Complesso di Edipo: differenze tra le versioni

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il complesso di edipo è un concetto riguardante la maturazione del bambino, sviluppato nella teoria psicoanalitica da Sigmund Freud (1856-1939) neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco.
Il complesso di Edipo è un concetto riguardante la maturazione del bambino, sviluppato nella teoria psicoanalitica da Sigmund Freud (1856-1939) neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco.
Secondo questo complesso psichico, i bambini tra i tre e i cinque anni provano ostilità nei confronti del genitore dello stesso sesso e desiderio e attrazione nei confronti del genitore del sesso opposto.
 
Nella teoria di Freud, il complesso indica la fase di sviluppo in cui i bambini tra i tre e i cinque anni provano ostilità nei confronti del genitore dello stesso sesso e desiderio e attrazione nei confronti del genitore del sesso opposto.
== Mito ==
== Mito ==
== Sessualità infantile ==
Sigmund Freud, per presentare le proprie ipotesi sul desiderio infantile di godere del genitore amato, utilizza il mito di Edipo.
 
Questo mito narra la storia di Edipo, eroe greco del ciclo tebano e della stirpe di Cadmo, figlio di Laio e di Giocasta. Prima che Edipo nascesse, il re di Tebe, Laio, e sua moglie non riuscivano ad avere figli; così decisero di consultare l’oracolo di Delfi.
I due vennero a conoscenza di una terribile profezia secondo la quale, se avessero avuto un figlio, costui, una volta cresciuto, avrebbe ucciso il padre e sposato la madre; pertanto, decisero di non avere figli.  Giocasta, tuttavia, un giorno scoprì di essere rimasta incinta.
Laio, al fine di evitare il proprio terribile destino, quando nacque il figlio, decise di abbandonarlo.
 
Edipo venne salvato da un uomo di Corinto che lo portò da Polibo, re di Corinto, che, probabilmente, lo avrebbe adottato, visto che lui e sua moglie non riuscivano ad avere figli; e così fu.
 
Edipo, una volta cresciuto, iniziò ad avere dubbi sulle sue origini; interrogò anche lui l’oracolo di Delfi e dopo aver saputo della profezia, fuggì da Corinto e si diresse a Tebe, credendo di salvare la sua famiglia. Nel cammino, però, incrociò Laio, che si stava dirigendo verso l’oracolo, per uccidere la sfinge che minacciava Tebe. Per un diritto di precedenza, i due ricorsero alle armi. Edipo, essendo più giovane e agile riuscì ad uccidere Laio.
 
Arrivato a Tebe, l'eroe sconfisse la sfinge, risolvendo l'enigma e fu accolto come trionfatore; questo gli permise di ottenere la regina in sposa, compiendo così la profezia. Da Giocasta, Edipo ebbe quattro figli.
 
Successivamente, durante una pestilenza, l’oracolo svelò che la causa della stessa era la presenza dell’uccisore di Laio, ancora in città. Edipo, appena venne a sapere la verità, comprendendo di non essere riuscito a riconoscere la madre, si cavò gli occhi, mentre Giocasta si impiccò. <ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 9-11.</ref>
 
== Il complesso di Edipo nei ''Tre saggi sulla sessualità'' ==
Freud, nel libro ''Tre saggi sulla sessualità'' del 1905, afferma che lo sviluppo psicosessuale dei bambini, che si manifesta intorno al terzo-quarto anno di età, è travolto e influenzato dal contesto e dalle situazioni, fino al momento in cui si evolve in vita sessuale normale.
Chiunque si prenda cura del bambino suscita in lui sensazioni di appagamento, fin dalla nascita. Esiste, quindi, un collegamento tra l’affetto che il bambino prova per chi lo accudisce e l’amore sessuale. Infatti, nel bambino maschio può svilupparsi un sentimento di amore nei confronti della madre e, invece, di competizione nei confronti del padre, visto come eventuale figura capace di rubargli la madre. Nel caso inverso della femmina si parla di ''complesso di Elettra''.<ref>Sigmund Freud, ''Tre saggi sulla sessualità'', Massa, Edizioni Clandestine, 2019.</ref>
 
