due colori: il nero, ricavato di solito dal carbone (di legno e più raramente d’osso) e l’ocra, derivato dall’argilla<ref> Dogheria, ''Street Art'', p.15</ref>.  
Le prime forme di utilizzo artistico-espressivo di superfici esposte risalgono a migliaia di anni fa, in particolare a raffigurazioni rinvenute nei siti rupestri più noti, come quello spagnolo di Altamira o quello francese di Lascaux<ref> Dogheria, ''Street Art'', p. 15.</ref>.  


Con la nascita delle prime civiltà, i muri di case e palazzi divennero il luogo naturale per esprimere la vita e la morte: dalle tombe dei faraoni alle catacombe paleocristiane, caratterizzate da interventi artistici parietali. Tra le scritte murali dell’antichità si trovano anche versi d’amore, come ad esempio a Pompei, dove sono state rinvenute frasi volgari dedicate a un’ampia platea di persone dai politici alle prostitute, non tanto diverse da quelle che ancora oggi capita di leggere per strada. Non mancano poi scritte a carattere commerciale, di propaganda politica, attestazioni di divieti e obblighi, ma anche semplici promemoria di vita quotidiana<ref> Dogheria, ''Street Art'', p.21</ref>.
Successivamente la costruzione di edifici portò alla realizzazione di interventi sulle pareti di case, templi e tombe. Tra gli esempi di scritte murali dell’antichità, i più significativi sono quelli di Pompei, dove sono state rinvenute frasi di carattere politico, annunci commerciali, ingiurie e dichiarazioni d'amore, molto simili a quelle che ancora oggi capita di leggere per strada.<ref> Dogheria, ''Street Art'', p. 21.</ref>


=== Il primo Novecento ===
=== Il primo Novecento ===


Nel corso degli anni Venti e Trenta del Novecento, si sviluppa il Muralismo internazionale in America Latina e in Europa. In particolar modo il Muralismo messicano si sviluppò a causa della rivoluzione iniziata nel 1910 in Messico e che durò fino al 1920.  I moti rivoluzionari portarono alla necessità di un’arte pubblica, che mettesse al centro il popolo e le sue tradizioni. Le prime espressioni del Muralismo messicano, i cui protagonisti furono Siquieros, Clemente Orozco e Diego Rivera, risalgono al 1922 <ref>Dogheria, ''Street Art'', p.28</ref>.  
Nel corso degli anni Venti e Trenta del Novecento, in America Latina e in Europa si diffuse il Muralismo. In particolar modo il Muralismo messicano si sviluppò a causa della rivoluzione iniziata in Messico nel 1910 e che durò fino al 1920.  I moti rivoluzionari spinsero alla realizzazione di un’arte pubblica, che mettesse al centro il popolo e le sue tradizioni; artisti come David Alfaro Siquieros, Clemente Orozco e Diego Rivera ricevettero importanti commissioni pubbliche nel 1922.<ref>Dogheria, ''Street Art'', pp. 28-32.</ref>.  


In Europa, le nazioni che si distinguono negli anni Venti e Trenta nel campo della pittura murale sono la Francia e l’Italia. In Francia, a partire dal 1935, si tenne il Salon de l’Art Mural in cui vennero esposti mosaici e pannelli decorati, mentre l’Italia diede il contributo maggiore all’arte murale europea in particolare attraverso due contesti espositivi, da una parte la “Mostra della rivoluzione fascista” (1932) e dall’altra la V Triennale di Milano (1933), all’interno della quale si tenne una prima manifestazione di pittura murale pubblica. Negli anni Trenta, emerse il concetto di "plastica murale" futurista, al centro di una mostra promossa nel 1934 da figure come Marinetti, Fillia, Prampolini e De Filippis. Questa forma d'arte superò gli affreschi e le tradizionali pitture murali, abbracciando una vasta gamma di possibilità espressive e illustrative, attraverso l'utilizzo di diversi materiali e di tutte le tecniche disponibili <ref>Dogheria, ''Street Art'', pp.34-35</ref>.
In Europa, le nazioni che si distinguono negli anni Venti e Trenta nel campo della pittura murale sono la Francia e l’Italia. In Francia, a partire dal 1935, si tenne il Salon de l’Art Mural che esponeva soprattutto mosaici e pannelli decorativi. L’Italia contribuì in particolare con la “Mostra della rivoluzione fascista” (1932) e la V Triennale di Milano (1933), in cui si svolse una prima manifestazione di pittura murale pubblica<ref>Dogheria, ''Street Art'', pp. 34-37.</ref>. Nel 1934 Marinetti, Fillia, Prampolini e De Filippis portarono a una mostra il concetto di "plastica murale" futurista. Questa forma d'arte superò le tradizionali pitture murali abbracciando una vasta gamma di possibilità espressive e illustrative, attraverso l'impiego di diversi materiali e tecniche<ref>Dogheria, ''Street Art'', p. 39.</ref> .


[[File:Pugno .jpg|miniatura|Il pugno chiuso, una delle prime forme di graffitismo, in questo caso ricollegabile alle rivendicazioni delle minoranze razziali negli Stati Uniti.]]
=== Anni Sessanta e Settanta ===
Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sui vagoni della metropolitana e sui muri di New York e Filadelfia iniziarono a comparire scritte e immagini realizzate inizialmente con il marker, un pennarello indelebile dalla punta spessa, in seguito sostituito dalla bomboletta spray. Questa forma artistica è nota come writing (derivato da "to write", 'scrivere') o graffitismo e rappresenta un'espressione di creatività spontanea. Nasce con l'intento di entrare direttamente in contatto con il pubblico, senza alcuna intermediazione del sistema dell'arte e senza alcuna possibilità di commercializzazione. I suoi artefici possono essere sia individui singoli sia gruppi (''crew''), mentre i soggetti realizzati spaziano dalla semplice firma stilizzata dell'autore (''tag'') a immagini grafiche più complesse, scritte con caratteri cubitali o elementi geometrici stilizzati<ref>Cricco, Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte'', p. 371.</ref>.


=== Anni Sessanta e Settanta ===
[[File:Writing.jpg|miniatura|Writing su vagoni ferroviari a Praga.
Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sui vagoni della metropolitana e sui muri di New York e Filadelfia, iniziarono a comparire scritte e immagini realizzate con bombolette spray. Questa forma artistica è nota come writing (derivato da "''to write''", scrivere) o graffitismo e rappresenta un'espressione di creatività spontanea. Nasce con l'intento di entrare direttamente in contatto con il pubblico, senza alcuna intermediazione del sistema dell'arte e concepita per essere invendibile. I suoi artefici possono essere sia individui singoli che gruppi (''crew'') che inizialmente facevano uso del marker, un pennarello indelebile dalla punta spessa, generalmente rosso o nero e che solo successivamente è stato sostituito dalla bomboletta spray. I soggetti spaziano dalla semplice firma stilizzata dell'autore (''tag'') a immagini grafiche più complesse, scritte con caratteri cubitali o elementi geometrici stilizzati <ref>Cricco; Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte'', p. 371</ref>.
Fonte: http://streetfiles.org/praha-city-love, CC BY 3.0<https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons]]
È possibile collegare l'emergere del graffitismo alle rivendicazioni delle minoranze razziali che si sono manifestate alla fine degli anni Sessanta. Il murale ''Black Pride, Black Power'', datato 1967, è stato identificato come la prima espressione del nuovo genere di public art.
In questa fase iniziale, il graffitismo ha un marcato carattere di illegalità, che ne è diventato quasi una caratteristica fondante. Le autorità reagiscono con fermezza, adottando diverse misure per cercare di contenere il fenomeno; dagli arresti alle multe, dalla sorveglianza notturna dei depositi della metropolitana all'istituzione delle "hall of fame" (luoghi circoscritti dove l'intervento degli artisti è autorizzato)<ref> [https://www.catalogoartemoderna.it/approfondimenti/street-art-dal-muro-al-museo-236 ''Street Art: dal muro al museo'', Catalogo dell'Arte moderna].</ref>.


