Cannabis: differenze tra le versioni

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== Biografia==
== Biografia==





Versione delle 17:40, 1 feb 2024

La cannabis è una sostanza stupefacente contenente THC(tetraidrocannabinolo) e CBD(cannabinolo). La cannabis deriva dalla canapa,una pianta erbacea e annuale(il suo ciclo di vita ha durata di un anno) che cresce spontaneamente. La canapa ha origini antiche e viene coltivata da migliaia di anni in varie parti del mondo a partire dall'Asia centrale.


Caratteristiche

E' possibile distinguere la cannabis in due diverse tipologie: la cannabis sativa, una pianta alta con foglie sottili e la cannabis indica, bassa con foglie più ampie e larghe. La cannabis è una delle droghe più deiffuse e utilizzate insieme all'alcool e al tabacco. Gli effetti psicoattivi della sostanza sono ricavati dalla resina e dalle foglie; dati dalla presenza di THC. Quando si fa uso di cannabis per uso ricreativo,la sostanza viene mischiata al tabacco e solitamente fumata. La cannabis può anche essere utilizzata come cura quando i metodi tradizionali non hanno effetto, in determinati mali.




Storia

La cannabis ha origini antiche, di circa 10.000 anni fa. Le prime prove risalgono al Neolitico (8000a.C. -3500a.C.). La canapa cominciò ad essere coltivata e commercializzata in epoche antiche a partire dall’Asia e dal Medio Oriente. Nel corso degli anni la cannabis veniva utilizzata per motivi religiosi,alimentari,tessili,ricreativi e anche medicinali. A partire dall’Asia si diffuse poi in Cina,Africa,Europa e infine in America. Inizialmente la sua funzione principale era fornire una buona fibra tessile: numerosi furono i ritrovamenti di tessuti e stoffe di canapa. Il ritrovamento più antico di Cannabis risale all’8000a.C. e si tratta di un pezzo di stoffa. In Cina ( “MA” nome attribuito alla cannabis dai cinesi) iniziarono a produrre la carta di canapa,fabbricando dei papiri per la scrittura. Essi la utilizzavano come alimento,bevanda,fumo,per la produzione di tessuti ma in particolare erano interessati alle potenzialità curative della pianta. Il primo uso della cannabis per scopo medico possiamo attribuirlo proprio ai cinesi. L’imperatore Shen Nunzio(nel 2737aC.) scrisse l’importanza dell’MA per trattare la malaria,disordine ,debolezza mentale. La cannabis si diffuse anche in Egitto intorno al 1200a.C. Prove trovate nei papiri ci dicono che questa popolazione la usava per alleviare dolori e infiammazioni:infatti gli egiziani furono i primi a mescolare la cannabis con il miele per curare gli occhi irritati. Riferendosi all’uso psicotico parliamo di Hindu in India e anche di paesi arabi che utilizzavano la resina della canapa per le sue proprietà di alterazione. Oltre all'uso ricreatuvo, l’India ne faceva un uso spirituale. Per i grecia differenza dei mussulmani, non era ben vista la cannabis a scopo ludico. La cannabis arrivò Occidente grazie alle immigrazioni intorno al 500a.C. Vi fu il ritrovamento di foglie di canapa nelle urne a Berlino. L’Europa in particolare aveva una coltivazione importante sia nell’aspetto medicinale sia ricreativo. Da qui iniziò la produzione di corde e vele di canapa in vari paesi soprattutto in Gran Bretagna, per sostenere la Marina Militare Britannica. L'utilizzo della cannabis in ambito navale trova la massima espansione in Italia. Nel 1600 la cannabis arriva negli Stati Uniti. A Jamestown la canapa veniva utlizzata per produrre il combustibile delle lamapade,vestiti e tessuti. Molti sono gli scritti di Georgetown Washington in cui fa riferimenti alla propria coltivazione di canapa. Thomas jefferson, altro coltivatore di canapa americano. Nel Nord America ci fu,addirittura, una legge nel 1700 che ordinava la coltivazione obbligatoria di canapa e un reato per chi non la possedeva. nare. Nel 1850 l'America registra il numero più elevato di piantagioni; circa 8500. L’Italia è fu una delle protagonisti nella produzione di canapa fino ad arrivare ad essere il secondo produttore mondiale. Il clima favorevole della penisola garantiva una buona coltivazione della pianta. Veniva prodotta una grande quantità di canapa per due motivi fondamentali: I contadini producevano canapa per il bisogno di piante oleose(combustibili e luce) ma anche perché tale pianta cresceva perfino nei terreni difficili da coltivare. La canapa aveva riscosso un grande successo in tutto il mondo.