Inoltre durante l’infanzia si può manifestare l’angoscia per il divieto di rapporti sessuali tra bambino e genitore, ovvero “la barriera contro l’incesto”.<ref>Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
 
=== Primo saggio ===
=== Primo saggio ===
Il primo saggio tratta del tema delle perversioni sessuali. Le perversioni si dividono in base al legame con lo scopo, ovvero le attività che portano al piacere; oppure con l’oggetto, come, per esempio, nell’omosessualità. <ref>Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
Freud elabora il concetto di ''complesso edipico invertito'', molto raro, in cui la bambina si identifica con il padre, invece che con la madre, e il bambino si identifica con la madre, invece che con il padre; questo atteggiamento comporta, sempre secondo Freud, fenomeni sessuali distinti, come l’omosessualità.<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 32-33.</ref>
Freud, criticando la teoria della degenerazione,  afferma che il legame tra i fattori innati e le esperienze durante l’infanzia possono portare alla scelta dell'omosessualità.
("Ogni essere umano ha una predisposizione bisessuale anatomo-fisiologica e psichica dalla quale nascerà una scelta").<ref>Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
=== Secondo saggio ===
=== Secondo saggio ===
Con il secondo saggio, Freud lascia un’impronta significativa (che sarà poi oggetto di obiezioni) sulle future generazioni di psicoanalisti; egli considera, infatti, la suzione del pollice dei bambini un inizio di una futura gratificazione sessuale autoerotica, che è separata dal bisogno di nutrimento del bambino.
Durante la crescita, nella psiche del bambino iniziano infatti ad avere rilevanza i rapporti relazionali tra gli organi e le funzioni corporee, fino ad arrivare alla fase genitale matura.
Per un normale sviluppo psicosessuale, ogni essere umano è interessato a vari mezzi di gratificazione e per questo Freud considera, alla base, ogni bambino un ''“perverso polimorfo”''. La perversione negli adulti è una ''“persistenza anormale delle caratteristiche infantili”.''
Freud afferma, inoltre, che l’amnesia infantile e il ricordo frammentario dell’infanzia sono dovuti alle esperienze amorali della sessualità puerile, che provocano la rimozione e la repressione dei ricordi.<ref>Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
=== Terzo saggio ===
=== Terzo saggio ===
Nel terzo saggio Freud affronta il concetto di pubertà, definendola come il passaggio dall’autoerotismo al piacere nei confronti di un oggetto sessuale definitivo.
A proposito della sessualità femminile, Freud afferma che la libido è ''“invariabilmente e necessariamente di natura maschile, sia che si manifesti negli uomini sia nelle donne”''; questo pensiero è stato oggetto di considerevoli polemiche.<ref>Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
Durante la pubertà, lo sviluppo sessuale nei due sessi ha funzioni e comportamenti diversi: nelle bambine femmine avviene prima la tendenza alla rimozione sessuale, ovvero un’opposizione verso i problemi della sessualità, dovuti a sensazioni di vergogna o ripugnanza. Nei maschi lo sviluppo sessuale è più evidente e si concentra nell’emissione di "prodotti sessuali".<ref>Sigmund Freud, ''Tre saggi sulla sessualità'', Massa, Edizioni Clandestine, 2019, pp. 85-85, p. 101.</ref>
== Disturbi ==
== Disturbi ==
== Attualità ==
Il complesso di Edipo diventa patologico quando le dinamiche naturali, che si manifestano nel periodo infantile, rimangono intatte, nell’inconscio, anche nell’età adulta.
La vita sessuale dei bambini può sfociare in perversione o nevrosi.
Attraverso la psicoanalisi ''(metodo basato sull’interpretazione dei processi mentali inconsci)'', Freud sostiene che gli psiconevrotici manifestino, nel comportamento sessuale, un'importante rimozione sessuale e un istinto sessuale esagerato.
Un bambino può manifestare problemi di perversione nel futuro se, per esempio, assiste, nel periodo infantile, ad un rapporto sessuale tra adulti; questo potrebbe, anche, essere interpretato come un maltrattamento in senso ''“sadico”''.
<ref>Sigmund Freud, ''Tre saggi sulla sessualità'', Massa, Edizioni Clandestine, 2019.</ref>
Le forme nevrotiche definite da Freud si evolvono in vere e proprie patologie, caratterizzate da affettività malata. Una delle patologie, che si può verificare, è la sindrome del ''Casanova'' che si sviluppa principalmente nei maschi; questi uomini sono così legati alla madre, da trattare le donne come controfigure di essa; ricercano in loro, quelle caratteristiche che fanno loro provare un amore vero (riferito inconsciamente al fantasma della madre); le donne oggetto di queste attenzioni, si sentiranno, inizialmente, sinceramente amate; ma tutto ciò avrà fine, nel momento in cui i suddetti uomini troveranno un'altra donna da amare e faranno, così, soffrire la precedente.
Chi soffre di queste ''“malattie edipiche”'' difficilmente si pente o si fa aiutare, proprio perché queste patologie donano benefici e vantaggi all’io ''(“patologia ego sintonica”)''; per questo, di solito, le persone che ricorrono alla terapia sono le “vittime” e non i "carnefici".
<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 26-31.</ref>
 