[[File:Writing.jpg|miniatura|Writing su vagoni ferroviari]]
In pochi anni si diffusero i ''masterpieces'', cioè pezzi-capolavoro che a volte occupavano i vagoni dei treni per tutta la loro lunghezza (''end to end'') e altezza (''top to bottom''). Le lettere assunsero forme squadrate, tridimensionali ed erano caratterizzate da un’illusoria profondità (3 D letters). Uno dei nuovi stili più distintivi fu il ''wild style'', che fece la sua comparsa nel 1973 e presenta una scrittura basata su un intreccio di lettere deformate e difficilmente decifrabili. Nel 1974 apparvero le prime creazioni extra-alfabetiche, spesso collegate al mondo dei ''fumetti underground'', che raggiungeranno la loro massima evoluzione soltanto nel corso degli anni Ottanta.<ref>Dogheria, '' Street Art '', pp. 59-60.</ref>
È possibile collegare l'emergere del Graffitismo alle rivendicazioni delle minoranze razziali che si sono manifestate alla fine degli anni Sessanta. Il murale "''Black Pride, Black Power''", datato 1967, è stato identificato come la prima espressione del nuovo genere di public art.
In questa fase iniziale, il Graffitismo è pervaso da una marcata illegalità, al punto da diventarne quasi una caratteristica fondante; le autorità reagiscono con fermezza, adottando diverse misure per cercare di contenere il fenomeno; si passa dagli arresti alle multe, dalla sorveglianza notturna dei depositi della metropolitana all'istituzione delle "hall of fame" (luoghi circoscritti dove l'intervento degli artisti è autorizzato)<ref> [https://www.catalogoartemoderna.it/approfondimenti/street-art-dal-muro-al-museo-236 Street Art: dal muro al museo.].</ref>.


Nella metà degli anni Settanta, alcuni writers, desiderosi di acquisire fama e popolarità, escono dall'anonimato e aspirano a esporre le proprie opere in musei e gallerie. Il riconoscimento artistico dei writers da parte del New York Magazine nel 1973 segna l'inizio della trasformazione del graffito urbano dal sistema dei trasporti a quello delle gallerie. I writers della seconda metà degli anni Settanta iniziano a conformarsi ai canoni dell'arte ufficiale, dando vita alla generazione successiva, nota come Post-Graffiti.
Nella metà degli anni Settanta alcuni writer, desiderosi di acquisire fama e popolarità, escono dall'anonimato e aspirano a esporre le proprie opere in musei e gallerie. Il riconoscimento artistico dei writer da parte del ''New York Magazine'' nel 1973 segna l'inizio di uno spostamento verso il mondo artistico tradizionale. I writer della seconda metà degli anni Settanta iniziano a conformarsi ai canoni dell'arte ufficiale, dando vita alla generazione successiva, nota come Post-Graffiti. Questo innovativo movimento artistico riesce a diffondersi gradualmente a livello globale, generando una pluralità di stili destinati a lasciare un notevole impatto nei settori della moda, della grafica e della pubblicità<ref>[https://www.catalogoartemoderna.it/approfondimenti/street-art-dal-muro-al-museo-236 '' Street Art: dal muro al museo'', Catalogo dell'Arte moderna].</ref>.  
Questo innovativo movimento artistico riesce a diffondersi gradualmente a livello globale, generando una pluralità di stili destinati a lasciare un notevole impatto nei settori della moda, della grafica e della pubblicità.  


In Europa, il fenomeno del writing assume spesso forti connotazioni politiche, come evidenziato dai graffiti che decoravano il lato occidentale del Muro di Berlino già prima della sua caduta nel 1989.
In Europa, il fenomeno del writing assume spesso forti connotazioni politiche, come evidenziato dai graffiti che decoravano il lato occidentale del Muro di Berlino già prima della sua caduta nel 1989<ref>Cricco, Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte'', p. 371.</ref>.
In pochi anni si passò ai ''masterpieces'', ovvero pezzi-capolavoro, talmente imponenti da ricoprire l’intera lunghezza di vagoni dei treni (''end to end'') oppure la loro intera altezza (''top to bottom''). Le lettere assunsero presto nuove forme, da quelle squadrate a quelle tridimensionali, dotate di un’illusoria profondità (3 D letters). Uno dei nuovi stili più distintivi fu il ''wild style'', che fece la sua comparsa nel 1973 ed è caratterizzato da una scrittura basata su un intreccio di lettere deformate, contorte e difficilmente decifrabili. A partire dal 1974 apparvero i primi lavori extra-alfabetici, noti come ''comix'', tale innovazione giungerà a piena maturazione solo negli anni Ottanta.<ref>Dogheria, '' Street Art '', p.59.</ref>


=== Anni Ottanta ===
=== Anni Ottanta ===


Negli anni Ottanta i graffiti compiono una significativa transizione dalle strade alle prestigiose pareti delle gallerie d'arte, incontrando anche un grande successo commerciale <ref>Cricco; Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte'', pp.371-372</ref>. Questa evoluzione sottolinea la crescente riconoscibilità e accettazione della cultura dei graffiti nel mondo dell'arte contemporanea.
Negli anni Ottanta i graffiti entrano regolarmente nelle gallerie d'arte, incontrando anche un grande successo commerciale<ref>Cricco; Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte'', pp. 371-372.</ref>. Questa evoluzione sottolinea la crescente riconoscibilità e accettazione della cultura dei graffiti nel mondo dell'arte contemporanea.


In questi anni la società si avvia verso il consumismo sfrenato e in questo contesto culturale i graffiti lanciano messaggi sociali e di denuncia a partire dal quartiere di Brooklyn nella città di New York, per la presenza di zone in stato di abbandono <ref> [https://www.finestresullarte.info/arte-base/street-art-nascita-sviluppo-principali-esponenti ''Street Art: nascita, sviluppo, principali esponenti dell'arte di strada''], Finestre sull'arte</ref> .  
In questi anni i graffiti lanciano messaggi sociali e di denuncia a partire dal quartiere di Brooklyn nella città di New York, per la presenza di zone in stato di abbandono<ref> [https://www.finestresullarte.info/arte-base/street-art-nascita-sviluppo-principali-esponenti ''Street Art: nascita, sviluppo, principali esponenti dell'arte di strada''], Finestre sull'arte.</ref> .  
Parallelamente, durante questo periodo, emergono artisti influenti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, che hanno le loro radici artistiche nella scena dei graffiti e contribuiscono a consolidare l'importanza di questa forma d'arte nella cultura visiva dell'epoca.
Parallelamente emergono artisti influenti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, che hanno le loro radici artistiche nella scena dei graffiti e contribuiscono a consolidare l'importanza di questa forma d'arte nella cultura visiva dell'epoca.


