Caccia in botte a Orbetello: differenze tra le versioni

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La caccia in botte era una delle attività venatorie del territorio di Orbetello. Si svolgeva attorno alla laguna della cittadina già dal 1930.
La caccia in botte è una delle attività venatorie del territorio di Orbetello. È una caccia da appostamento in cui il cacciatore aspetta in un punto preciso - in questo caso, alle origini, dentro una botte - per colpire la preda non appena è a tiro.
Era un caccia da appostamento, ossia il cacciatore aspettava in un punto preciso, in questo caso una botte, per colpire la preda non appena fosse a tiro.
==L'ambiente di caccia==
La caccia si svolge sulla costa della laguna che circonda tre quarti della penisola di Orbetello.
La Laguna è in mezzo al promontorio dell'Argentario che è collegato al continente da due lembi di terra: quello che costeggia la Laguna di Ponente, il tombolo della Finiglia, e quello che costeggia la Laguna di Levante, il tombolo della Giannella.
Gli unici sbocchi al mare della laguna sono


==La botte==
La caccia in botte è stata praticata all'interno della laguna della cittadina a partire dal 1928<ref>Roberto Ferrigato (a cura di), ''La caccia in botte'', in: Giuseppe Tosi, ''Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello'', vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. La data è testimoniata dalla nota n. 237 a p. 236 che dice: "Da com. per. di Umberto Aldi risulta che questo tipo di caccia fu introdotto ad Orbetello nel 1928 da Dott. Luigi Bini, originario di Pisa".</ref>.
Il punto in cui il cacciatore si appostava era una botte di legno fissa installata sulle sponde della laguna, immersa nel fango, con l’eccezione della parte superiore, in modo tale da permettere al cacciatore di stare completamente all'asciutto nonostante che la botte fosse completamente circondata dall’acqua. Oggi il materiale delle botti non è più il legno ma il cemento, dato che la tenuta stagna del primo dopo qualche anno veniva compromessa.
 
==Introduzione==
 
===L'ambiente di caccia===
La laguna di Orbetello è una laguna costiera della Toscana, nella Maremma Grossetana, situata tra il promontorio dell'Argentario e l'entroterra ed è separata dal mare dai due tomboli che collegano il monte al continente: il tombolo della Feniglia a Sud-Est che costeggia la laguna di Levante e il tombolo della Giannella a Nord-Ovest che costeggia la laguna di Ponente.
Gli unici sbocchi al mare della laguna sono il canale della Fibbia (o delle Saline) nei pressi della foce del fiume Albenga, il canale di Nassa (presso Santa Liberata), entrambi sul tombolo della Giannella, e il canale di Ansedonia sul tombolo della Feniglia<ref>Fu progettato e furono iniziate le opere di scavo di un quarto canale, il canale del Pertuso, ma non fu mai completato.</ref>.
 
===Le specie di uccelli===
La Laguna ospita 257 specie di uccelli tra migratori e stanziali, la cui maggioranza è protetta o particolarmente protetta<ref>[http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette Le specie protette], Questa categoria è ideata sia per le specie di uccelli in declino (dentro o fuori i confini nazionali) sia per quelle in via d'estinzione.</ref>.
Le principali specie di uccelli non cacciabili nella laguna di Orbetello, secondo la legislazione venatoria, sono: svasso, tuffetto, volpoca, marzaiola, fenicottero rosa, tarabuso, spatola, airone, garzetta, pettegola, cavaliere d’Italia, avocetta, piviere, pantana, piovanello, piro piro, gabbiano, cannaiola, albanella minore, pesciaiola, falco pescatore.
 
Le principali specie di uccelli cacciabili nella laguna di Orbetello, secondo la legislazione venatoria, sono: moriglione, moretta, codone, alzavola, germano reale<ref>[http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette Le specie protette], La specie è cacciabile in Italia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.</ref>, mestolone, fischione, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, beccaccino, colombaccio, canapiglia e rondine di mare<ref>[http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette Le specie protette], Anche propriamente detta sterna comune.</ref>.
 
===La botte===
Nella caccia in botte, alle origini, il punto in cui il cacciatore si appostava era una botte di legno installata sulle sponde della laguna e immersa nel fango, con l’eccezione della parte superiore; questo permetteva al cacciatore di stare completamente all'asciutto anche se la botte era completamente circondata dall’acqua. Oggi il materiale delle botti non è più il legno ma il cemento, dato che la tenuta stagna del primo dopo qualche anno veniva compromessa. Tuttavia esistono ancora resti delle vecchie botti e i cacciatori che li ritrovano hanno l'obbligo di segnalarli alle autorità.
 