== Interpretazioni contemporanee ==
Durante il periodo in cui visse Freud, la società prediligeva la famiglia tradizionale, ovvero una famiglia unita formata da una madre, un padre e dei figli. In seguito le dinamiche familiari, sono diventate più complesse; i rapporti conflittuali, all’interno della famiglia, sono molto più delicati e i ruoli confusi; le identità in cui riscontrarsi non sono più né certe né solide e, a causa di nuove figure familiari dubbie, si è formata competizione tra i membri della famiglia.
 
Questa nuova prospettiva cambia le dinamiche familiari e fa nascere la necessità di ricorrere ad aiuti psicologici esterni, per poter giungere alla felicità, nella vita quotidiana.
Luciano Masi, psicologo e psicoterapeuta, ha proposto di classificare diverse varianti contemporanee del complesso di Edipo.<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018.</ref>
 
=== Edipo lacerato ===
=== Edipo lacerato ===
La figura dell’Edipo lacerato si può verificare, nei figli, quando vedono inserirsi pian piano, nella famiglia, un altro personaggio ''(“il terzo genitore”)'', il quale sarà con loro sempre affettuoso e discreto, pur manifestando un ruolo di potere.
I figli, vedendo che la madre sta cambiando e che sembra più felice di prima, percepiscono la rottura del loro piccolo nucleo familiare.
Il bambino e la bambina, che si erano adattati alla figura potente del padre e avevano conosciuto quel tipo di rapporto edipico (malato per la violenza del padre), con questo cambiamento, si sentono disorientati. Le due figure iniziano ad accavallarsi e l’Edipo si ''“lacera”'' a causa dello sbilanciamento emotivo.<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 43-47.</ref>
=== Edipo usurpato ===
=== Edipo usurpato ===
L'Edipo usurpato si manifesta quando nel nucleo familiare, il più delle volte formato da un padre violento con un rapporto burrascoso con la moglie, si intromette il terzo genitore che però vuole da subito cambiare la situazione e prendere il comando. Raramente questa persona capisce l’importanza di stare fuori da una situazione così complicata. La madre, con il nuovo personaggio, sembra non fare obiezioni e anzi cerca di “costringere” i figli a adattarsi al nuovo papà.
Nonostante il cambiamento aggressivo che costui provoca, non riuscirà a sostituire l’Edipo originale e anzi provocherà nei figli danni e patologie come insicurezza, rabbia, attacchi di panico o paure. In questo caso le conseguenze dell’Edipo usurpato sono a volte irreversibili.
<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 47-55.</ref>
=== Edipo sbiadito ===
=== Edipo sbiadito ===
L’Edipo sbiadito è molto più difficile da riconoscere; nei bambini, sia maschio che femmina, i fantasmi originari sono legati all’immagine del padre reale: la bambina lo vede come suo protettore, il bambino come colui con cui deve combattere per la madre.
Con l’arrivo del terzo genitore si crea confusione e incertezza: il figlio, in modo inconscio, assorbe il modo di essere di entrambi e nasce in lui una conflittualità interna; nella figlia, invece, si instaura un disorientamento psicologico delle emozioni amorose, per l’accavallamento delle due immagini.<ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 55-59.</ref>
=== Edipo plurimo ===
=== Edipo plurimo ===
== Note ==
Nell’Edipo plurimo, il bambino riesce a identificarsi con il padre e allo stesso tempo con il “terzo genitore” in maniera autentica. Convive con entrambi i ruoli, riuscendo a staccarsi dalla madre edipica e ad adattarsi alla nuova situazione. In questo caso, il ruolo della madre è fondamentale: valorizzando entrambe le figure, aiuterà il figlio a sviluppare un Edipo plurimo e a creare una situazione armoniosa. <ref>Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018, pp. 59-62.</ref>
 