== Le tecniche ==
== Le tecniche ==


=== Lo stencil ===
=== Lo stencil ===
L’utilizzo dello stencil avviene tramite una semplice mascherina ritagliata in modo da poter ripetere lo stesso soggetto più volte. Questa pratica è la più diffusa ed è apprezzata per la sua rapidità d’uso. La realizzazione di stencils è particolarmente utilizzata da molti artisti come Shepard Fairey, ma soprattutto Banksy.
L’utilizzo dello stencil avviene tramite una mascherina ritagliata che lascia scoperte le aree da verniciare e permette di ripetere facilmente lo stesso soggetto più volte. Questa pratica è la più diffusa ed è apprezzata per la sua rapidità d’uso. Lo stencil è usato da molti artisti come Shepard Fairey, ma soprattutto Banksy.


Le origini dello stencil risalgono alle mani primitive moltiplicate sulle pareti di numerose caverne preistoriche. Procedimenti simili allo stencil sono documentati dall’antica Cina all’Egitto dei faraoni fino al Medioevo occidentale, per moltiplicarsi in decorazioni murali in chiese e palazzi. Nel corso del Novecento, gli stencils e i telai grafici assunsero un ruolo cruciale nel diffondere immagini e slogan tra gli studenti e i lavoratori ribelli <ref> Dogheria, ''Street Art'', pp. 99-100</ref>.
L'arte dello stencil ha origini antiche, riconducibili all'uso delle mani come stampi nelle grotte preistoriche. Questa tecnica artistica era praticata anche nell'antichità in civiltà come quella cinese e quella egizia; si è poi diffusa in Europa durante il periodo medievale, venendo usata per abbellire le pareti di chiese e residenze regali. Nel corso del ventesimo secolo, lo stencil e altre tecniche simili hanno acquisito un ruolo chiave nella propagazione di simboli e motti di gruppi che si opponevano al potere costituito, in particolare studenti e lavoratori.<ref> Dogheria, ''Street Art'', pp. 99-100.</ref>.


=== Gli stickers ===
=== Gli sticker ===


Gli stickers rappresentano una forma di street art in formato ridotto, ideati da artisti e ordinati attraverso piattaforme specializzate. Generalmente vengono apposti su diverse superfici urbane come cartelli stradali, pali della luce, cassette postali, cabine telefoniche e muri. Originariamente concepiti per diffondere slogan, gli stickers hanno successivamente evoluto il loro scopo assumendo anche finalità pubblicitarie <ref> Dogheria, ''Street Art'', p.119.</ref>.
Gli sticker rappresentano una forma di street art in formato ridotto: sono piccoli adesivi ideati da artisti e ordinati attraverso piattaforme specializzate. Generalmente vengono apposti su diverse superfici urbane: per esempio, cartelli stradali, pali, cassette postali, cabine telefoniche e muri. Originariamente concepiti per diffondere slogan, gli sticker hanno assunto successivamente finalità ludico-creative.<ref> Dogheria, ''Street Art'', p. 119.</ref>


=== I posters ===
A partire dal 1989, Shepard Fairey diffuse numerosi sticker accompagnati dalla scritta ''Obey'' (obbedisci), che divenne in seguito il suo nome d'arte. Con questi sticker, diffusi come parte di una campagna chiamata ''André the Giant has a Posse'', riuscì a diffondere rapidamente la produzione di adesivi.<ref>Dogheria, ''Street Art'', p 121.</ref>


Il poster (o manifesto, ''wheat paste'', ''paste-up'') viene riprodotto in più modalità, dai manifesti tipografici a quelli serigrafici, realizzati artigianalmente in un buon numero di copie, fino a quelli in esemplare unico, talvolta di dimensioni tali da ricoprire le facciate di interi palazzi. Questa pratica offre anche la possibilità di trasmettere messaggi visivi e concettuali, diventando così un mezzo versatile di espressione artistica e di comunicazione <ref>Dogheria, ''Street Art'', p.129</ref>.
=== I poster ===
Originariamente Egizi, Greci e Romani utilizzavano materiali simili ai papiri per realizzare volantini e poster.


=== Murales ===
Il poster (o manifesto, ''wheat paste'', ''paste-up'') è generalmente un foglio di carta o cartoncino che viene riprodotto in più modalità: dai manifesti tipografici a quelli serigrafici, creati manualmente in un buon numero di riproduzioni, fino ai pezzi unici, di dimensioni tali da ricoprire le facciate di interi edifici. Questa pratica offre anche la possibilità di trasmettere messaggi visivi e concettuali, diventando così un mezzo versatile di espressione artistica e di comunicazione<ref>Dogheria, ''Street Art'', p. 129.</ref>.
Già Egizi, Greci e Romani utilizzavano il papiro per realizzare volantini e poster.


Il murales, riconosciuto come simbolo supremo della Street Art, si caratterizza per la sua efficace relazione con l'ambiente che accoglie l'opera. Il successo di un murales è strettamente legato alla capacità dell'artista di interagire con le peculiarità del luogo, considerando le imperfezioni, le aperture (finestre o altri elementi architettonici) e i prolungamenti della superficie disponibile.
=== I murales ===
Spesso, gli street artists iniziano con un'istantaneità creativa, dando vita a uno schizzo spontaneo che successivamente rielaborano in forme grafiche più complesse. Per facilitare l’operazione di dipingere su grandi superfici, alcuni artisti utilizzano delle quadrettature o dei cartoni per impostare il disegno preparatorio sul loro supporto. Altri, invece, dipingono direttamente sul muro.
 
I murales, riconosciuti come simbolo supremo della street art, sono opere d'arte pittoriche realizzate su una parete o superficie e caratterizzate dalla loro efficace relazione con l'ambiente. Il successo dei murales è strettamente legato alla capacità dell'artista di interagire con le peculiarità del luogo, considerando le imperfezioni, le aperture (finestre o altri elementi architettonici) e la superficie disponibile.
 
Spesso, gli street artist iniziano con un'istantaneità creativa, dando vita a uno schizzo spontaneo che successivamente sviluppano in composizioni grafiche più complesse. Per facilitare l’operazione di dipingere su grandi superfici, alcuni artisti utilizzano delle quadrettature o dei cartoni per impostare il disegno preparatorio sul loro supporto. Altri, invece, dipingono direttamente sul muro<ref> Dogheria, '' Street Art'', p. 153.</ref>.


Nonostante i murales siano concepiti per il pubblico, la loro realizzazione spesso avviene illegalmente, di notte, poiché gli artisti devono affrontare la sfida delle normative sulla proprietà privata. Tuttavia, sempre più frequentemente, le amministrazioni pubbliche autorizzano e promuovono tali interventi, integrandoli in progetti di riqualificazione urbana mirati a valorizzare specifici siti o addirittura interi quartieri.
Nonostante i murales siano concepiti per il pubblico, la loro realizzazione spesso avviene illegalmente, di notte, poiché gli artisti devono affrontare la sfida delle normative sulla proprietà privata. Tuttavia, sempre più frequentemente, le amministrazioni pubbliche autorizzano e promuovono tali interventi, integrandoli in progetti di riqualificazione urbana mirati a valorizzare specifici siti o addirittura interi quartieri.


