Pattinaggio di figura su ghiaccio: differenze tra le versioni

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==Bibliografia==
==Bibliografia==
* Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2001.
* Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), ''Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio'', Milano, Sperling & Kupfer Editori, 2001.
* Alessandro Capriotti, ''Pattinaggio'', Enciclopedia per ragazzi, 2009. https://www.treccani.it/enciclopedia/pattinaggio_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/
* [https://www.treccani.it/enciclopedia/pattinaggio_%28Enciclopedia-dei-ragazzi%29/, Alessandro Capriotti, ''Pattinaggio'', Enciclopedia per ragazzi, 2009.]
* ''Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità'', Technogym.com, https://www.technogym.com/it/newsroom/pattinaggio-sul-ghiaccio-arte-e-velocita/
* [https://www.technogym.com/it/newsroom/pattinaggio-sul-ghiaccio-arte-e-velocita/, ''Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità'', Technogym.com]
* ''Pattinaggio di figura'', guidaolimpiadi.it, http://www.guidaolimpiadi.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=46&Itemid=282
* [http://www.guidaolimpiadi.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=46&Itemid=282, ''Pattinaggio di figura'', guidaolimpiadi.it]
* Redazione Digital, ''Pattinaggio artistico su ghiaccio, non uno sport da dilettanti'', Elle, 05/05/2022, https://www.elle.com/it/salute/fitness/a39770523/pattinaggio-su-ghiaccio-sport/
* [https://www.elle.com/it/salute/fitness/a39770523/pattinaggio-su-ghiaccio-sport/, Redazione Digital, ''Pattinaggio artistico su ghiaccio, non uno sport da dilettanti'', Elle, 05/05/2022]
* ''Pattini da ghiaccio artistico'', magazine «Sullaneve», https://www.sullaneve.it/magazine/attrezzatura/pattini-da-ghiaccio-artistico.htm  
* [https://www.sullaneve.it/magazine/attrezzatura/pattini-da-ghiaccio-artistico.htm, ''Pattini da ghiaccio artistico'', magazine «Sullaneve»]
* ''Pattini da ghiaccio'', magazine «Sullaneve», https://www.sullaneve.it/magazine/attrezzatura/pattini-da-ghiaccio.htm  
* [https://www.sullaneve.it/magazine/attrezzatura/pattini-da-ghiaccio.htm, ''Pattini da ghiaccio'', magazine «Sullaneve»]
* ''Body pattinaggio artistico'', magazine «Sullaneve», https://www.sullaneve.it/magazine/abbigliamento/body-pattinaggio-artistico.htm
* [https://www.sullaneve.it/magazine/abbigliamento/body-pattinaggio-artistico.htm, ''Body pattinaggio artistico'', magazine «Sullaneve»]
* ''Abbigliamento pattinaggio sul ghiaccio'', magazine «Sullaneve», https://www.sullaneve.it/magazine/abbigliamento/abbigliamento-pattinaggio-su-ghiaccio.htm
* [https://www.sullaneve.it/magazine/abbigliamento/abbigliamento-pattinaggio-su-ghiaccio.htm, ''Abbigliamento pattinaggio sul ghiaccio'', magazine «Sullaneve»]
* World Skate Artistic Technical Commission, ''Regolamento per pattinaggio artistico'', Fisr, 2019, https://www.fisr.it/artistico/regolamenti-di-settore/category/382-norme-stagioni-precedenti.html?download=5527:ws-norme-rollart-singolo-2019
* [https://www.fisr.it/artistico/regolamenti-di-settore/category/382-norme-stagioni-precedenti.html?download=5527:ws-norme-rollart-singolo-2019, World Skate Artistic Technical Commission, ''Regolamento per pattinaggio artistico'', Fisr, 2019]

Versione delle 18:08, 29 dic 2023

Il pattinaggio è un’attività che può essere svolta sia per scopo ricreativo che come sport agonistico ed è possibile pattinare sia su superfici ghiacciate che su qualsiasi superficie liscia usando rispettivamente pattini a lama e pattini a rotelle. Alcune discipline del pattinaggio su ghiaccio sono praticate a livello olimpionico e vengono realizzate anche gare e spettacoli all’interno di strutture apposite dette palazzetti. In particolare il pattinaggio di figura è uno sport invernale nel quale l’atleta esegue specifici passi tecnici su una base musicale.