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* Sigmund Freud, ''Tre saggi sulla sessualità'', Massa, Edizioni Clandestine, 2019.
* Luciano Masi, ''Il complesso di Edipo nella famiglia allargata'', Torino, Effatà, 2018.
* Dr.ssa Giuliana Proietti, ''1905: Tre saggi sulla teoria sessuale'', Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.


== Mito ==
Il complesso di Edipo è un momento evolutivo in cui emerge la differenza tra i sessi e le generazioni; Sigmund Freud, per raccontare la scoperta inconscia del desiderio infantile di godere del genitore amato, utilizza il mito di Edipo.
Questo mito narra la storia di Edipo, eroe greco del ciclo tebano e della stirpe di Cadmo figlio di Laio e di Giocasta. Prima che Edipo nascesse il re di Tebe, Laio, e sua moglie Giocasta non riuscivano ad avere figli così decisero di consultare l’oracolo di Delfi.
I due vennero a conoscenza della terribile profezia, secondo la quale se avessero avuto un figlio, una volta nato e cresciuto, egli avrebbe ucciso il padre e sposato la madre; pertanto, decisero di non provarci più.  Giocasta, tuttavia, un giorno scoprì di essere rimasta incinta. Laio, al fine di evitare questo terribile destino, quando nacque il figlio decise di abbandonarlo sul monte Citerone dopo avergli trafitto i piedi, da cui deriva il nome Edipo ossia piede gonfio.
Edipo venne salvato da un uomo di Corinto che lo portò dal re di Corinto Polibo. Lui e sua moglie non riuscivano ad avere figli così lo adottarono.
Edipo, una volta cresciuto, iniziò ad avere dubbi sulle sue origini. Interrogò anche lui l’oracolo e dopo aver saputo la profezia, Edipo fuggì da Corinto e si diresse verso Tebe, credendo di salvare la sua famiglia.
Nel cammino però incrociò Laio, che si stava dirigendo verso l’oracolo per liberarsi della sfinge che minacciava Tebe e per uno scontro di precedenza i due ricorsero alle armi. Edipo, essendo più giovane e agile riuscì ad uccidere Laio.
Arrivato a Tebe sconfisse la sfinge risolvendo il suo enigma e accolto come trionfatore ottenne la regina in sposa, compiendo così la profezia. Da Giocasta, Edipo ebbe quattro figli.
Tempo dopo, durante una pestilenza, l’oracolo svelò che fosse dovuta alla presenza dell’uccisore di Laio ancora in città. Edipo quando venne a sapere la verità, realizzando di non essere riuscito a riconoscere la madre si tolse gli occhi mentre Giocasta si impiccò. <ref>Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018.</ref>
==Sessualità infantile==
Secondo Freud la vita sessuale dei bambini, che si presenta intorno al terzo-quarto anno di età, è travolta e influenzata continuamente dal contesto e dalle situazioni fino al momento in cui si evolve in vita sessuale normale.
Chiunque si prenda cura del bambino suscita in lui sensazioni di appagamento fin dalla nascita. Esiste, quindi, un collegamento tra l’affetto che egli prova per chi lo accudisce e l’amore sessuale.
Infatti, nel bambino si sviluppa un sentimento di amore nei confronti della madre e si sente allo stesso tempo minacciato dal padre che sembra cercare di tenersela per sé.
La forma di sessualità adulta è determinata dalle manifestazioni infantili della sessualità; infatti, durante i primi anni di esistenza si effettua già la ricerca di un oggetto sessuale, anche se secondo l’opinione comune questo avviene nella pubertà.
