Avanguardie storiche: differenze tra le versioni
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In Europa il razzismo diviene la base di una nuova mentalità nazionale che vede il proprio paese superiore agli altri, giustificando lo sfruttamento legato all’imperialismo. | In Europa il razzismo diviene la base di una nuova mentalità nazionale che vede il proprio paese superiore agli altri, giustificando lo sfruttamento legato all’imperialismo. | ||
L’atmosfera di contrasto presente tra gli Stati europei si manifesta anche a livello sociale. La pressione dei proletari, che rappresentano la forza-lavoro della classe dominante – la borghesia – è sempre crescente: nascono partiti di massa, socialisti e di ispirazione marxista, e gli uomini ottengono il diritto di voto, potere che verrà solo successivamente esteso alle donne grazie all’impegno dei movimenti femministi guidati dalle «suffragette». | L’atmosfera di contrasto presente tra gli Stati europei si manifesta anche a livello sociale. La pressione dei proletari, che rappresentano la forza-lavoro della classe dominante – la borghesia – è sempre crescente: nascono partiti di massa, socialisti e di ispirazione marxista, e gli uomini ottengono il diritto di voto, potere che verrà solo successivamente esteso alle donne grazie all’impegno dei movimenti femministi guidati dalle «suffragette». | ||
== Espressionismo == | |||
L’Espressionismo, sorto in Francia ma diffusosi anche in altre parti d’Europa, è stata la prima avanguardia a svilupparsi. Esso fu più un’atmosfera che un movimento vero e proprio: infatti trovò manifestazione in vari ambiti culturali oltre a quello artistico, come quelli letterario e cinematografico. | |||
Spesso l’Espressionismo artistico viene presentato come reazione all’impressionismo, perché si muove in direzione diametralmente opposta a quest’ultima corrente. Mentre infatti pittori come Monet o Renoir cercano di riprodurre più fedelmente possibile l’immagine della retina sulla tela, gli espressionisti non rappresentano ciò che si trova all’esterno, bensì esteriorizzano contenuti interiori, cioè tentano di dare forma alla propria soggettività. | |||
=== I caratteri generali === | |||
L’Espressionismo è dominato dall’antinaturalismo – che si manifesta nella scelta dei colori, frequentemente contrastanti – e dal primitivismo, ossia la tendenza a cercare le origini, conseguenza della bruttezza del mondo di inizio Novecento. Alla base dell’Espressionismo si trova poi la stilizzazione, espressa nei quadri dal rifiuto della prospettiva, del chiaroscuro e del disegno. L’assenza della linea di contorno conduce alla deformazione delle figure, e quindi alla manifestazione dell’incertezza che ogni artista ha dentro di sé8. | |||
=== Espressionismo francese === | |||
Gli studi espressionisti in Francia vengono indicati con il termine fauves, ossia “belve”. Nonostante questa parola venne utilizzata dispregiativamente dal critico Louis Vauxcelles, agli artisti francesi che aderirono alla corrente espressionista piacque, e quindi la adottarono per designare il loro gruppo di ricerche. | |||
I fauves fecero riferimento a Van Gogh, Gauguin e Cézanne per la centralità che ognuno di loro ha dato alle emozioni. Il primo divenne un esempio per la sua pennellata impetuosa, capace di dare forma alla propria interiorità; il secondo grazie al valore emblematico del colore e l’esaltazione della natura come luogo della serenità; e il terzo per il nuovo modo di vedere il mondo, ridotto a tre figure geometriche, cilindro, sfera e cono. | |||
=== I concetti === | |||
Per gli espressionisti francesi, nel dipinto contano il colore e la linea, mentre il rapporto con la realtà diviene marginale. | |||
Un quadro che può sintetizzare le priorità degli artisti fauves è La danza (1909-1910), dipinto di Henri Matisse, principale esponente del gruppo francese. La tela è contraddistinta da un’estrema semplificazione: i colori sono soltanto tre – il blu del cielo, il verde del prato e l’arancione dei corpi – e stesi a campiture piatte, la prospettiva è assente, e le cinque figure femminili sono nude, minimali. Le danzatrici, unite in un’ovale creato dalle loro braccia, descrivono un’umanità primordiale e in armonia con la natura, e restituiscono quella sensazione di gioia di vita reputata da Matisse il più alto dei valori. | |||
Questo dipinto riassume una caratteristica peculiare dell’Espressionismo francese: la speranza che l’arte, che include anche la danza e la musica9, possa salvare il mondo dall’orrore dei conflitti. |
Versione delle 12:13, 19 gen 2024
Le avanguardie storiche sono movimenti artistici sorti all’inizio del XX secolo, caratterizzati dall’opposizione alla cultura accademica e dalla sperimentazione di nuovi linguaggi. Il termine “avanguardia”, che nel linguaggio militare indica il reparto che precede il resto dell’esercito a scopo difensivo, designa proprio il carattere innovativo delle ricerche condotte dagli artisti di tali correnti.