===L'assegnazione in passato e oggi===
In passato gli appostamenti erano ''padronali'', cioè la botte era in un terreno privato e solo il titolare del fondo poteva decidere i cacciatori che potevano accedervi o con il titolare o dietro sua autorizzazione. Per tale motivo alle botti veniva assegnato un nome<ref>Roberto Ferrigato (a cura di), ''La caccia in botte'', in: Giuseppe Tosi, ''Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello'', vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. Alcuni esempi erano la botte di Mazzini, di Campanella, di Porta, di Moncini, di Goracci...</ref>.
Oggi i 14 appostamenti rimasti, tutti situati nella laguna di Ponente, a ridosso della vegetazione, sono identificati da numeri e assegnati su sorteggio prima dell'apertura della stagione di caccia per un totale di quattro giornate all’anno per ogni cacciatore.
Le botti e le giornate assegnate non possono essere modificate, sostituite o scambiate con altri cacciatori.
 
==Regolamento==
 
===Procedura per ottenere il permesso di caccia temporaneo===
Secondo il regolamento del 20/09/2019 sull'Area a Particolare Gestione di Caccia Laguna di Orbetello<ref>[https://www.atc7grsud.it/Download/Normative/Atc/zpc/2019/DisciplinareLaguna2019.pdf Disciplinare Laguna 2019], L'area è delimitata dallo stabilimento ex Si.to.co (lato laguna di ponente lungo la ferrovia fino alla strada di Patanella) e lungo la stessa fino al confine Oasi W.W.F.</ref> riguardante la caccia in botte, per partecipare all'attività venatoria i cacciatori devono fare richiesta all'Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) n. 7 di Grosseto sud. I cacciatori vengono ammessi se hanno come residenza venatoria, per diritto o per scelta, l'A.T.C. n. 7 di Grosseto sud. I cacciatori residenti nei comuni dell'ATC hanno il 40% delle giornate di caccia disponibili, mentre gli altri hanno il 60%. Per migliorare la turnazione, l'A.T.C. può formare gruppi misti composti da cacciatori residenti anagraficamente nei comuni dell’A.T.C. n. 7 Grosseto sud e gli altri. Se ci sono troppe richieste, al punto che non si possa garantire almeno una giornata di caccia per ogni gruppo, viene effettuato un sorteggio, con priorità per coloro che sono stati esclusi negli anni precedenti.
 
===Norme da rispettare===
L'attività venatoria nella Laguna di Orbetello inizia il 1° ottobre e termina seguendo il calendario venatorio. La caccia è consentita nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, per 4 giorni a settimana (mercoledì, giovedì, sabato e domenica), e di gennaio, per 2 giorni a settimana (giovedì e domenica). Durante tutti i giorni della caccia da appostamento, dopo le 11:00 è vietato cacciare in tutta l'Area a Particolare Gestione di Caccia Lagune di Orbetello.
L'ingresso all'area è consentito solo a coloro che, oltre ad avere un documento di iscrizione all'A.T.C. n.7 di Grosseto sud, possiedono un tesserino con indicate le giornate alla voce "appostamento", la data e il numero dell'appostamento assegnato (il tesserino in questione è rilasciato da un Comitato dell'A.P.G.<ref>Area a Particolare Gestione di Caccia</ref> Lagune di Orbetello). La caccia da appostamento (in botte/fisso e temporaneo<ref>[https://www.atcvomano.it/caccia/da_appostamento/temporaneo Caccia da appostamento temporaneo], Gli appostamenti temporanei sono appostamenti che non essendo permanenti possono essere eliminati al termine della giornata di caccia; a differenza di quelli fissi non hanno bisogno di alcuna autorizzazione amministrativa o del proprietario del fondo.</ref>) è permessa solo nella laguna di Ponente. L'orario dell'attività venatoria varia, consentendo l'accesso all'appostamento un'ora e mezzo prima dell'orario indicato dal calendario venatorio al mattino.
Vengono effettuati controlli agli appostamenti durante il periodo 11:00-14:00 (dalle 14:00 si può praticare la caccia da spadulamento, non quella da appostamento; tra le 11:00 e le 14:00 è vietata qualsiasi tipo di caccia). È obbligatorio cerchiare sull'apposito tesserino regionale l'indicatore della giornata di caccia, come previsto dalla Legge Regionale 3/94 per le Aree Contigue.
 