Attrezzatura e abbigliamento

Pattini

I pattini sono l’elemento fondamentale per praticare questo sport. Ogni pattino è composto da uno stivaletto e da una lama che differiscono però in base alle varie specialità (cambia sia il tipo di scarpa che la lunghezza, il profilo longitudinale e l'incavo delle lame).

In particolare il pattinaggio di figura utilizza uno specifico modello di pattini da ghiaccio, denominati stivaletti da pattinaggio artistico, dotati di una calzatura fasciante ma rigida al punto giusto sia per sostenere la caviglia durante le spinte e gli atterraggi dei salti che per facilitare un movimento morbido e fluido. Tale stivaletto è realizzato in cuoio, pelle sintetica o kevlar poichè sono materiali che si adattano perfettamente alla morfologia del piede.[1]

Sotto la suola della calzatura viene montata la lama, più corta rispetto a quella presente nei pattini da velocità e sporgente posteriormente oltre il tacco dello stivaletto. Inoltre presenta una una sagomatura convessa che consente una maggiore dinamicità dei movimenti e una più ampia gamma di direzioni e che allo stesso tempo riduce l’attrito con la superficie ghiacciata. Una zona seghettata è poi presente, nella parte anteriore della lama stessa, per permettere di avere maggiore presa durante l'esecuzione dei salti: grazie alle punte dentate della lama, l'atleta riesce infatti in tempo immediato ad arrestare il pattino e ad eseguire il salto con il solo aiuto di una leggera spinta. Tutte le lame infine presentano una scannellatura centrale che di conseguenza porta alla formazione di due spigoli detti fili, posti uno all'esterno e uno all'interno della lama, grazie ai quali il pattino aderisce col ghiaccio.[2]

In commercio esistono però innumerevoli modelli diversi di pattini considerando che questi ultimi si differenziano in base al materiale utilizzato, all’altezza del tacco, alla rigidità dei supporti per la caviglia e al prezzo. Inoltre ogni atleta deve anche individuare il modello più adatto per sua corporatura e per il suo livello tecnico: ai principianti sono consigliati modelli morbidi che li facilitino nell’apprendimento dei movimenti base mentre per i professionisti sono consigliati pattini dotati di stivaletto più rigido in grado di sostenere maggiormente la caviglia. Infine esiste anche un’altra tipologia di pattino da ghiaccio, noleggiata principalmente presso le strutture delle piste da coloro che vogliono imparare senza impegno a pattinare, dotata di uno stivaletto in plastica imbottito all'interno e di una lama medio lunga.[3]

Abbigliamento

Per quanto riguarda l’abbigliamento invece non vi è una regola ben precisa da seguire ma sono ideali capi confortevoli e comodi ma allo stesso tempo elastici ed idonei all’esecuzione di ampi movimenti. Inoltre è fondamentale vestirsi a strati in modo tale da poter gestire al meglio i cambi di temperatura del proprio corpo.

Durante gli allenamenti all’interno dei palazzetti sportivi, l’abbigliamento più usato è composto da una tuta termica elasticizzata e aderente e da pantaloni leggeri ma impermeabili, da indossare sopra la calzamaglia per non rischiare di bagnarsi a seguito di cadute. Sono fondamentali poi i guanti come protezione per le mani sia dal freddo che dal rischio di infortunio poiché queste ultime sono la prima parte del corpo che istintivamente si appoggia a terra in caso di cadute.

In aggiunta a tutto ciò, soprattutto per coloro che sono alle prime armi, è suggerito infine l’utilizzo di parapolsi, gomitiere e ginocchiere, come quelle previste per lo sci o per lo snowboard.[4]

Body di gara

Il body da pattinaggio artistico è l’indumento principale indossato dai pattinatori e dalle pattinatrici che si cimentano nella gare. Solitamente le donne indossano un abito corto definito tutù mentre gli uomini indossano la tuta o un completo composto da pantalone lungo e maglia aderente. Si tratta anche in questo caso di un capo tecnico progettato per garantire un’ampia libertà di movimento e il quale deve conformarsi alle norme del regolamento internazionale che impone alle donne di indossare un gonnellino e agli uomini di coprire le braccia e di non lasciare il torace troppo scoperto.