Nonostante questa ricerca, il rapporto tra l’istinto del bambino e i suoi genitali è ancora limitato infatti durante l’infanzia il senso di appagamento provoca una specie di tensione sessuale anche se non costante e in minore volume.
Durante l’infanzia l’istinto sessuale è solo autoerotico o vincolato al nutrimento, con l’arrivo della pubertà si conclude il percorso della ricerca dell’oggetto e si introduce un nuovo scopo sessuale. Secondo Freud per una vita sessuale normale è necessaria una concordanza tra la corrente affettiva e quella sessuale.<ref>Sigmund Freud, Tre saggi sulla sessualità, Massa, Edizioni Clandestine, 1905.</ref>
== Primo saggio ==
Il primo saggio tratta del tema delle ''“perversioni sessuali”''. Le perversioni si dividono in base al legame con lo scopo (cioè, le attività che portano al piacere) o con l’oggetto (come nella zoofilia o nell’omosessualità).
Ogni essere umano ha una predisposizione bisessuale ''“anatomo-fisiologica e psichica”'' dalla quale poi nascerà una scelta.
Freud critica la teoria della degenerazione a proposito dell’omosessualità. Definendola ''“inversione”'' afferma la probabilità di legame con i fattori innati e con l’influenza di esperienze accidentali durante l’infanzia.
Gli istinti infantili, collegati alle zone erogene, sono il motivo delle perversioni negli adulti che coinvolgono, nei comportamenti sessuali e in modo permanente, le zone erogene orali o anali; le quali Freud spiega con il concetto di ''“pulsioni parziali”''.
''“Le nevrosi sono, per così dire, il negativo delle perversioni”'', i nevrotici infatti al contrario dei pervertiti reprimono il desiderio di piacere sessuale.<ref>Giuliana Proietti,1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
== Secondo saggio ==
Nel secondo saggio Freud lascia un’impronta significativa sulle future generazioni di psicoanalisti (che sarà poi oggetto di obiezioni); considera infatti la suzione del pollice dei bambini un inizio di una futura gratificazione sessuale autoerotica che è separata dal bisogno di nutrimento del bambino.
Durante la crescita nella psiche del bambino iniziano ad avere rilevanza i rapporti relazionali tra gli organi e le funzioni corporee fino ad arrivare alla fase genitale matura.
Per un normale sviluppo psicosessuale ogni essere umano è interessato a vari mezzi di gratificazione e per questo Freud considera, alla base, ogni bambino un “perverso polimorfo”. La perversione negli adulti è una “persistenza anormale delle caratteristiche infantili”.
In questo saggio Freud afferma, inoltre, che l’amnesia infantile e il ricordo frammentario dell’infanzia sono dovuti alle esperienze amorali della sessualità della prima età che provocano la rimozione e la repressione. <ref>Giuliana Proietti,1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.</ref>
== Terzo saggio ==
== Note ==
== Note ==

Versione attuale delle 12:25, 18 feb 2024

Il complesso di Edipo è un concetto riguardante la maturazione del bambino, sviluppato nella teoria psicoanalitica da Sigmund Freud (1856-1939) neurologo, psicoanalista e filosofo austriaco.

Nella teoria di Freud, il complesso indica la fase di sviluppo in cui i bambini tra i tre e i cinque anni provano ostilità nei confronti del genitore dello stesso sesso e desiderio e attrazione nei confronti del genitore del sesso opposto.

Mito[modifica]

Sigmund Freud, per presentare le proprie ipotesi sul desiderio infantile di godere del genitore amato, utilizza il mito di Edipo.