Storia
Il contesto storico
Le avanguardie storiche nascono nel contesto della Belle époque, periodo così denominato per la spensieratezza che lo caratterizza. Questa serenità si fonda su una fiducia nel progresso scaturita dalle innovazioni della seconda rivoluzione industriale. L’ottimismo viene però messo in discussione da molte scoperte scientifiche, specialmente da quelle della relatività e dell’inconscio, che dal positivismo tipico dell’Ottocento conducono all’irrazionalismo.
I venti di guerra
Dietro l’apparente calma della Belle époque si celano i motivi di scontro che confluiranno nello scoppio della Prima guerra mondiale. In Europa il razzismo diviene la base di una nuova mentalità nazionale che vede il proprio paese superiore agli altri, giustificando lo sfruttamento legato all’imperialismo. L’atmosfera di contrasto presente tra gli Stati europei si manifesta anche a livello sociale. La pressione dei proletari, che rappresentano la forza-lavoro della classe dominante – la borghesia – è sempre crescente: nascono partiti di massa, socialisti e di ispirazione marxista, e gli uomini ottengono il diritto di voto, potere che verrà solo successivamente esteso alle donne grazie all’impegno dei movimenti femministi guidati dalle «suffragette».
Espressionismo
L’Espressionismo, sorto in Francia ma diffusosi anche in altre parti d’Europa, è stata la prima avanguardia a svilupparsi. Esso fu più un’atmosfera che un movimento vero e proprio: infatti trovò manifestazione in vari ambiti culturali oltre a quello artistico, come quelli letterario e cinematografico.
Spesso l’Espressionismo artistico viene presentato come reazione all’impressionismo, perché si muove in direzione diametralmente opposta a quest’ultima corrente. Mentre infatti pittori come Monet o Renoir cercano di riprodurre più fedelmente possibile l’immagine della retina sulla tela, gli espressionisti non rappresentano ciò che si trova all’esterno, bensì esteriorizzano contenuti interiori, cioè tentano di dare forma alla propria soggettività.
I caratteri generali
L’Espressionismo è dominato dall’antinaturalismo – che si manifesta nella scelta dei colori, frequentemente contrastanti – e dal primitivismo, ossia la tendenza a cercare le origini, conseguenza della bruttezza del mondo di inizio Novecento. Alla base dell’Espressionismo si trova poi la stilizzazione, espressa nei quadri dal rifiuto della prospettiva, del chiaroscuro e del disegno. L’assenza della linea di contorno conduce alla deformazione delle figure, e quindi alla manifestazione dell’incertezza che ogni artista ha dentro di sé8.
Espressionismo francese
Gli studi espressionisti in Francia vengono indicati con il termine fauves, ossia “belve”. Nonostante questa parola venne utilizzata dispregiativamente dal critico Louis Vauxcelles, agli artisti francesi che aderirono alla corrente espressionista piacque, e quindi la adottarono per designare il loro gruppo di ricerche.
I fauves fecero riferimento a Van Gogh, Gauguin e Cézanne per la centralità che ognuno di loro ha dato alle emozioni. Il primo divenne un esempio per la sua pennellata impetuosa, capace di dare forma alla propria interiorità; il secondo grazie al valore emblematico del colore e l’esaltazione della natura come luogo della serenità; e il terzo per il nuovo modo di vedere il mondo, ridotto a tre figure geometriche, cilindro, sfera e cono.
I concetti
Per gli espressionisti francesi, nel dipinto contano il colore e la linea, mentre il rapporto con la realtà diviene marginale.
Un quadro che può sintetizzare le priorità degli artisti fauves è La danza (1909-1910), dipinto di Henri Matisse, principale esponente del gruppo francese. La tela è contraddistinta da un’estrema semplificazione: i colori sono soltanto tre – il blu del cielo, il verde del prato e l’arancione dei corpi – e stesi a campiture piatte, la prospettiva è assente, e le cinque figure femminili sono nude, minimali. Le danzatrici, unite in un’ovale creato dalle loro braccia, descrivono un’umanità primordiale e in armonia con la natura, e restituiscono quella sensazione di gioia di vita reputata da Matisse il più alto dei valori.
Questo dipinto riassume una caratteristica peculiare dell’Espressionismo francese: la speranza che l’arte, che include anche la danza e la musica9, possa salvare il mondo dall’orrore dei conflitti.