Il body per il pattinaggio artistico è realizzato in tessuto aderente, elasticizzato, leggero e traspirante e il materiale maggiormente impiegato è la lycra, anche se sono presenti in commercio body dei più diversi tessuti, tra i quali il velluto. I modelli di body per pattinaggio artistico si differenziano anche per il design e i colori e per la diversa disposizione di strass, pietre e applicazioni di ogni genere utilizzati per creare un maggiore effetto scenico e scelti soprattutto in base alla musica scelta. Tuttavia, è sconsigliato l’uso eccessivo di decorazioni che andrebbero solamente ad appesantire l’abito e che potrebbero staccarsi durante l’esecuzione. Inoltre sono di maggior effetto i modelli a manica lunga in quanto sottolineano i movimenti delle braccia e sono sconsigliati i gonnellini lunghi e stretti, rispetto a quelli corti e svolazzanti, poiché potrebbero intralciare l’azione di pattinaggio e rendere difficile l’esecuzione dei salti e delle figure.[5][6]

Le origini del pattinaggio sul ghiaccio

Il pattinaggio è nato originariamente per motivi di necessità come modo per potersi spostare più velocemente da una parte all’altra del territorio, specialmente nei periodi più freddi. Le prime tracce di questo sport risalgono al II millennio a.C. nei paesi dell’estremo nord-est europeo e in quelli scandinavi dove venivano usati pezzi di ossi di animali, tra cui buoi, cervi e alcune razze di cavalli, arrotondati verso il lato appoggiato al calzare e attaccati sotto le scarpe con delle stringhe, per scivolare sulle superfici ghiacciate. Questi ultimi assomigliavano però piuttosto ai pattini di una slitta tanto che per restare in equilibrio ed ottenere più velocità le persone utilizzavano due bastoni. Solamente nel 200 d. C. sono entrati in scena i primi pattini metallici composti da un pattino di legno fissato alla calzatura con dei lacci e rivestito da una striscia di metallo piegata in modo tale da coprire il margine di quest’ultimo e in modo tale da essere affilata e tagliente.

In Olanda già nel 1400 era molto diffuso l'utilizzo dei pattini come mezzo per spostarsi sui canali ghiacciati e fu proprio in questo periodo che nacque il pattinaggio di velocità. L'Olanda è però considerata anche la patria del pattinaggio artistico perché fu in questo luogo che venne inventato la lama metallica con due fili e perché furono le classi aristocratiche ad interessarsi al pattinaggio inteso come forma d'arte e furono loro i primi a sperimentare pose eleganti e armoniose. Inoltre a testimoniare la presenza in Olanda del pattinaggio come sport nazionale è l'opera “Vita alme virginis Lijdwine” di Johannem Brugman nella quale viene narrata la storia di Liduina di Schiedam, una santa rimasta paralizzata a causa di una caduta sui pattini, eletta per questo motivo patrona dei pattinatori. Inoltre nel 1572 venne combattuta la “battaglia del fiume” fra spagnoli e olandesi e fu proprio la capacità di pattinare e di muoversi velocemente su superfici ghiacciate di questi ultimi che li aiutò a vincere questo scontro.

Il pattinaggio fu introdotto poi nelle corti inglesi grazie a James Stuart, figlio di Carlo I, il quale si appassionò a questa disciplina durante il suo esilio nei Paesi Bassi e grazie a suo fratello Carlo II il quale importò i pattini nel Regno Unito e in seguito in tutto il mondo. Il pattinaggio artistico moderno nacque a tutti gli effetti in Gran Bretagna quando Robert Jones scrisse il primo trattato tecnico sull’argomento.

Dall'Inghilterra il pattinaggio si diffuse anche in Germania ma soprattutto in Francia dove divenne uno dei principali passatempi della corte e della stessa Maria Antonietta. I francesi rivedevano in questo sport una forma d’arte e spettacolo e fu proprio un francese, un tale Garcin, membro della compagnia di artisti sul ghiaccio i Gilet Rouge, che pubblicò un altro trattato sul pattinaggio intitolato “le vrai patineur”, nel quale sottolinea l'importanza della componente espressiva.