Un esempio notevole di questa tendenza si è manifestato a Roma nel periodo 2014-2015, quando nella stazione Spagna della metropolitana, sono stati organizzati una serie di interventi di Street Art. Questa iniziativa ha portato alla realizzazione di ben venti murales, contribuendo significativamente a trasformare lo spazio urbano e ad arricchire la città con opere di artisti internazionali <ref> Dogheria, '' Street Art'', pp. 153-159</ref>.
Un esempio notevole di questa tendenza si è manifestato a Roma nel periodo 2014-2015, quando nella stazione Spagna della metropolitana è stata organizzata una serie di interventi di street art. Questa iniziativa ha portato alla realizzazione di venti murales, contribuendo significativamente a trasformare lo spazio urbano e ad arricchire la città con opere di artisti internazionali<ref> Dogheria, '' Street Art'', p. 159.</ref>.


=== Urban Art ===
=== Urban Art ===
[[File:The Walled Off Hotel .jpg|miniatura|The Walled Off Hotel a Betlemme, Palestina]]
Rientra nella Street Art il fenomeno delle installazioni urbane, opere d'arte che abbracciano lo spazio tridimensionale degli ambienti urbani attraverso la disposizione di oggetti, sculture, elementi interattivi che si discostano dalle modalità espressive quali lo stencil, i murales, gli stickers e i posters.
Le installazioni urbane, al contrario delle opere più convenzionali, spesso coinvolgono lo spettatore in modo più diretto, incoraggiando l'interazione fisica e concettuale con l'ambiente circostante. Inoltre, possono essere effimere o permanenti a seconda delle intenzioni dell'artista o delle dinamiche della città che le ospita.
Questa forma di espressione artistica si presta a una vasta gamma di stili e approcci, permettendo agli artisti di trasformare gli spazi urbani in veri e propri palcoscenici creativi <ref>Dogheria, '' Street Art'', p. 203</ref> .


Le installazioni urbane possono essere ispirate da temi sociali, politici, ambientali o semplicemente dalla volontà di suscitare riflessioni ed emozioni nel pubblico. Un esempio celebre è l'opera di Banksy in Palestina, nota come "The Walled Off Hotel", un hotel che è stato costruito in gran segreto e che combina in sé arte, politica e ospitalità.
Rientra nella street art il fenomeno delle installazioni urbane, opere d'arte che abbracciano lo spazio tridimensionale degli ambienti urbani attraverso la disposizione di oggetti, sculture, elementi interattivi che si discostano dalle modalità espressive quali lo stencil, i murales, gli sticker e i poster.
Le installazioni urbane rappresentano una dimensione dinamica della Street Art, aggiungendo profondità e interattività al paesaggio urbano e offrendo agli artisti un'opportunità unica di esplorare nuove forme di espressione e di coinvolgere la comunità in un dialogo visivo <ref>[https://www.veraclasse.it/viaggi/walled-off-hotel-banksy-palestina_51942/ Federica Ferrara, ''The Walled Off l’hotel ideato da Banksy in Palestina'']</ref> .
Le installazioni urbane, al contrario delle opere più convenzionali, spesso coinvolgono lo spettatore in modo più diretto, incoraggiando l'interazione fisica e concettuale con l'ambiente circostante. Inoltre, possono essere effimere o permanenti a seconda delle intenzioni dell'artista o delle dinamiche della città che le ospita<ref>Dogheria, '' Street Art'', p. 203.</ref> .
Questa forma di espressione artistica si presta a una vasta gamma di stili e approcci, permettendo agli artisti di trasformare gli spazi urbani in veri e propri palcoscenici creativi.
 
Le installazioni urbane possono essere ispirate da temi sociali, politici, ambientali o semplicemente dalla volontà di suscitare riflessioni ed emozioni nel pubblico. Un esempio celebre è l'opera di Banksy in Palestina nota come "The Walled Off Hotel", un hotel che è stato costruito in gran segreto e che combina in sé arte, politica e ospitalità.
Le installazioni urbane rappresentano una dimensione dinamica della street art, aggiungendo profondità e interattività al paesaggio urbano e offrendo agli artisti l'opportunità di esplorare nuove forme di espressione e di coinvolgere la comunità in un dialogo visivo<ref>[https://www.veraclasse.it/viaggi/walled-off-hotel-banksy-palestina_51942/ Federica Ferrara, ''The Walled Off l’hotel ideato da Banksy in Palestina''].</ref> .


== Protagonisti e opere ==  
== Protagonisti e opere ==  




[[File:Lanciatore di Fiori.jpg|miniatura|Banksy, Lanciatore di fiori, Gerusalemme, , fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/18/banksy-niente-diritti-a-un-anonimo-lue-gli-toglie-il-copyright-del-lanciatore-di-fiori/5936104/]]
=== Banksy ===
=== Banksy ===


Banksy, nato probabilmente nel 1974 a Bristol, è uno degli artisti più conosciuti soprattutto a causa della sua identità ancora oggi anonima. In molti hanno ipotizzato fosse una  
Banksy, nato probabilmente nel 1974 a Bristol, è uno degli artisti più conosciuti, anche grazie al fatto che la sua identità reale non è mai stata svelata. In molti hanno ipotizzato fosse una  
[[File:Lanciatore di Fiori.jpg|miniatura|Banksy, Lanciatore di fiori, Gerusalemme]]
donna oppure che non si trattasse di un singolo artista, ma di un collettivo di persone.<ref>[https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/chi-e-banksy-vita-opere/ Anna Fornaciari, ''Chi è Banksy? Il mito dello street artist di Bristol'', Travel on art, 2019].</ref>.
donna oppure che non si trattasse di un singolo artista, ma di un collettivo di persone. Nonostante le numerose ricerche, l’identità di Banksy è ancora avvolta nel mistero<ref>[https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/chi-e-banksy-vita-opere/ Anna Fornaciari, ''Chi è Banksy? Il mito dello street artist di Bristol'', Travel on art, 2019]</ref>.