===Divieti===
#È vietata la caccia da appostamento pomeridiana.
#Non è permesso portare cani per la caccia da appostamento.
#È vietato entrare nelle vecchie strutture presenti sul territorio; l'A.T.C. non si assume responsabilità per il loro utilizzo.
#È vietato cambiare o spostare l'appostamento.
#Non è permesso che più di due cacciatori si trovino in un appostamento.
#L'uso di natanti, scafandri o tute di qualsiasi tipo è vietato; l'accesso in acqua è consentito a mezzo stivale solo per il recupero della selvaggina abbattuta.
#È proibita la caccia lungo la fossa del Perugino.
#È vietato portare più di 10 stampi e 10 richiami vivi.
#È vietato rastrellare o stringere animali nelle acque interne.
#È vietato l'uso di richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono.
#Sono vietate carabine a canna rigata e cartucce a palla.
#Per l'utilizzo di pallini di acciaio<ref>[https://www.all4shooters.com/it/caccia/munizioni/divieteo-dei-pallini-in-piombo-da-febbraio-2023/ ''La messa al bando entra in azione. Niente più pallini di piombo nelle zone umide a partire dal 15 febbraio 2023''], L'utilizzo di pallini in piombo non è più consentito dal 15 febbraio 2023.</ref>, sono consentite munizioni con pezzatura superiore al numero 2 (numerazione inglese); le munizioni caricate con HD (leghe di ferro tugsteno bronzo) e HS 8 Bismuto sono consentite con pezzatura superiore al numero 4 (numerazione inglese).
#Non è permesso accedere all'area A.P.G. Lagune di Orbetello dalle 11:00 alle 14:00.
#È vietato praticare la caccia in appostamento in giornate non assegnate.
#È vietato superare il numero degli accompagni assegnati.
#È vietata la caccia agli ungulati.


==L'assegnazione in passato e oggi==
In passato gli appostamenti erano “padronali”, cioè i cacciatori potevano accedervi o con il titolare o dietro sua autorizzazione. Per tale motivo alle botti veniva assegnato un nome.
Oggi i 14 appostamenti rimasti, tutti situati nella laguna di ponente, sono segnati con dei numeri e assegnati su sorteggio preventivo per un totale di quattro giornate all’anno per ogni cacciatore.
==La preparazione==
==La preparazione==
===Gli stampi===
===Gli stampi===
Alcuni accessori fondamenti per la caccia sono gli '''stampi''', ossia sagome in plastica somiglianti alle varie specie di animali: anatre, alzavole, fischioni, codoni, folaghe, ecc... muniti di filo e pesi di piombo.
Alcuni accessori fondamentali per la caccia in botte sono gli ''stampi'': sagome in plastica somiglianti alle varie specie di animali (per esempio anatre, alzavole, fischioni, codoni e folaghe), muniti di filo e pesi di piombo, che hanno lo scopo di attirare le prede. In passato gli stampi erano realizzati in palma o in pezzi di sughero sovrapposti, per formare il corpo, mentre le teste erano fatte in legno.  
Precedentemente gli stampi erano realizzati in palma o in pezzi di sughero sovrapposti, per formare il corpo, mentre le teste erano fatte in legno.
 
===Il viaggio verso la botte===
Gli stampi possono essere posizionati sull'acqua o anche sull'erba. Gli uccelli per ripararsi dal vento scelgono una parte di riva protetta dalla vegetazione (spesso i canneti) o da un ostacolo naturale e se il cacciatore ha intenzione di posizionare lì gli stampi, deve stare attento a rivolgere le loro spalle controvento. Se i pesi non sono fissati bene, lo stampo rischia di essere spostato in maniera innaturale dalle onde e potrebbe non riuscire a ingannare la preda. Infine, per non allertare gli uccelli veri, è importante che il cacciatore comandi gli stampi attraverso il filo al fine di muoverli, poiché gli uccelli fermi e rigidi danno l'impressione di essere in pericolo.
Il cacciatore per andare alla botte doveva essere pronto almeno un’ora prima dell’orario consentito, dato che oltre a indossare i cosciali, prendeva a tracolla le sacche degli stampi e i contenitori per i richiami vivi. Una volta pronto, si incamminava verso l'appostamento assegnato. Il tutto avveniva prima del sorgere del Sole e il percorso poteva durare anche 20 minuti in base a dove era posizionata la botte assegnata [].
 
===La posa degli stampi e dei richiami vivi===
===La posa degli stampi e dei richiami vivi===
Giunto sul posto, il cacciatore spegneva le torce e iniziava a installare gli stampi.
Il cacciatore si prepara spesso almeno un'ora prima dell'orario consentito, dato che ha bisogno di mettere insieme gli stampi e i richiami vivi e indossare l'equipaggiamento necessario (tra cui gli stivali, visto il terreno fangoso, e i fucili con le apposite munizioni). Il tutto avviene prima del sorgere del Sole.
Nel mentre che il cacciatore posizionava gli stampi in acqua, lasciava libere eventuali chiarine[], così da riuscire a vedere la sagoma di un animale che si spostava da un gruppo di stampi ad un altro.  
 