Nel frattempo questo sport si diffuse velocemente anche in America, dove era stato introdotto nella prima metà del Settecento dai soldati inglesi, tanto che in soli cinquant’anni veniva già praticato da gran parte della popolazione. Nella seconda metà dell'Ottocento in Europa si affermarono la scuola inglese e quella viennese, molto diverse tra loro poiché la prima era più interessata all'aspetto tecnico di questo sport mentre la seconda, essendo aperta all'arte, alla musica e alla danza, si dedicava maggiormente al lato artistico ed interpretativo. Questa distinzione rimase netta fino al 1940 circa quando venne trovata una mediazione fra le due scuole e vennero quindi definite le posizioni e lo stile di quello che poi è diventato il pattinaggio moderno.[7][8]

Nel 1891 vennero organizzati ad Amburgo i primi campionati europei di pattinaggio artistico maschile e l’anno successivo in Olanda, a seguito di un congresso internazionale, fu fondata l'attuale International skating Union (ISU). Nel 1896 si realizzò il campionato mondiale maschile a San Pietroburgo mentre quello femminile fu organizzato a Davos nel 1906. Il pattinaggio artistico sul ghiaccio venne introdotto nei Giochi Invernali nel 1924 anche se aveva già esordito come sport olimpionico ai Giochi Olimpici estivi di Londra nel 1908, durante i quali vennero disputate quattro prove di pattinaggio artistico.

Parallelamente questa disciplina prese piede anche in Italia e i primi campionati italiani si tennero nel 1914 in provincia di Varese.[9] La Federazione Italiana Sport per il Ghiaccio (Fisg) è nata infine a Milano nel settembre del 1926 a seguito della fusione della Federazione Italiana di Pattinaggio (Fipg), della Federazione Italiana di Hockey sul ghiaccio (Fihg) e del Bob Club d'Italia, fondate in precedenza.[10]

Gli elementi tecnici

Gli elementi tecnici o “difficoltà” che l’atleta esegue in questa disciplina sono tre: i salti, le piroette e le sequenze di passi o elementi di transizione.

Salti

I salti sono gli elementi tecnici più complessi del pattinaggio artistico in quanto per eseguirli senza difficoltà e con una buona tecnica servono molti anni di allenamento. In tutti i salti di questo sport il corpo del pattinatore rimane eretto, l'asse di rotazione è verticale ed è sempre perpendicolare al ghiaccio e normalmente si ruota in senso antiorario, ad eccezione dei mancini che ruotano in senso opposto.

Nel salto si susseguono quattro fasi: la preparazione, la partenza, la fase di rotazione in volo e l’atterraggio. Per quanto riguarda la preparazione, tutti i salti partono dalla curva, pattinando su un arco di cerchio, e in questa fase il pattinatore si mette nella posizione che gli consente, in base al salto specifico, di sollevarsi da terra e ruotare. Al momento della partenza invece il baricentro si sposta sulla punta della lama, la quale costituisce il perno dello slancio, e il pattinatore già prima di staccarsi dal pavimento ghiacciato compie dei movimenti tali da far ruotare il corpo di 45-60º tranne nei cosiddetti salti puntati dove la rotazione inizia sulla punta del piede che effettua la puntata. Successivamente, nella fase di rotazione, il pattinatore deve tenere le braccia raccolte a circa dieci centimetri dal corpo in posizione “di preghiera” e i gomiti rivolti verso il basso; deve tenere le gambe dolcemente estese con la gamba sinistra incrociata sulla destra, i piedi vicini e la testa rivolta verso la spalla sinistra. Tutti i salti infine presentano un atterraggio sul filo esterno indietro della gamba destra piegata mentre la gamba libera deve essere stesa indietro gradualmente con la punta rivolta verso il basso. Prima dell’atterraggio è però necessario aprire le braccia e la gamba libera in modo tale da interrompere la rotazione.