Le sue opere si trovano in moltissimi paesi del mondo:
Le sue opere si trovano in moltissimi paesi del mondo:
* A Bristol, il murales de ''La ragazza con l’orecchino di perla'', realizzato nel 2014;
* Nel 2002, a Londra, Banksy crea una delle opere più celebri della street art, ''Girl with the balloon''. Quest'opera raffigura una bambina intenta a raggiungere un palloncino rosso a forma di cuore, che simboleggia l'innocenza, l'amore e la speranza. Nel 2018, la casa d'aste Sotheby di Londra ha venduto una stampa di quest'opera per oltre un milione di dollari. Con un colpo di scena, al momento dell'aggiudicazione, attraverso un dispositivo segreto nella cornice progettato dallo stesso Banksy e telecomandato a distanza, la stampa è stata distrutta, trasformandosi in ''Love Is in the Bin'' (''L'amore è nel cestino'')
* A Venezia a maggio 2019, compare il murales che ritrae un bambino con un giubbotto salvagente e un razzo segnaletico per i soccorsi in mare. Vuole far riferimento alla questione dei migranti e alla crisi geopolitica;
* A Brighton l'opera ''Kissing coppers'' compare sul muro di un pub, nel 2004; al suo interno, le forze dell'ordine si trasformano in un'icona anti-omofobia
* A Brighton l'opera ''Kissing coppers'' compare sul muro di un pub, nel 2004. Le forze dell'ordine si trasformano in un'icona anti-omofobia.
*A Gerusalemme nel 2005, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi, Banksy realizza il ''Lanciatore di fiori'', che raffigura un manifestante a volto coperto mentre sta per lanciare un mazzo di fiori
* A Gerusalemme nel 2005, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi, Banksy realizza Il ''Lanciatore di fiori'', che raffigura un manifestante a volto coperto mentre sta per lanciare un mazzo di fiori;
* A Bristol, il murales de ''La ragazza con l’orecchino di perla'' è stato realizzato nel 2014
* Nel 2002, a Londra, Banksy crea una delle opere più celebri della storia, ''Girl with the balloon''. Quest'opera raffigura una bambina intenta a raggiungere un palloncino rosso a forma di cuore, che simboleggia l'innocenza, l'amore e la speranza. Nel 2018, la casa d'aste Sotheby di Londra ha venduto una stampa di quest'opera per oltre un milione di dollari. In un colpo di scena, al momento dell'aggiudicazione, attraverso un dispositivo segreto nella cornice progettato dallo stesso Banksy e telecomandato a distanza, la stampa è stata distrutta, trasformandosi in ''Love Is in the Bin'' (''L'amore è nel cestino'') <ref>[https://living.corriere.it/arte/gallery/10-opere-famose-banksy-foto/?pag=2 ''Le opere iconiche di Banksy, lo street artist più famoso al mondo'', Corriere della sera Living]</ref>.
* A Venezia a maggio 2019, compare il murales che ritrae un bambino con un giubbotto salvagente e un razzo segnaletico per i soccorsi in mare, con riferimento alla questione dei migranti e alla crisi geopolitica<ref>[https://living.corriere.it/arte/gallery/10-opere-famose-banksy-foto/?pag=2 ''Le opere iconiche di Banksy, lo street artist più famoso al mondo'', Corriere della sera Living].</ref>.


[[File:Dusthead.jpg|miniatura|Jean-Michel Basquiat, Dustheads (1982; acrilico, olio, spray e vernice su tela, 180 x 210 cm)]]
[[File:Dusthead.jpg|miniatura|Jean-Michel Basquiat, Dustheads (1982; acrilico, olio, spray e vernice su tela, 180 x 210 cm), Fonte: https://www.finestresullarte.info/arte-base/jean-michel-basquiat-vita-opere-stile-graffiti-neoespressionismo]]


=== Jean-Michel Basquiat ===  
=== Jean-Michel Basquiat ===  
Jean-Michel Basquiat (1960-1988), di origine portoricana, diventò protagonista della scena artistica di New York tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta arrivando rapidamente al successo che durò brevemente a causa della sua morte a soli 27 anni. I temi principali delle sue opere sono l’ipocrisia capitalista e l’esistenzialismo.
Jean-Michel Basquiat (1960-1988), di origine portoricana, diventò protagonista della scena artistica di New York tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta arrivando rapidamente al successo, interrotto in breve a causa della sua morte a soli 27 anni. I temi principali delle sue opere sono l’ipocrisia capitalista e l’esistenzialismo.
Agli inizi della sua carriera artistica incontrò e strinse amicizia con Al Diaz, un graffitista grazie al quale Basquiat iniziò a prendere consapevolezza delle proprie capacità artistiche per poi firmarsi con l’acronimo “SAMO” (''“the SAMe Old shit”'').
Agli inizi della sua carriera artistica incontrò e strinse amicizia con Al Diaz, un graffitista grazie al quale iniziò a prendere consapevolezza delle proprie capacità artistiche per poi firmarsi con l’acronimo “SAMO” (“the SAMe Old shit”).


I temi principali delle sue opere sono l’ipocrisia capitalista e l’esistenzialismo e riporta soggetti che prendono ispirazione dalle culture afroamericane, africane, azteche oltre a riferimenti alla musica Jazz.
I soggetti delle sue opere prendono ispirazione dalle culture afroamericane, africane, azteche e presentano riferimenti alla musica jazz.
Gli esseri dipinti sono gialli, neri, rossi, verdi e i tratti somatici sono rappresentati attraverso tratti grafici stilizzati e irreali. Alcuni sembrano gridare, altri sembrano sghignazzare, altri sembrano muoversi goffamente nello spazio, spesso riempito da lettere, segni grafici e sfondi colorati vivacemente. Nell’opera ''Dustheads'' (1982), i colori vengono utilizzati in maniera molto istintiva, strizzando i tubetti di vernice direttamente sulla tela <ref>[https://living.corriere.it/arte/gallery/10-opere-famose-banksy-foto/ ''Jean-Michel Basquiat, vita e opere dell'artista statunitense'', Finestre sull'arte]</ref>.
Gli esseri dipinti sono gialli, neri, rossi, verdi e i tratti somatici sono rappresentati attraverso tratti grafici stilizzati e irreali. Alcuni sembrano gridare, altri sembrano sghignazzare, altri sembrano muoversi goffamente nello spazio, spesso riempito da lettere, segni grafici e sfondi colorati vivacemente. Nell’opera ''Dustheads'' (1982), i colori vengono utilizzati in maniera molto istintiva, strizzando i tubetti di vernice direttamente sulla tela<ref>[https://living.corriere.it/arte/gallery/10-opere-famose-banksy-foto/ ''Jean-Michel Basquiat, vita e opere dell'artista statunitense'', Finestre sull'arte].</ref>.


[[File:Tuttomondo.jpg|miniatura|Keith Haring, Tuttomondo (1990; murale; Pisa, Sant’Antonio)]]
[[File:Tuttomondo.jpg|miniatura|Keith Haring, Tuttomondo (1990; murales; Pisa, Sant’Antonio), fonte: https://www.finestresullarte.info/arte-base/keith-haring-vita-opere-street-artist-americano]]


=== Keith Haring ===  
=== Keith Haring ===  
Keith Haring (1958-1990), nato a Reading, in Pennsylvania, è stato uno degli esponenti della Street Art di maggior successo. Tramite la sua arte si è fatto portatore dei temi sociali e politici, come la difesa dei diritti civili e la lotta contro le discriminazioni nei confronti delle minoranze. Haring esprimeva un universo grafico ironico e personale, tanto da sviluppare una propria iconografia popolata da strani personaggi e animali stilizzati che egli stesso definisce ''radiant boys'' (ragazzi sfolgoranti), in quanto sempre circondati da un’aureola di raggi luminosi, ispirati dai fumetti <ref> Dogheria, ''Street Art'', pp. 69-71</ref>.
Keith Haring (1958-1990), nato a Reading, in Pennsylvania, è stato uno degli esponenti di maggior successo della street art. Tramite la sua arte si è fatto portatore di temi sociali e politici, come la difesa dei diritti civili e la lotta contro le discriminazioni nei confronti delle minoranze. Haring esprimeva un universo grafico ironico e personale, tanto da sviluppare una propria iconografia popolata da strani personaggi e animali stilizzati che egli stesso definisce ''radiant boys'' (ragazzi sfolgoranti), in quanto sempre circondati da un’aureola di raggi luminosi, ispirati dai fumetti.