Per ultimi vengono rilasciati i richiami vivi, in genere tre femmine e un maschio. Hanno tuttavia un raggio d’azione limitato visto che viene messa loro una calzetta munita di un anello sulla zampa. A questo anello è legato un filo abbastanza lungo, fissato sul fondo dell’acquitrino con dei pesi. Inoltre l'insieme di stampi e richiami vivi aveva un nome ben preciso, la '''tesa'''.
Giunto sul posto, il cacciatore spegne le torce o qualsiasi altra fonte luminosa e inizia a installare gli stampi in acqua, lasciando libere eventuali ''chiarine'': specchi d'acqua che, con ancora il buio del mattino, catturano le prime luci dell'alba, facendo vedere la sagoma dell'animale che si sposta da un gruppo di stampi a un altro.
Sempre come richiamo vivo, veniva usato un capoverde (un germano maschio) addrestrato per attirare dietro di sé i selvatici avvistati.
 
Per ultimi vengono rilasciati i richiami vivi, uccelli usati per fare da esca: in genere tre femmine e un maschio che non possono allontanarsi visto che viene messa sulla loro zampa una ''calzetta'' costituita da un anello legato a un filo abbastanza lungo, fissato sul fondo dell’acquitrino con dei pesi. Sempre come richiamo vivo, viene usato un germano reale, noto anche come ''capoverde''<ref> Roberto Ferrigato (a cura di), ''La caccia in botte'', in: Giuseppe Tosi, Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello, vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237.</ref> per attirare dietro di sé i selvatici avvistati. L'insieme di stampi e richiami vivi si chiama ''tesa''.


==La caccia==
==La caccia==
Dopo aver controllato l'orario di inizio, il cacciatore entrava nella botte, caricava i vari fucili e gli eventuali fischi e trombette per le folaghe[], ma l'aspetto più importante era cominciare a concentrare gli occhi sulla tesa, il che comportava di fare abituare l'occhio a distinguere ciò che si vedeva nell'oscurità. In questo momento si potevano intravedere le prime luci dell'alba, a sentire i primi canti di gabbiani, cormorani e fenicotteri e soprattutto quello del capoverde che anticipa di poco lo schiamazzo delle anatre da richiamo, segnale che preannunciava l'arrivo di un animale in volo verso la tesa. Era anche il momento in cui facendo assoluto silenzio il cacciatore riusciva a intravedere la sagoma dell'animale che era entrato nella tesa e stava per raggiungere la chiarina.
Dopo aver controllato l'orario di inizio, il cacciatore entra nella botte<ref>Il cacciatore in origine portava eventuali fischi e le trombette (oggi banditi, essendo dei richiami acustici meccanici) che servivano per simulare il richiamo degli uccelli, così che le prede pensassero che il suono provenisse dai stampi</ref> e inizia a ''fare occhio'' sulla tesa, il che comporta fare abituare l'occhio a distinguere ciò che si vede nell'oscurità. Alle prime luci dell'alba, il '''capoverde''' inizia a starnazzare, anticipando di poco il verso dei richiami vivi, segnale che preannuncia l'arrivo di un volatile verso la tesa.
Chi faceva questo tipo di caccia distingueva ad esempio un'anatra da una folaga in base a come si posavano sull'acqua, dato che quest'ultima a differenza della prima era più rumorosa al contatto.
 
Nel momento in cui cominciava a fare giorno, si scorgevano i primi branchi di uccelli che si erano alzati in volo. Ovviamente il cacciatore sperava che venissero attirati sulla tesa dai richiami vivi i quali iniziavano a cantare. Sapeva anche che l'attesa sarebbe stata lunga o almeno doveva munirsi di pazienza.
Facendo assoluto silenzio il cacciatore riesce a intravedere la sagoma dell'animale che raggiunge la chiarina<ref>Roberto Ferrigato (a cura di), ''La caccia in botte'', in: Giuseppe Tosi, ''Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello'', vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. Chi fa questo tipo di caccia distingue per esempio un'anatra da una folaga in base al modo in cui si posa sull'acqua, dato che la prima fa meno rumore al contatto rispetto alla seconda.</ref>. Appena gli uccelli sono in posizione sulla tesa, il cacciatore, abbassato al pelo della botte, pronuncia ''via'' e inizia a sparare. Detto ciò alcuni uccelli cadono, gli altri continuano il loro volo allontanandosi rapidamente. Il cacciatore esce per recuperare le carcasse, ma rientra subito nella botte nella speranza di abbatterne altri. La durata tipica della caccia in botte è di alcune ore. Finita la caccia il cacciatore procede a ''stendere'', cioè a rimettere a posto gli stampi nelle sacche e asciugare a riva le anatre da richiamo per poi metterle negli appositi contenitori.
Appena gli animali sono in posizione sulla tela, il cacciatore, abbassato al pelo della botte, pronuncia '''via''' e inizia a sparare. Detto ciò alcuni uccelli cadono, gli altri continuano il loro volo allontanandosi rapidamente. Il cacciatore esce dalla botte per recuperare le carcasse, ma rientra subito nella botte così da abbattere altri animali.
==Note==
==La fine della caccia==
 