Questo mito narra la storia di Edipo, eroe greco del ciclo tebano e della stirpe di Cadmo, figlio di Laio e di Giocasta. Prima che Edipo nascesse, il re di Tebe, Laio, e sua moglie non riuscivano ad avere figli; così decisero di consultare l’oracolo di Delfi. I due vennero a conoscenza di una terribile profezia secondo la quale, se avessero avuto un figlio, costui, una volta cresciuto, avrebbe ucciso il padre e sposato la madre; pertanto, decisero di non avere figli. Giocasta, tuttavia, un giorno scoprì di essere rimasta incinta. Laio, al fine di evitare il proprio terribile destino, quando nacque il figlio, decise di abbandonarlo.

Edipo venne salvato da un uomo di Corinto che lo portò da Polibo, re di Corinto, che, probabilmente, lo avrebbe adottato, visto che lui e sua moglie non riuscivano ad avere figli; e così fu.

Edipo, una volta cresciuto, iniziò ad avere dubbi sulle sue origini; interrogò anche lui l’oracolo di Delfi e dopo aver saputo della profezia, fuggì da Corinto e si diresse a Tebe, credendo di salvare la sua famiglia. Nel cammino, però, incrociò Laio, che si stava dirigendo verso l’oracolo, per uccidere la sfinge che minacciava Tebe. Per un diritto di precedenza, i due ricorsero alle armi. Edipo, essendo più giovane e agile riuscì ad uccidere Laio.

Arrivato a Tebe, l'eroe sconfisse la sfinge, risolvendo l'enigma e fu accolto come trionfatore; questo gli permise di ottenere la regina in sposa, compiendo così la profezia. Da Giocasta, Edipo ebbe quattro figli.

Successivamente, durante una pestilenza, l’oracolo svelò che la causa della stessa era la presenza dell’uccisore di Laio, ancora in città. Edipo, appena venne a sapere la verità, comprendendo di non essere riuscito a riconoscere la madre, si cavò gli occhi, mentre Giocasta si impiccò. [1]

Il complesso di Edipo nei Tre saggi sulla sessualità[modifica]

Freud, nel libro Tre saggi sulla sessualità del 1905, afferma che lo sviluppo psicosessuale dei bambini, che si manifesta intorno al terzo-quarto anno di età, è travolto e influenzato dal contesto e dalle situazioni, fino al momento in cui si evolve in vita sessuale normale. Chiunque si prenda cura del bambino suscita in lui sensazioni di appagamento, fin dalla nascita. Esiste, quindi, un collegamento tra l’affetto che il bambino prova per chi lo accudisce e l’amore sessuale. Infatti, nel bambino maschio può svilupparsi un sentimento di amore nei confronti della madre e, invece, di competizione nei confronti del padre, visto come eventuale figura capace di rubargli la madre. Nel caso inverso della femmina si parla di complesso di Elettra.[2]

Inoltre durante l’infanzia si può manifestare l’angoscia per il divieto di rapporti sessuali tra bambino e genitore, ovvero “la barriera contro l’incesto”.[3]

Primo saggio[modifica]

Il primo saggio tratta del tema delle perversioni sessuali. Le perversioni si dividono in base al legame con lo scopo, ovvero le attività che portano al piacere; oppure con l’oggetto, come, per esempio, nell’omosessualità. [4]

Freud elabora il concetto di complesso edipico invertito, molto raro, in cui la bambina si identifica con il padre, invece che con la madre, e il bambino si identifica con la madre, invece che con il padre; questo atteggiamento comporta, sempre secondo Freud, fenomeni sessuali distinti, come l’omosessualità.[5]

Freud, criticando la teoria della degenerazione, afferma che il legame tra i fattori innati e le esperienze durante l’infanzia possono portare alla scelta dell'omosessualità. ("Ogni essere umano ha una predisposizione bisessuale anatomo-fisiologica e psichica dalla quale nascerà una scelta").[6]

Secondo saggio[modifica]

Con il secondo saggio, Freud lascia un’impronta significativa (che sarà poi oggetto di obiezioni) sulle future generazioni di psicoanalisti; egli considera, infatti, la suzione del pollice dei bambini un inizio di una futura gratificazione sessuale autoerotica, che è separata dal bisogno di nutrimento del bambino.