Le peculiarità del suo stile sono il predominio della linea, caratterizzata da un segno continuo e labirintico, le forme stilizzate, i rimandi ai cartoons e all’arte tribale. Tra le sue opere spiccano per importanza ''Senza titolo'', che fa parte della prima produzione dell’artista del 1982, oggi esposta in una sala del Museum of Modern Art di New York e ''Tuttomondo'', eseguito nel 1989 su una parete posteriore del Convento di Sant’Antonio a Pisa<ref>[https://www.finestresullarte.info/arte-base/keith-haring-vita-opere-street-artist-americano ''Keith Haring, vita e opere del grande street artist americano'', Finestre sull'arte]</ref>. Si tratta dell’ultima opera dell’artista ed è considerata il suo vero e proprio testamento spirituale. Questo murales narra dell'armonia e della pace mondiale, visibile attraverso gli intricati collegamenti tra le trenta figure. Ciascun personaggio incarna un diverso aspetto di un mondo in pace: le forbici antropomorfe simboleggiano la collaborazione tra gli esseri umani per sconfiggere il serpente, rappresentante del male, già pronto a colpire la testa della figura accanto. La donna che tiene in braccio il bambino richiama l'idea della maternità, mentre i due uomini che sorreggono il delfino riflettono sul rapporto con la natura <ref>[https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/meravigliosi-omini-di-keith-haring/ Anna Fornaciari, ''I meravigliosi omini di Keith Haring'', Travel on art, 2020].</ref>.
Le peculiarità del suo stile sono il predominio della linea, caratterizzata da un segno continuo e labirintico, le forme stilizzate, i rimandi ai cartoons e all’arte tribale. Tra le sue opere spiccano per importanza ''Senza titolo'', che fa parte della prima produzione dell’artista del 1982, oggi esposta in una sala del Museum of Modern Art di New York e ''Tuttomondo'', eseguito nel 1989 su una parete posteriore del Convento di Sant’Antonio a Pisa<ref>[https://www.finestresullarte.info/arte-base/keith-haring-vita-opere-street-artist-americano ''Keith Haring, vita e opere del grande street artist americano'', Finestre sull'arte].</ref>. Questa è una delle ultime opere dell’artista ed è considerata il suo vero e proprio testamento spirituale; narra dell'armonia e della pace mondiale, visibile attraverso gli intricati collegamenti tra le trenta figure. Ciascun personaggio incarna un diverso aspetto di un mondo in pace: le forbici antropomorfe simboleggiano la collaborazione tra gli esseri umani per sconfiggere il serpente, rappresentante del male, già pronto a colpire la testa della figura accanto. La donna che tiene in braccio il bambino richiama l'idea della maternità, mentre i due uomini che sorreggono il delfino riflettono sul rapporto con la natura<ref>[https://www.travelonart.com/arte-contemporanea/meravigliosi-omini-di-keith-haring/ Anna Fornaciari, ''I meravigliosi omini di Keith Haring'', Travel on art, 2020].</ref>.


== Note ==
== Note ==

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La street art (o arte di strada) è una forma di arte moderna diffusa principalmente negli spazi pubblici, come muri di edifici, strade, marciapiedi e altri supporti urbani. Spesso dotata di un valore estetico e sociale, la street art può assumere varie forme, tra cui graffiti, murales, stencil, poster e adesivi.

La storia[modifica]

Le radici della street art[modifica]

Dipinti parietali nella Cueva de las Manos, provincia di Santa Cruz, Patagonia (11.000-7.000 a.C.), Fonte: Maxima20, CC BY-SA 3.0<https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons

Le prime forme di utilizzo artistico-espressivo di superfici esposte risalgono a migliaia di anni fa, in particolare a raffigurazioni rinvenute nei siti rupestri più noti, come quello spagnolo di Altamira o quello francese di Lascaux[1].

Successivamente la costruzione di edifici portò alla realizzazione di interventi sulle pareti di case, templi e tombe. Tra gli esempi di scritte murali dell’antichità, i più significativi sono quelli di Pompei, dove sono state rinvenute frasi di carattere politico, annunci commerciali, ingiurie e dichiarazioni d'amore, molto simili a quelle che ancora oggi capita di leggere per strada.[2]

Il primo Novecento[modifica]

Nel corso degli anni Venti e Trenta del Novecento, in America Latina e in Europa si diffuse il Muralismo. In particolar modo il Muralismo messicano si sviluppò a causa della rivoluzione iniziata in Messico nel 1910 e che durò fino al 1920. I moti rivoluzionari spinsero alla realizzazione di un’arte pubblica, che mettesse al centro il popolo e le sue tradizioni; artisti come David Alfaro Siquieros, Clemente Orozco e Diego Rivera ricevettero importanti commissioni pubbliche nel 1922.[3].

In Europa, le nazioni che si distinguono negli anni Venti e Trenta nel campo della pittura murale sono la Francia e l’Italia. In Francia, a partire dal 1935, si tenne il Salon de l’Art Mural che esponeva soprattutto mosaici e pannelli decorativi. L’Italia contribuì in particolare con la “Mostra della rivoluzione fascista” (1932) e la V Triennale di Milano (1933), in cui si svolse una prima manifestazione di pittura murale pubblica[4]. Nel 1934 Marinetti, Fillia, Prampolini e De Filippis portarono a una mostra il concetto di "plastica murale" futurista. Questa forma d'arte superò le tradizionali pitture murali abbracciando una vasta gamma di possibilità espressive e illustrative, attraverso l'impiego di diversi materiali e tecniche[5] .

Anni Sessanta e Settanta[modifica]

Negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, sui vagoni della metropolitana e sui muri di New York e Filadelfia iniziarono a comparire scritte e immagini realizzate inizialmente con il marker, un pennarello indelebile dalla punta spessa, in seguito sostituito dalla bomboletta spray. Questa forma artistica è nota come writing (derivato da "to write", 'scrivere') o graffitismo e rappresenta un'espressione di creatività spontanea. Nasce con l'intento di entrare direttamente in contatto con il pubblico, senza alcuna intermediazione del sistema dell'arte e senza alcuna possibilità di commercializzazione. I suoi artefici possono essere sia individui singoli sia gruppi (crew), mentre i soggetti realizzati spaziano dalla semplice firma stilizzata dell'autore (tag) a immagini grafiche più complesse, scritte con caratteri cubitali o elementi geometrici stilizzati[6].

Writing su vagoni ferroviari a Praga. Fonte: http://streetfiles.org/praha-city-love, CC BY 3.0<https://creativecommons.org/licenses/by/3.0>, via Wikimedia Commons

È possibile collegare l'emergere del graffitismo alle rivendicazioni delle minoranze razziali che si sono manifestate alla fine degli anni Sessanta. Il murale Black Pride, Black Power, datato 1967, è stato identificato come la prima espressione del nuovo genere di public art. In questa fase iniziale, il graffitismo ha un marcato carattere di illegalità, che ne è diventato quasi una caratteristica fondante. Le autorità reagiscono con fermezza, adottando diverse misure per cercare di contenere il fenomeno; dagli arresti alle multe, dalla sorveglianza notturna dei depositi della metropolitana all'istituzione delle "hall of fame" (luoghi circoscritti dove l'intervento degli artisti è autorizzato)[7].