I salti presenti nel regolamento sono i seguenti: Toe-loop, Salchow, Flip, Lutz, Rittberger (o loop) e Axel. Tutti questi presentano la stessa posizione in volo e all’atterraggio e si differenziano quindi in base alla posizione di partenza. Essi possono essere inoltre classificati sia in base al numero di rotazione (semplici (360°), doppi (720°), tripli, quadrupli) che in base al fatto di essere salti puntati (nello stacco del salto si usa la punta del piede libero) o spinti direttamente dalla lama per il ghiaccio o dalle ruote per il pattinaggio a rotelle. L'unico salto che rappresenta un’eccezione è l’Axel poiché, siccome viene effettuato partendo dall’avanti, presenta una mezza rotazione in più rispetto agli altri; si parla quindi di Axel semplice quando viene compiuta una rotazione di 540°.

I salti possono poi essere eseguiti in combinazione o sequenza: nel primo caso il piede di arrivo del primo salto coincide con quello di partenza del santo successivo e non si possono quindi inserire passi o elementi di connessione tra i suddetti salti mentre nel secondo caso questo è possibile.[11]

Piroette o trottole

Le piroette, denominate anche “trottole”, sono elementi tecnici nei quali il pattinatore ruota attorno al suo asse verticale. Per eseguire una trottola corretta tecnicamente quest’ultima deve essere veloce e centrata ovvero l’asse di rotazione deve rimanere invariato e più la posizione assunta è elegante e armonica più la piroetta acquisisce valore. Dal punto di vista pratico, durante l’esecuzione di questi elementi tecnici, ruotando poggiando il peso sul filo interno indietro nelle trottole avanti e sul filo esterno indietro in quelle indietro, la lama va a disegnare dei piccoli cerchi sul ghiaccio. Una piroetta è considerata di maggior valore se i cerchi realizzati sono di uguale dimensione e se sono sovrapposti l’uno sull’altro.

Ogni piroetta può essere eseguita alta, bassa o ad angelo e anche queste come i salti possono essere eseguite in combinazione sullo stesso piede o con un cambio di piede. Nella piroetta alta il pattinatore ruota attorno al proprio asse, in quella bassa la gamba portante è piegata in modo tale da formare un angolo di novanta gradi mentre in quella ad angelo il busto è parallelo alla superficie ghiacciata e la gamba portante e quella libera sono perpendicolari l’una rispetto all’altra.

Infine in una classificazione a parte troviamo le piroette saltate ovvero trottole con cambio di piede nelle quali però il pattinatore, invece di appoggiare a terra il piede, fa un salto per passare da un piede all’altro in modo tale che il salto stesso costituisca l’inizio della piroetta successiva.[12][13]

Sequenza di passi

Per muoversi sulla pista il pattinatore per la maggior parte del tempo disegna sul ghiaccio degli archi di circo più o meno profondi a seconda dell'inclinazione del corpo. Il pattinatore può infatti assecondare la spinta rotatoria e ruotare quindi il tronco o si può opporre a questa spinta continuando a pattinare in curva. In totale esistono quattro tipi di archi in quanto questi ultimi possono essere o interni o esterni e possono essere eseguiti in avanti o all'indietro.[14]

Per girarsi invece davanti all'indietro o viceversa si utilizzano alcune figure, denominate becchi, le quali si distinguono in due categorie: nella prima troviamo i becchi mediante i quali il pattinatore si gira rimanendo sullo stesso piede mentre nella seconda troviamo quelli mediante i quali girandosi cambia piede. Appartengono alla prima categoria il tre, il controtre, la vende o volta e la controvende o controvolta. Ogni becco può essere poi eseguito sia sul filo esterno che su quello interno e può essere avanti o indietro in base alla curva di entrata. In totale quindi esistono 16 tipi diversi di becchi su un piede. Appartengono alla seconda categoria invece il Mohawk e il Choctaw.[15]

Appartengono ad un'altra categoria chiamata Body movements invece tutti i movimenti coreografici di braccia, busto, testa e gamba libera, nei quali il pattinatore deve modificare l'equilibrio del corpo durante almeno tre momenti di tutta la sequenza e nei quali almeno due parti del corpo devono essere coinvolte.[16]