Proibizionismo

Proibizionismo in antichità

La prima legge effettiva che vieta la cannabis fu il Text Act nel 1937. Nonostante questo, prima del Text Act, troviamo varie restrizioni risalenti ad anni più antichi. Nel 1378 Soudoun Sheikouni, personaggio arabo di rilievo,ordinò di abbattere tutte le piante di canapa nei propri territori. Successivamente anche in tuutoil Madagascar fu abolita la cannabis. Ma fu Napoleone Bonaparte a proibire ogni contatto con questa pianta, durante la campagna d’Egitto nel 1798. Successivamente molti furono i paesi a vietare l’uso della cannabis: Egitto (1879),Grecia(1890),Sudafrica(1928) e infine la Gran Bretagna. Più tardi nel 1961 il Single Convention Drug Act, approvato dall’Onu e firmato a New York, fu il primo trattato internazionale che imponeva di togliere le piantagioni di cannabis entro un determinato periodo a tutti i paesi che aderirono. A partire dagli Stati Uniti l’attenzione sulla cannabis si diffuse in tutti gli altri paesi occidentali, compresa l’Italia a prendere una strada proibizionista iniziando a promulgare leggi per il divieto della sostanza. Dagli anni 30 del novecento in poi gli USA iniziarono ad emanare delle leggi vietato sempre di più la legalità della cannabis. Dal 1925 la cannabis era regolata dalla Convezione Internazionale. Quest’ultima propose di vietare l’esportazione della sostanza ma venne rifiutata, e molti paesi continuarono ad utilizzare la cannabis a fini ludici. Harry j.Anslinger fu uno dei protagonisti del proibizionismo di droghe stupefacenti; tant’è che fondò il Federal Bureau of Narcotics per vietare tale sostanza. Nel 1932 fu approvata la legge Uniform State Narcotic, la quale prevedeva che gli stati si unissero contro le sostanze stupefacenti. La cannabis divenne illegale a tutti gli effetti nel 1937 con il nome di Marijuana Tax Act. Quest’ultima fu la prima legge effettiva che rese illegale la cannabis. Tale normativa proibiva la coltivazione e commercializzazione della canapa a causa dei suoi effetti psicotropi.

Proibizionismo attuale

La legalità della cannabis terapeutica, ancora oggi,non è uguale per tutti i Paesi; essa è sottoposta a continui controlli e restrizioni poiché si tratta di una sostanza stupefacente. A differenza della cannabis a scopo medico, oggi la compravendita per uso ricreativo è sottoposto a forte proibizionismo ed è un reato a tutti gli effetti, in determinati territori, con la pena di pagare una sanzione amministrativa. Nel 1961 viene adottato un trattato chiamato Single Convention Drugs Act (modificato poi nel 1972) che regola e combatte l’uso delle sostanze stupefacenti limitando la loro diffusione e produzione. In particolare la normativa imponeva di eliminare ogni piantagione di cannabis entro il 1986. Tale trattato stabilisce inoltre quattro tabelle di sostanze stupefacienti controllate, che vanno dalla più pericolosa alla meno invadente. Tutto ciò regolato da vari organi delle Nazioni Unite. In queste tabelle compariva anche la cannabis (nella tabella IV) ma recentemente tolta sotto decisione dell’Onu. Successivamente la cannabis fu inserita da altre due convenzioni: Convenzione sulle sostanze psicotrope(1971) e Convenzione contro il traffico illecito di droga(1988). Nel 1996 la California è stato il primo stato a legalizzare la cannabis terapeutica. Da qui alcuni paesi aderirono alla legalizzazione della sostanza sia in ambito medico (Canada,Albania,Polonia,Svizzera,Regno Unito e Italia) sia in ambito ricreativo sotto una certa quantità (Canada,Malta,Messico…) Nel 2005 il Canada mette in commercio un prodotto spray, Sativex, con un estratto di cannabis per il dolore neuropatico per i malati di cancro e sclerosi multipla( possibile distribuzione anche in Italia dal 2013). Ancora oggi la legalità della cannabis non è uguale in tutti i Paesi Europei:

  • In Italia la cannabis terapeutica è consentita è prodotta solamente dallo stabilimento chimico farmaceutico di Firenze e importata ancora dai Paesi Bassi a causa dell’insufficienza italiana.
  • In Germania e Portogallo l’uso personale è legale ma rimane illegale la compra vendita della cannabis.
  • Romania: prevede la cannabis con in THC inferiore allo 0,2%.
  • Nel Regno Unito la cannabis continua ad essere illegale.
  • In paesi come Spagna,Svizzera,Germania e Portogallo è proibito vendere e spacciare cannabis ma è possibile tenere una certa quantità della sostanza a scopi personali.
  • Francia e Belgio prevedono la totale illegalità considerando grave reato essere in possesso di cannabis.
  • In Grecia: la legalità della cannabis medica non è del tutto approvata.
  • Irlanda: la cannabis medica è legale dal 2019.



Proibizionismio in Italia

Come negli USA, negli anni 30', anche in Italia iniziò il proibizionismo della cannabis.

Il 1930 vede l'introduzione del Codice penale; elenco delle sostanze dannose. L'Italia veniva considerata la maggior produttrice di cannabis del mondo, solo dopo la Russia. Attualmente in Italia con la legge 309 del 1990 si introdusse la differenza tra droghe leggere e droghe pesanti,prevedendo sanzioni in base alla gravità. Nel 1993 ci fu un referendum in cui i cittadini erano invitati a votare sulla scelta di depenalizzare il consumo di sostanze stupefacenti per uso personale. Nonostante ciò la normativa sugli stupefacenti rimase invariata vino al 2006. Nel 2006, sotto approvazione del governo Berlusconi si abolisce la distinzione tra droghe leggere e pesanti dando vita a una classificazione in base alla quantità di sostanza posseduta da un individue. Ci sono tre categorie di quantità: minime,medie e massime. In base alla quantità di sostanza posseduta corrisponde una pena più o meno alta. Da questo anno i medici italiani erano tenuti a prescrivere anche farmaci a base di cannabis. Nel 2014 però viene inserita di nuovo la distinzione tra droghe pensanti e leggere mentre dal 2006 vi furono grandi cambiamenti sulla legalità della cannabis. L'anno del 2006 fu l'anno di una delle leggi più note: legge 242. L’Italia ha legalizzato la coltivazione e la vendita della cannabis per usi industriali, agricoli ma non farmaceutici,in vigore dal 14 gennaio 2017. Tale legge prevede la produzione della cannabis sativa (cannabis light) con una percentuale alta di CBD è una percentuale di THC inferiore allo 0,2%. La cannabis con tali percentuali viene chiamata cannabis light ed è considerata legale in Italia, tant’è che sono sempre più diffusi gli shop di cannabis. La cannabis light ha alcuni effetti collaterali come il rilassamento dovuto al CBD e l’aumento dell’appetito. nel 2019 la Corte di Cassazione ha depenalizzato la coltivazione di minime quantita di cannabis ad uso personale.Il reato non è penale ma amministrativo. La coltivazione della sostanza attiva è dietro l’autorizzazione dell’Organismo nazionale per la cannabis. Ad oggi,quindi,l’Italia prevede la prescrizione della cannabis medica seguendo regole precise e l’acquisto della cannabis light. Attualmente le normative sulla cannabis sono incerte poiché ci sono limiti per la distinzione tra spaccio,uso personale e cannabis per uso terapeutico.