In pochi anni si diffusero i masterpieces, cioè pezzi-capolavoro che a volte occupavano i vagoni dei treni per tutta la loro lunghezza (end to end) e altezza (top to bottom). Le lettere assunsero forme squadrate, tridimensionali ed erano caratterizzate da un’illusoria profondità (3 D letters). Uno dei nuovi stili più distintivi fu il wild style, che fece la sua comparsa nel 1973 e presenta una scrittura basata su un intreccio di lettere deformate e difficilmente decifrabili. Nel 1974 apparvero le prime creazioni extra-alfabetiche, spesso collegate al mondo dei fumetti underground, che raggiungeranno la loro massima evoluzione soltanto nel corso degli anni Ottanta.[8]

Nella metà degli anni Settanta alcuni writer, desiderosi di acquisire fama e popolarità, escono dall'anonimato e aspirano a esporre le proprie opere in musei e gallerie. Il riconoscimento artistico dei writer da parte del New York Magazine nel 1973 segna l'inizio di uno spostamento verso il mondo artistico tradizionale. I writer della seconda metà degli anni Settanta iniziano a conformarsi ai canoni dell'arte ufficiale, dando vita alla generazione successiva, nota come Post-Graffiti. Questo innovativo movimento artistico riesce a diffondersi gradualmente a livello globale, generando una pluralità di stili destinati a lasciare un notevole impatto nei settori della moda, della grafica e della pubblicità[9].

In Europa, il fenomeno del writing assume spesso forti connotazioni politiche, come evidenziato dai graffiti che decoravano il lato occidentale del Muro di Berlino già prima della sua caduta nel 1989[10].

Anni Ottanta[modifica]

Negli anni Ottanta i graffiti entrano regolarmente nelle gallerie d'arte, incontrando anche un grande successo commerciale[11]. Questa evoluzione sottolinea la crescente riconoscibilità e accettazione della cultura dei graffiti nel mondo dell'arte contemporanea.

In questi anni i graffiti lanciano messaggi sociali e di denuncia a partire dal quartiere di Brooklyn nella città di New York, per la presenza di zone in stato di abbandono[12] . Parallelamente emergono artisti influenti come Jean-Michel Basquiat e Keith Haring, che hanno le loro radici artistiche nella scena dei graffiti e contribuiscono a consolidare l'importanza di questa forma d'arte nella cultura visiva dell'epoca.

Le tecniche[modifica]

Lo stencil[modifica]

L’utilizzo dello stencil avviene tramite una mascherina ritagliata che lascia scoperte le aree da verniciare e permette di ripetere facilmente lo stesso soggetto più volte. Questa pratica è la più diffusa ed è apprezzata per la sua rapidità d’uso. Lo stencil è usato da molti artisti come Shepard Fairey, ma soprattutto Banksy.

L'arte dello stencil ha origini antiche, riconducibili all'uso delle mani come stampi nelle grotte preistoriche. Questa tecnica artistica era praticata anche nell'antichità in civiltà come quella cinese e quella egizia; si è poi diffusa in Europa durante il periodo medievale, venendo usata per abbellire le pareti di chiese e residenze regali. Nel corso del ventesimo secolo, lo stencil e altre tecniche simili hanno acquisito un ruolo chiave nella propagazione di simboli e motti di gruppi che si opponevano al potere costituito, in particolare studenti e lavoratori.[13].

Gli sticker[modifica]

Gli sticker rappresentano una forma di street art in formato ridotto: sono piccoli adesivi ideati da artisti e ordinati attraverso piattaforme specializzate. Generalmente vengono apposti su diverse superfici urbane: per esempio, cartelli stradali, pali, cassette postali, cabine telefoniche e muri. Originariamente concepiti per diffondere slogan, gli sticker hanno assunto successivamente finalità ludico-creative.[14]

A partire dal 1989, Shepard Fairey diffuse numerosi sticker accompagnati dalla scritta Obey (obbedisci), che divenne in seguito il suo nome d'arte. Con questi sticker, diffusi come parte di una campagna chiamata André the Giant has a Posse, riuscì a diffondere rapidamente la produzione di adesivi.[15]

I poster[modifica]

Il poster (o manifesto, wheat paste, paste-up) è generalmente un foglio di carta o cartoncino che viene riprodotto in più modalità: dai manifesti tipografici a quelli serigrafici, creati manualmente in un buon numero di riproduzioni, fino ai pezzi unici, di dimensioni tali da ricoprire le facciate di interi edifici. Questa pratica offre anche la possibilità di trasmettere messaggi visivi e concettuali, diventando così un mezzo versatile di espressione artistica e di comunicazione[16]. Già Egizi, Greci e Romani utilizzavano il papiro per realizzare volantini e poster.

I murales[modifica]

I murales, riconosciuti come simbolo supremo della street art, sono opere d'arte pittoriche realizzate su una parete o superficie e caratterizzate dalla loro efficace relazione con l'ambiente. Il successo dei murales è strettamente legato alla capacità dell'artista di interagire con le peculiarità del luogo, considerando le imperfezioni, le aperture (finestre o altri elementi architettonici) e la superficie disponibile.

Spesso, gli street artist iniziano con un'istantaneità creativa, dando vita a uno schizzo spontaneo che successivamente sviluppano in composizioni grafiche più complesse. Per facilitare l’operazione di dipingere su grandi superfici, alcuni artisti utilizzano delle quadrettature o dei cartoni per impostare il disegno preparatorio sul loro supporto. Altri, invece, dipingono direttamente sul muro[17].

Nonostante i murales siano concepiti per il pubblico, la loro realizzazione spesso avviene illegalmente, di notte, poiché gli artisti devono affrontare la sfida delle normative sulla proprietà privata. Tuttavia, sempre più frequentemente, le amministrazioni pubbliche autorizzano e promuovono tali interventi, integrandoli in progetti di riqualificazione urbana mirati a valorizzare specifici siti o addirittura interi quartieri.

Un esempio notevole di questa tendenza si è manifestato a Roma nel periodo 2014-2015, quando nella stazione Spagna della metropolitana è stata organizzata una serie di interventi di street art. Questa iniziativa ha portato alla realizzazione di venti murales, contribuendo significativamente a trasformare lo spazio urbano e ad arricchire la città con opere di artisti internazionali[18].

Urban Art[modifica]

Rientra nella street art il fenomeno delle installazioni urbane, opere d'arte che abbracciano lo spazio tridimensionale degli ambienti urbani attraverso la disposizione di oggetti, sculture, elementi interattivi che si discostano dalle modalità espressive quali lo stencil, i murales, gli sticker e i poster. Le installazioni urbane, al contrario delle opere più convenzionali, spesso coinvolgono lo spettatore in modo più diretto, incoraggiando l'interazione fisica e concettuale con l'ambiente circostante. Inoltre, possono essere effimere o permanenti a seconda delle intenzioni dell'artista o delle dinamiche della città che le ospita[19] . Questa forma di espressione artistica si presta a una vasta gamma di stili e approcci, permettendo agli artisti di trasformare gli spazi urbani in veri e propri palcoscenici creativi.

Le installazioni urbane possono essere ispirate da temi sociali, politici, ambientali o semplicemente dalla volontà di suscitare riflessioni ed emozioni nel pubblico. Un esempio celebre è l'opera di Banksy in Palestina nota come "The Walled Off Hotel", un hotel che è stato costruito in gran segreto e che combina in sé arte, politica e ospitalità. Le installazioni urbane rappresentano una dimensione dinamica della street art, aggiungendo profondità e interattività al paesaggio urbano e offrendo agli artisti l'opportunità di esplorare nuove forme di espressione e di coinvolgere la comunità in un dialogo visivo[20] .