Il tempo medio della caccia in botte di solito era di alcune ore. Finita la caccia si procedeva a '''stendere''', cioè a rimettere a posto gli stampi nelle sacche e mettere ad asciugare a riva le anatre da richiamo per poi metterle negli appositi contenitori e infine il cacciatore si avvia verso casa.
<references/>
 
==Bibliografia==
 
*Giuseppe Tosi, ''Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello'', vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022.
*Azienda Faunistica Venatoria Laguna di Orbetello, ''afvlo'' afvlo.it, https://www.afvlo.it/afvlo/
*In vacanza all'Argentario, ''Riserva naturale del WWF della laguna di Orbetello'', invacanzaallargentario.it, https://www.invacanzaallargentario.it/riserva-naturale-del-wwf-della-laguna-di-orbetello/
*WWF, ''Laguna di Orbetello'', wwf.it, https://www.wwf.it/dove-interveniamo/il-nostro-lavoro-in-italia/oasi/laguna-di-orbetello/
*Bighunter, ''Calzetta'', bighunter.net, https://www.bighunter.net/shop/dettaglioArticolo.seam?codiceArticolo=13.316
*Uccelli da proteggere, ''Le specie protette'', uccellidaproteggere.it, http://www.uccellidaproteggere.it/Le-specie/Gli-uccelli-in-Italia/Le-specie-protette
*Ambito Territoriale di Caccia 7 di Grosseto sud, ''Disciplinare Laguna 2019'', atc7grsud.it, 2019, https://www.atc7grsud.it/Download/Normative/Atc/zpc/2019/DisciplinareLaguna2019.pdf
*WWF, ''Orbetello: arrivano gli ibis eremita'', wwf.it, https://www.wwf.it/pandanews/ambiente/orbetello-arrivano-gli-ibis-eremita/
*A.T.C. Vomano, ''Caccia da appostamento temporaneo'', atcvomano.it, https://www.atcvomano.it/caccia/da_appostamento/temporaneo
*Caccia Passione, ''Anatre & Stampi: Utilizzo degli stampi nella caccia alle anatre'', cacciapassione.com, https://www.cacciapassione.com/anatre-a-stampi-utilizzo-degli-stampi-nella-caccia-alle-anatre/
*Nautica Report, ''Turismo e Ormeggi. Monte Argentario'', nauticareport.it, https://www.nauticareport.it/dettnews/turismo_e_ormeggi/monte_argentario_gr-18-5627/
*Terra di Maremma, ''Folaga'', terradimaremma.com, http://www.terradimaremma.com/folaga.html
*Corriere della Sera, ''Orbetello: il resort dei fenicotteri'', corriere.it, https://www.corriere.it/cronache/19_agosto_26/orbetello-resort-fenicotteri-e195380e-c839-11e9-8c03-de8d8a3c7a87.shtml
*ViVi ''green'', ''Laguna di Orbetello: oasi del WWF'', vivigreen.eu, https://www.vivigreen.eu/blog/laguna-di-orbetello-oasi-del-wwf/
*Stamperia Baldan Stefano, ''Quadri e lavorazioni artistiche in legno e sughero'', Campolongo Maggiore, stamperiabaldan.it, http://www.stamperiabaldan.it/prodotti-articoli-stampi.asp
*all4shooters, ''Canapiglia'', all4shooters.com, https://www.all4shooters.com/it/caccia/specie-cacciabili/scheda-selvaggina-specie-cacciabili-canapiglia/
*all4shooters, ''La messa al bando entra in azione. Niente più pallini di piombo nelle zone umide a partire dal 15 febbraio 2023'', all4shooters.com, https://www.all4shooters.com/it/caccia/munizioni/divieteo-dei-pallini-in-piombo-da-febbraio-2023/

Versione attuale delle 19:54, 22 feb 2024

La caccia in botte è una delle attività venatorie del territorio di Orbetello. È una caccia da appostamento in cui il cacciatore aspetta in un punto preciso - in questo caso, alle origini, dentro una botte - per colpire la preda non appena è a tiro.