Uso medico

Molti studi hanno dimostrato che la cannabis medicinale può essere la risposta a varie malattie. Tuttavia ancora molti sono i Paesi dove è illegale per paura degli effetti negativi della pianta. Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione tra la cannabis light e la cannabis terapeutica. La cannabis light,dal 2016, è considerata legale a scopi non ludici. Quest’ultima ha una percentuale di THC tra lo 0,2% e lo 0,6% e un maggior livello di CBD. Tale sostanza prevede un rilassamento fisico e un aumento dell’appetito senza nessun effetto psicoattivo. La cannabis ad utilizzo medico contiene una percentuale maggiore di THC, tra il 7% e il 22%, e un livello più basso di CBD. Nonostante l’alto livello di THC è considerata legale poiché viene controllata dalle procedure europee contenuta nei prodotti farmaceutici. La cannabis contiene dei principi attivi chiamati cannabinoidi e sono responsabili dell’utilizzo della cannabis in ambito curativo. Inoltre essa contiene il THC(tetraidrocannabinolo)responsabile delle proprietà antidolorifici, rilassanti e stimolanti. L’altra sostanza contenuta è il CBD(cannabinolo), sostanza meno invasiva che non possiede effetti collaterali. Esso riduce la pressione ed è dotato di proprietà sedative. Solo i medici in Italia hanno l’autorizzazione a prescrivere prodotti conteneti cannabis e dal 2013 anche i neurologi. Le prescrizioni avvengono quando le terapie tradizionali non sono efficaci. Essa viene prescritta per:

  • Dolore cronico negli adulti.
  • Sclerosi multipla.
  • Trattamento della nausea e del vomito causati da chemioterapia.
  • Pazienti affetti di AIDS.
  • Riduce i movimenti involontari del corpo nella sindrome de la Tourette.
  • Stimolante per appetito nell’anoressia, cachessia o semplice perdita di appetito.

La cannabis è disponibile in due sostanze attive contenenti THC e CBD:

  • Cannabis FM-2 ( THC tra il 5% e l’8% e CBD tra il 7,5% e 12%)
  • Cannabis FM-1 (TCH tra il 13% e il 20% e CBD<1%)

Sono due sostanze prodotte presso lo stabilimento chimico farmaceutico di Firenze(SCFM) e autorizzate dal Ministero della salute. Fino a pochi anni fa i prodotti a base di Cannabis venivano importati in italia dall’Office of Medicinal cannabis(organismo olandese della cannabis). Dal 2016 l’Italia ha avviato la propria produzione al SCFM, nonostante questo l'Italia continua ad aver bisogno dell’esportazione di prodotti dall'organismo olandese. La cannabis ha degli effetti collaterali infatti è obbligatoria la prescrizione e per un periodo limitato di tempo. Gli effetti non si manifestano uguale in tutti i pazienti e non sono effetti duraturi: dopo poco tempo scompaioni. Gli effetti collaterali psichici più comuni sono:

  • Aumento dei battiti del cuore(tachicardia)
  • Insonnia
  • Alterazione dell'umore e delle emozioni
  • Crisi emotive
  • Rilassamento
  • Euforia

Gli effetti collaterali fisici più comuni sono:

  • Rossore agli occhi
  • Stanchezza
  • Allucinazioni.Depressione
  • Diminuzione della memoria


Vie di assunzione

La cannabis medicinale puòessere assunta in due modi diversi: modo orale e modo inalatorio. La via orale prevede l'assunzione di farmaci a base di cannabis sotto forma di compresse o olio. L’assunzione di cannabis in modo orale è adatta per situazioni croniche:dolori e insonnia. Ha una durata di molte ore e inizia a fare effetto dopo circa 40 minuti. La via inalatoria prevede dei vaporizzatori appositi. Anche il dosaggio dei farmaci viene imposto dal medico,solitamente si inizia da dosi piccole per poi aumentare in caso di necessità. Questo metodo di assunzione prevede un effetto immediato ma dura poche ore e per questo non è adatto a una cura continuativa. La cannabis può essere assunta come alimento o bevande. In Italia, è consentito l’uso alimentare con una quantità minima di THC. Il 4 novembre 2019 il decreto del ministero definisce i livelli massimi di THC che possono essere contenuti negli alimenti. (2 mg/kg per la farina di canapa,5 mg/kg per l’olio fatto dai semi,2 mg/kg per gli integratori).




Biografia

Note