Protagonisti e opere[modifica]

Banksy, Lanciatore di fiori, Gerusalemme, , fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/09/18/banksy-niente-diritti-a-un-anonimo-lue-gli-toglie-il-copyright-del-lanciatore-di-fiori/5936104/

Banksy[modifica]

Banksy, nato probabilmente nel 1974 a Bristol, è uno degli artisti più conosciuti, anche grazie al fatto che la sua identità reale non è mai stata svelata. In molti hanno ipotizzato fosse una donna oppure che non si trattasse di un singolo artista, ma di un collettivo di persone.[21].

Le sue opere si trovano in moltissimi paesi del mondo:

  • Nel 2002, a Londra, Banksy crea una delle opere più celebri della street art, Girl with the balloon. Quest'opera raffigura una bambina intenta a raggiungere un palloncino rosso a forma di cuore, che simboleggia l'innocenza, l'amore e la speranza. Nel 2018, la casa d'aste Sotheby di Londra ha venduto una stampa di quest'opera per oltre un milione di dollari. Con un colpo di scena, al momento dell'aggiudicazione, attraverso un dispositivo segreto nella cornice progettato dallo stesso Banksy e telecomandato a distanza, la stampa è stata distrutta, trasformandosi in Love Is in the Bin (L'amore è nel cestino)
  • A Brighton l'opera Kissing coppers compare sul muro di un pub, nel 2004; al suo interno, le forze dell'ordine si trasformano in un'icona anti-omofobia
  • A Gerusalemme nel 2005, sul muro costruito per separare israeliani e palestinesi, Banksy realizza il Lanciatore di fiori, che raffigura un manifestante a volto coperto mentre sta per lanciare un mazzo di fiori
  • A Bristol, il murales de La ragazza con l’orecchino di perla è stato realizzato nel 2014
  • A Venezia a maggio 2019, compare il murales che ritrae un bambino con un giubbotto salvagente e un razzo segnaletico per i soccorsi in mare, con riferimento alla questione dei migranti e alla crisi geopolitica[22].
Jean-Michel Basquiat, Dustheads (1982; acrilico, olio, spray e vernice su tela, 180 x 210 cm), Fonte: https://www.finestresullarte.info/arte-base/jean-michel-basquiat-vita-opere-stile-graffiti-neoespressionismo

Jean-Michel Basquiat[modifica]

Jean-Michel Basquiat (1960-1988), di origine portoricana, diventò protagonista della scena artistica di New York tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta arrivando rapidamente al successo, interrotto in breve a causa della sua morte a soli 27 anni. I temi principali delle sue opere sono l’ipocrisia capitalista e l’esistenzialismo. Agli inizi della sua carriera artistica incontrò e strinse amicizia con Al Diaz, un graffitista grazie al quale iniziò a prendere consapevolezza delle proprie capacità artistiche per poi firmarsi con l’acronimo “SAMO” (“the SAMe Old shit”).

I soggetti delle sue opere prendono ispirazione dalle culture afroamericane, africane, azteche e presentano riferimenti alla musica jazz. Gli esseri dipinti sono gialli, neri, rossi, verdi e i tratti somatici sono rappresentati attraverso tratti grafici stilizzati e irreali. Alcuni sembrano gridare, altri sembrano sghignazzare, altri sembrano muoversi goffamente nello spazio, spesso riempito da lettere, segni grafici e sfondi colorati vivacemente. Nell’opera Dustheads (1982), i colori vengono utilizzati in maniera molto istintiva, strizzando i tubetti di vernice direttamente sulla tela[23].

Keith Haring, Tuttomondo (1990; murales; Pisa, Sant’Antonio), fonte: https://www.finestresullarte.info/arte-base/keith-haring-vita-opere-street-artist-americano

Keith Haring[modifica]

Keith Haring (1958-1990), nato a Reading, in Pennsylvania, è stato uno degli esponenti di maggior successo della street art. Tramite la sua arte si è fatto portatore di temi sociali e politici, come la difesa dei diritti civili e la lotta contro le discriminazioni nei confronti delle minoranze. Haring esprimeva un universo grafico ironico e personale, tanto da sviluppare una propria iconografia popolata da strani personaggi e animali stilizzati che egli stesso definisce radiant boys (ragazzi sfolgoranti), in quanto sempre circondati da un’aureola di raggi luminosi, ispirati dai fumetti.

Le peculiarità del suo stile sono il predominio della linea, caratterizzata da un segno continuo e labirintico, le forme stilizzate, i rimandi ai cartoons e all’arte tribale. Tra le sue opere spiccano per importanza Senza titolo, che fa parte della prima produzione dell’artista del 1982, oggi esposta in una sala del Museum of Modern Art di New York e Tuttomondo, eseguito nel 1989 su una parete posteriore del Convento di Sant’Antonio a Pisa[24]. Questa è una delle ultime opere dell’artista ed è considerata il suo vero e proprio testamento spirituale; narra dell'armonia e della pace mondiale, visibile attraverso gli intricati collegamenti tra le trenta figure. Ciascun personaggio incarna un diverso aspetto di un mondo in pace: le forbici antropomorfe simboleggiano la collaborazione tra gli esseri umani per sconfiggere il serpente, rappresentante del male, già pronto a colpire la testa della figura accanto. La donna che tiene in braccio il bambino richiama l'idea della maternità, mentre i due uomini che sorreggono il delfino riflettono sul rapporto con la natura[25].

Note[modifica]

  1. Dogheria, Street Art, p. 15.
  2. Dogheria, Street Art, p. 21.
  3. Dogheria, Street Art, pp. 28-32.
  4. Dogheria, Street Art, pp. 34-37.
  5. Dogheria, Street Art, p. 39.
  6. Cricco, Di Teodoro, Itinerario nell'arte, p. 371.
  7. Street Art: dal muro al museo, Catalogo dell'Arte moderna.
  8. Dogheria, Street Art , pp. 59-60.
  9. Street Art: dal muro al museo, Catalogo dell'Arte moderna.
  10. Cricco, Di Teodoro, Itinerario nell'arte, p. 371.
  11. Cricco; Di Teodoro, Itinerario nell'arte, pp. 371-372.
  12. Street Art: nascita, sviluppo, principali esponenti dell'arte di strada, Finestre sull'arte.
  13. Dogheria, Street Art, pp. 99-100.
  14. Dogheria, Street Art, p. 119.
  15. Dogheria, Street Art, p 121.
  16. Dogheria, Street Art, p. 129.
  17. Dogheria, Street Art, p. 153.
  18. Dogheria, Street Art, p. 159.
  19. Dogheria, Street Art, p. 203.
  20. Federica Ferrara, The Walled Off l’hotel ideato da Banksy in Palestina.
  21. Anna Fornaciari, Chi è Banksy? Il mito dello street artist di Bristol, Travel on art, 2019.
  22. Le opere iconiche di Banksy, lo street artist più famoso al mondo, Corriere della sera Living.
  23. Jean-Michel Basquiat, vita e opere dell'artista statunitense, Finestre sull'arte.
  24. Keith Haring, vita e opere del grande street artist americano, Finestre sull'arte.
  25. Anna Fornaciari, I meravigliosi omini di Keith Haring, Travel on art, 2020.

Bibliografia[modifica]