Durante la crescita, nella psiche del bambino iniziano infatti ad avere rilevanza i rapporti relazionali tra gli organi e le funzioni corporee, fino ad arrivare alla fase genitale matura. Per un normale sviluppo psicosessuale, ogni essere umano è interessato a vari mezzi di gratificazione e per questo Freud considera, alla base, ogni bambino un “perverso polimorfo”. La perversione negli adulti è una “persistenza anormale delle caratteristiche infantili”.

Freud afferma, inoltre, che l’amnesia infantile e il ricordo frammentario dell’infanzia sono dovuti alle esperienze amorali della sessualità puerile, che provocano la rimozione e la repressione dei ricordi.[7]

Terzo saggio[modifica]

Nel terzo saggio Freud affronta il concetto di pubertà, definendola come il passaggio dall’autoerotismo al piacere nei confronti di un oggetto sessuale definitivo. A proposito della sessualità femminile, Freud afferma che la libido è “invariabilmente e necessariamente di natura maschile, sia che si manifesti negli uomini sia nelle donne”; questo pensiero è stato oggetto di considerevoli polemiche.[8]

Durante la pubertà, lo sviluppo sessuale nei due sessi ha funzioni e comportamenti diversi: nelle bambine femmine avviene prima la tendenza alla rimozione sessuale, ovvero un’opposizione verso i problemi della sessualità, dovuti a sensazioni di vergogna o ripugnanza. Nei maschi lo sviluppo sessuale è più evidente e si concentra nell’emissione di "prodotti sessuali".[9]

Disturbi[modifica]

Il complesso di Edipo diventa patologico quando le dinamiche naturali, che si manifestano nel periodo infantile, rimangono intatte, nell’inconscio, anche nell’età adulta. La vita sessuale dei bambini può sfociare in perversione o nevrosi. Attraverso la psicoanalisi (metodo basato sull’interpretazione dei processi mentali inconsci), Freud sostiene che gli psiconevrotici manifestino, nel comportamento sessuale, un'importante rimozione sessuale e un istinto sessuale esagerato. Un bambino può manifestare problemi di perversione nel futuro se, per esempio, assiste, nel periodo infantile, ad un rapporto sessuale tra adulti; questo potrebbe, anche, essere interpretato come un maltrattamento in senso “sadico”. [10] Le forme nevrotiche definite da Freud si evolvono in vere e proprie patologie, caratterizzate da affettività malata. Una delle patologie, che si può verificare, è la sindrome del Casanova che si sviluppa principalmente nei maschi; questi uomini sono così legati alla madre, da trattare le donne come controfigure di essa; ricercano in loro, quelle caratteristiche che fanno loro provare un amore vero (riferito inconsciamente al fantasma della madre); le donne oggetto di queste attenzioni, si sentiranno, inizialmente, sinceramente amate; ma tutto ciò avrà fine, nel momento in cui i suddetti uomini troveranno un'altra donna da amare e faranno, così, soffrire la precedente.

Chi soffre di queste “malattie edipiche” difficilmente si pente o si fa aiutare, proprio perché queste patologie donano benefici e vantaggi all’io (“patologia ego sintonica”); per questo, di solito, le persone che ricorrono alla terapia sono le “vittime” e non i "carnefici". [11]

Interpretazioni contemporanee[modifica]

Durante il periodo in cui visse Freud, la società prediligeva la famiglia tradizionale, ovvero una famiglia unita formata da una madre, un padre e dei figli. In seguito le dinamiche familiari, sono diventate più complesse; i rapporti conflittuali, all’interno della famiglia, sono molto più delicati e i ruoli confusi; le identità in cui riscontrarsi non sono più né certe né solide e, a causa di nuove figure familiari dubbie, si è formata competizione tra i membri della famiglia.