La caccia in botte è stata praticata all'interno della laguna della cittadina a partire dal 1928[1].

Introduzione[modifica]

L'ambiente di caccia[modifica]

La laguna di Orbetello è una laguna costiera della Toscana, nella Maremma Grossetana, situata tra il promontorio dell'Argentario e l'entroterra ed è separata dal mare dai due tomboli che collegano il monte al continente: il tombolo della Feniglia a Sud-Est che costeggia la laguna di Levante e il tombolo della Giannella a Nord-Ovest che costeggia la laguna di Ponente. Gli unici sbocchi al mare della laguna sono il canale della Fibbia (o delle Saline) nei pressi della foce del fiume Albenga, il canale di Nassa (presso Santa Liberata), entrambi sul tombolo della Giannella, e il canale di Ansedonia sul tombolo della Feniglia[2].

Le specie di uccelli[modifica]

La Laguna ospita 257 specie di uccelli tra migratori e stanziali, la cui maggioranza è protetta o particolarmente protetta[3]. Le principali specie di uccelli non cacciabili nella laguna di Orbetello, secondo la legislazione venatoria, sono: svasso, tuffetto, volpoca, marzaiola, fenicottero rosa, tarabuso, spatola, airone, garzetta, pettegola, cavaliere d’Italia, avocetta, piviere, pantana, piovanello, piro piro, gabbiano, cannaiola, albanella minore, pesciaiola, falco pescatore.

Le principali specie di uccelli cacciabili nella laguna di Orbetello, secondo la legislazione venatoria, sono: moriglione, moretta, codone, alzavola, germano reale[4], mestolone, fischione, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, beccaccino, colombaccio, canapiglia e rondine di mare[5].

La botte[modifica]

Nella caccia in botte, alle origini, il punto in cui il cacciatore si appostava era una botte di legno installata sulle sponde della laguna e immersa nel fango, con l’eccezione della parte superiore; questo permetteva al cacciatore di stare completamente all'asciutto anche se la botte era completamente circondata dall’acqua. Oggi il materiale delle botti non è più il legno ma il cemento, dato che la tenuta stagna del primo dopo qualche anno veniva compromessa. Tuttavia esistono ancora resti delle vecchie botti e i cacciatori che li ritrovano hanno l'obbligo di segnalarli alle autorità.

L'assegnazione in passato e oggi[modifica]

In passato gli appostamenti erano padronali, cioè la botte era in un terreno privato e solo il titolare del fondo poteva decidere i cacciatori che potevano accedervi o con il titolare o dietro sua autorizzazione. Per tale motivo alle botti veniva assegnato un nome[6]. Oggi i 14 appostamenti rimasti, tutti situati nella laguna di Ponente, a ridosso della vegetazione, sono identificati da numeri e assegnati su sorteggio prima dell'apertura della stagione di caccia per un totale di quattro giornate all’anno per ogni cacciatore. Le botti e le giornate assegnate non possono essere modificate, sostituite o scambiate con altri cacciatori.

Regolamento[modifica]

Procedura per ottenere il permesso di caccia temporaneo[modifica]

Secondo il regolamento del 20/09/2019 sull'Area a Particolare Gestione di Caccia Laguna di Orbetello[7] riguardante la caccia in botte, per partecipare all'attività venatoria i cacciatori devono fare richiesta all'Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) n. 7 di Grosseto sud. I cacciatori vengono ammessi se hanno come residenza venatoria, per diritto o per scelta, l'A.T.C. n. 7 di Grosseto sud. I cacciatori residenti nei comuni dell'ATC hanno il 40% delle giornate di caccia disponibili, mentre gli altri hanno il 60%. Per migliorare la turnazione, l'A.T.C. può formare gruppi misti composti da cacciatori residenti anagraficamente nei comuni dell’A.T.C. n. 7 Grosseto sud e gli altri. Se ci sono troppe richieste, al punto che non si possa garantire almeno una giornata di caccia per ogni gruppo, viene effettuato un sorteggio, con priorità per coloro che sono stati esclusi negli anni precedenti.

Norme da rispettare[modifica]

L'attività venatoria nella Laguna di Orbetello inizia il 1° ottobre e termina seguendo il calendario venatorio. La caccia è consentita nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, per 4 giorni a settimana (mercoledì, giovedì, sabato e domenica), e di gennaio, per 2 giorni a settimana (giovedì e domenica). Durante tutti i giorni della caccia da appostamento, dopo le 11:00 è vietato cacciare in tutta l'Area a Particolare Gestione di Caccia Lagune di Orbetello. L'ingresso all'area è consentito solo a coloro che, oltre ad avere un documento di iscrizione all'A.T.C. n.7 di Grosseto sud, possiedono un tesserino con indicate le giornate alla voce "appostamento", la data e il numero dell'appostamento assegnato (il tesserino in questione è rilasciato da un Comitato dell'A.P.G.[8] Lagune di Orbetello). La caccia da appostamento (in botte/fisso e temporaneo[9]) è permessa solo nella laguna di Ponente. L'orario dell'attività venatoria varia, consentendo l'accesso all'appostamento un'ora e mezzo prima dell'orario indicato dal calendario venatorio al mattino. Vengono effettuati controlli agli appostamenti durante il periodo 11:00-14:00 (dalle 14:00 si può praticare la caccia da spadulamento, non quella da appostamento; tra le 11:00 e le 14:00 è vietata qualsiasi tipo di caccia). È obbligatorio cerchiare sull'apposito tesserino regionale l'indicatore della giornata di caccia, come previsto dalla Legge Regionale 3/94 per le Aree Contigue.

Divieti[modifica]

  1. È vietata la caccia da appostamento pomeridiana.
  2. Non è permesso portare cani per la caccia da appostamento.
  3. È vietato entrare nelle vecchie strutture presenti sul territorio; l'A.T.C. non si assume responsabilità per il loro utilizzo.
  4. È vietato cambiare o spostare l'appostamento.
  5. Non è permesso che più di due cacciatori si trovino in un appostamento.
  6. L'uso di natanti, scafandri o tute di qualsiasi tipo è vietato; l'accesso in acqua è consentito a mezzo stivale solo per il recupero della selvaggina abbattuta.
  7. È proibita la caccia lungo la fossa del Perugino.
  8. È vietato portare più di 10 stampi e 10 richiami vivi.
  9. È vietato rastrellare o stringere animali nelle acque interne.
  10. È vietato l'uso di richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono.
  11. Sono vietate carabine a canna rigata e cartucce a palla.
  12. Per l'utilizzo di pallini di acciaio[10], sono consentite munizioni con pezzatura superiore al numero 2 (numerazione inglese); le munizioni caricate con HD (leghe di ferro tugsteno bronzo) e HS 8 Bismuto sono consentite con pezzatura superiore al numero 4 (numerazione inglese).
  13. Non è permesso accedere all'area A.P.G. Lagune di Orbetello dalle 11:00 alle 14:00.
  14. È vietato praticare la caccia in appostamento in giornate non assegnate.
  15. È vietato superare il numero degli accompagni assegnati.
  16. È vietata la caccia agli ungulati.

La preparazione[modifica]

Gli stampi[modifica]

Alcuni accessori fondamentali per la caccia in botte sono gli stampi: sagome in plastica somiglianti alle varie specie di animali (per esempio anatre, alzavole, fischioni, codoni e folaghe), muniti di filo e pesi di piombo, che hanno lo scopo di attirare le prede. In passato gli stampi erano realizzati in palma o in pezzi di sughero sovrapposti, per formare il corpo, mentre le teste erano fatte in legno.

Gli stampi possono essere posizionati sull'acqua o anche sull'erba. Gli uccelli per ripararsi dal vento scelgono una parte di riva protetta dalla vegetazione (spesso i canneti) o da un ostacolo naturale e se il cacciatore ha intenzione di posizionare lì gli stampi, deve stare attento a rivolgere le loro spalle controvento. Se i pesi non sono fissati bene, lo stampo rischia di essere spostato in maniera innaturale dalle onde e potrebbe non riuscire a ingannare la preda. Infine, per non allertare gli uccelli veri, è importante che il cacciatore comandi gli stampi attraverso il filo al fine di muoverli, poiché gli uccelli fermi e rigidi danno l'impressione di essere in pericolo.

La posa degli stampi e dei richiami vivi[modifica]

Il cacciatore si prepara spesso almeno un'ora prima dell'orario consentito, dato che ha bisogno di mettere insieme gli stampi e i richiami vivi e indossare l'equipaggiamento necessario (tra cui gli stivali, visto il terreno fangoso, e i fucili con le apposite munizioni). Il tutto avviene prima del sorgere del Sole.