Questa nuova prospettiva cambia le dinamiche familiari e fa nascere la necessità di ricorrere ad aiuti psicologici esterni, per poter giungere alla felicità, nella vita quotidiana. Luciano Masi, psicologo e psicoterapeuta, ha proposto di classificare diverse varianti contemporanee del complesso di Edipo.[12]

Edipo lacerato[modifica]

La figura dell’Edipo lacerato si può verificare, nei figli, quando vedono inserirsi pian piano, nella famiglia, un altro personaggio (“il terzo genitore”), il quale sarà con loro sempre affettuoso e discreto, pur manifestando un ruolo di potere.

I figli, vedendo che la madre sta cambiando e che sembra più felice di prima, percepiscono la rottura del loro piccolo nucleo familiare.

Il bambino e la bambina, che si erano adattati alla figura potente del padre e avevano conosciuto quel tipo di rapporto edipico (malato per la violenza del padre), con questo cambiamento, si sentono disorientati. Le due figure iniziano ad accavallarsi e l’Edipo si “lacera” a causa dello sbilanciamento emotivo.[13]

Edipo usurpato[modifica]

L'Edipo usurpato si manifesta quando nel nucleo familiare, il più delle volte formato da un padre violento con un rapporto burrascoso con la moglie, si intromette il terzo genitore che però vuole da subito cambiare la situazione e prendere il comando. Raramente questa persona capisce l’importanza di stare fuori da una situazione così complicata. La madre, con il nuovo personaggio, sembra non fare obiezioni e anzi cerca di “costringere” i figli a adattarsi al nuovo papà.

Nonostante il cambiamento aggressivo che costui provoca, non riuscirà a sostituire l’Edipo originale e anzi provocherà nei figli danni e patologie come insicurezza, rabbia, attacchi di panico o paure. In questo caso le conseguenze dell’Edipo usurpato sono a volte irreversibili. [14]

Edipo sbiadito[modifica]

L’Edipo sbiadito è molto più difficile da riconoscere; nei bambini, sia maschio che femmina, i fantasmi originari sono legati all’immagine del padre reale: la bambina lo vede come suo protettore, il bambino come colui con cui deve combattere per la madre.

Con l’arrivo del terzo genitore si crea confusione e incertezza: il figlio, in modo inconscio, assorbe il modo di essere di entrambi e nasce in lui una conflittualità interna; nella figlia, invece, si instaura un disorientamento psicologico delle emozioni amorose, per l’accavallamento delle due immagini.[15]

Edipo plurimo[modifica]

Nell’Edipo plurimo, il bambino riesce a identificarsi con il padre e allo stesso tempo con il “terzo genitore” in maniera autentica. Convive con entrambi i ruoli, riuscendo a staccarsi dalla madre edipica e ad adattarsi alla nuova situazione. In questo caso, il ruolo della madre è fondamentale: valorizzando entrambe le figure, aiuterà il figlio a sviluppare un Edipo plurimo e a creare una situazione armoniosa. [16]

Bibliografia[modifica]

  • Sigmund Freud, Tre saggi sulla sessualità, Massa, Edizioni Clandestine, 2019.
  • Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018.
  • Dr.ssa Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.

Note[modifica]

  1. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 9-11.
  2. Sigmund Freud, Tre saggi sulla sessualità, Massa, Edizioni Clandestine, 2019.
  3. Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.
  4. Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.
  5. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 32-33.
  6. Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.
  7. Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.
  8. Giuliana Proietti, 1905: Tre saggi sulla teoria sessuale, Ancona, 23 agosto 2021, https://www.psicolinea.it/1905-tre-saggi-sulla-teoria-sessuale/.
  9. Sigmund Freud, Tre saggi sulla sessualità, Massa, Edizioni Clandestine, 2019, pp. 85-85, p. 101.
  10. Sigmund Freud, Tre saggi sulla sessualità, Massa, Edizioni Clandestine, 2019.
  11. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 26-31.
  12. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018.
  13. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 43-47.
  14. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 47-55.
  15. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 55-59.
  16. Luciano Masi, Il complesso di Edipo nella famiglia allargata, Torino, Effatà, 2018, pp. 59-62.