Giunto sul posto, il cacciatore spegne le torce o qualsiasi altra fonte luminosa e inizia a installare gli stampi in acqua, lasciando libere eventuali chiarine: specchi d'acqua che, con ancora il buio del mattino, catturano le prime luci dell'alba, facendo vedere la sagoma dell'animale che si sposta da un gruppo di stampi a un altro.

Per ultimi vengono rilasciati i richiami vivi, uccelli usati per fare da esca: in genere tre femmine e un maschio che non possono allontanarsi visto che viene messa sulla loro zampa una calzetta costituita da un anello legato a un filo abbastanza lungo, fissato sul fondo dell’acquitrino con dei pesi. Sempre come richiamo vivo, viene usato un germano reale, noto anche come capoverde[11] per attirare dietro di sé i selvatici avvistati. L'insieme di stampi e richiami vivi si chiama tesa.

La caccia[modifica]

Dopo aver controllato l'orario di inizio, il cacciatore entra nella botte[12] e inizia a fare occhio sulla tesa, il che comporta fare abituare l'occhio a distinguere ciò che si vede nell'oscurità. Alle prime luci dell'alba, il capoverde inizia a starnazzare, anticipando di poco il verso dei richiami vivi, segnale che preannuncia l'arrivo di un volatile verso la tesa.

Facendo assoluto silenzio il cacciatore riesce a intravedere la sagoma dell'animale che raggiunge la chiarina[13]. Appena gli uccelli sono in posizione sulla tesa, il cacciatore, abbassato al pelo della botte, pronuncia via e inizia a sparare. Detto ciò alcuni uccelli cadono, gli altri continuano il loro volo allontanandosi rapidamente. Il cacciatore esce per recuperare le carcasse, ma rientra subito nella botte nella speranza di abbatterne altri. La durata tipica della caccia in botte è di alcune ore. Finita la caccia il cacciatore procede a stendere, cioè a rimettere a posto gli stampi nelle sacche e asciugare a riva le anatre da richiamo per poi metterle negli appositi contenitori.

Note[modifica]

  1. Roberto Ferrigato (a cura di), La caccia in botte, in: Giuseppe Tosi, Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello, vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. La data è testimoniata dalla nota n. 237 a p. 236 che dice: "Da com. per. di Umberto Aldi risulta che questo tipo di caccia fu introdotto ad Orbetello nel 1928 da Dott. Luigi Bini, originario di Pisa".
  2. Fu progettato e furono iniziate le opere di scavo di un quarto canale, il canale del Pertuso, ma non fu mai completato.
  3. Le specie protette, Questa categoria è ideata sia per le specie di uccelli in declino (dentro o fuori i confini nazionali) sia per quelle in via d'estinzione.
  4. Le specie protette, La specie è cacciabile in Italia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio.
  5. Le specie protette, Anche propriamente detta sterna comune.
  6. Roberto Ferrigato (a cura di), La caccia in botte, in: Giuseppe Tosi, Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello, vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. Alcuni esempi erano la botte di Mazzini, di Campanella, di Porta, di Moncini, di Goracci...
  7. Disciplinare Laguna 2019, L'area è delimitata dallo stabilimento ex Si.to.co (lato laguna di ponente lungo la ferrovia fino alla strada di Patanella) e lungo la stessa fino al confine Oasi W.W.F.
  8. Area a Particolare Gestione di Caccia
  9. Caccia da appostamento temporaneo, Gli appostamenti temporanei sono appostamenti che non essendo permanenti possono essere eliminati al termine della giornata di caccia; a differenza di quelli fissi non hanno bisogno di alcuna autorizzazione amministrativa o del proprietario del fondo.
  10. La messa al bando entra in azione. Niente più pallini di piombo nelle zone umide a partire dal 15 febbraio 2023, L'utilizzo di pallini in piombo non è più consentito dal 15 febbraio 2023.
  11. Roberto Ferrigato (a cura di), La caccia in botte, in: Giuseppe Tosi, Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello, vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237.
  12. Il cacciatore in origine portava eventuali fischi e le trombette (oggi banditi, essendo dei richiami acustici meccanici) che servivano per simulare il richiamo degli uccelli, così che le prede pensassero che il suono provenisse dai stampi
  13. Roberto Ferrigato (a cura di), La caccia in botte, in: Giuseppe Tosi, Le meraviglie della Costa d'Argento. Dizionario etnofaunistico dell'Argentario, dell'Isola del Giglio e di Orbetello, vol. 2, Arcidosso, Effigi, 2022, pp. 236-237. Chi fa questo tipo di caccia distingue per esempio un'anatra da una folaga in base al modo in cui si posa sull'acqua, dato che la prima fa meno rumore al contatto rispetto alla seconda.

Bibliografia[modifica]