Il tre, il controtre e il Mohawk si eseguono pattinando su un solo cerchio poiché l’arco di preparazione e a quello di uscita si tracciano su di esso mentre nella vende, nella controverde e nel Choctaw gli archi presi in considerazione sono due in quanto quello di entrata del becco si esegue su un cerchio mentre l'arco di uscita si esegue su un altro cerchio tangente al primo e con lo stesso asse longitudinale. Il tre e il controtre sono due passi molto simili nell'esecuzione in quanto in entrambi girandosi il pattinatore cambia filo (si passa dall'esterno avanti all'interno indietro o dall'esterno indietro all'interno avanti) ma differiscono nel fatto che nel primo caso la punta del pattino guarda il centro del cerchio immaginario su cui si sta pattinando mentre nel controtre la punta guarda verso l'esterno del cerchio. La stessa cosa accade anche nella vende e nella controverde poiché nel primo caso la punta guarda verso l'interno mentre nel secondo guarda l'esterno ma in questo caso girandosi il pattinatore rimane sullo stesso filo (si passa dal filo esterno avanti a quello esterno indietro o dal filo interno indietro a quello interno avanti).[17]

Infine il Mohawk e il Choctaw sono due passi simili fra loro in quanto entrambi si utilizzano per girarsi davanti all'indietro o viceversa utilizzando entrambe le gambe. L'unica differenza che troviamo è che nel primo caso, nonostante ci sia un cambio di piede, il filo di entrata e quello di uscita sono uguali mentre nel secondo caso si cambia contemporaneamente piede e filo. Per entrambi gli elementi tecnici Esistono però sia l'esecuzione aperta che l'esecuzione chiusa del posto stesso. Nei Mohawk chiusi l'entrata del passo guarda il centro del cerchio di entrata mentre in quelli aperti il contrario; nel primo caso il passo ha quindi il disegno di un tre mentre nel secondo caso di un controtre. Nei Choctaw chiusi l'entrata del passo guarda il centro del cerchio di entrata mentre in quelli aperti il contrario; nel primo caso il passo assume quindi il disegno di una vende mentre nel secondo caso di una controverde.[18][19]

In conclusione quindi i passi sono un insieme di elementi tecnici che fungono da collante fra i salti e le trottole presenti nel programma di gara ma possono anche essere eseguiti all’interno di una sequenza di passi o elementi di transizione che, come indica il nome, rappresenta la successione di una varietà di passi e rotazioni sul ghiaccio. Quest’ultima può essere eseguita su una linea retta (da un capo all’altro della pista), in cerchio o in una serpentina (l’insieme dei passi traccia una forma di S).[20]

La gara

Durante una gara di pattinaggio la giuria è tenuta a esaminare e giudicare la performance degli atleti in base a parametri tecnici e artistici. Ogni pattinatore si presenta in gara con un proprio programma eseguito a ritmo di musica e formato dai vari elementi tecnici collegati fra loro da passi, posizioni e da un pattinaggio di buon livello.[21]

La componente artistica e la danza, che possiamo ritrovare in questa disciplina, la differenziano di conseguenza da tutti gli altri sport. Di fatto la componente atletica e quella agonistica caratterizzano l'aspetto più sportivo del pattinaggio mentre la parte artistica e musicale rende questo sport più creativo e spettacolare: il pattinatore non è tenuto solamente ad eseguire dei salti, delle piroette o dei passi, più o meno difficili, ma deve anche riuscire ad eseguire il tutto in un insieme finito, in una coreografia compatta e coesa, che deve risultare quindi come un balletto che prende vita direttamente dalla musica. Il pattinatore non deve solamente concentrarsi sulla potenza e sulla tecnica ma deve anche essere originale, avere una grande capacità espressiva e deve essere aggraziato, elegante e in armonia con la musica. Il pattinaggio è quindi uno sport che permette all’atleta di essere attore e protagonista della scena e che consente alla persona di esprimere appieno la propria creatività e la propria anima attraverso il movimento.[22]

Gli atleti che si scrivono ad una determinata gara vengono suddivisi sia in base all'anno di nascita che in base alla categoria di appartenenza scelta in relazione agli elementi tecnici da eseguire. Le categorie si dividono in debuttanti e professionisti. Ogni competizione di pattinaggio artistico si suddivide poi in programma corto e programma libero.[23]

Il programma corto è il primo ad essere eseguito e in base alle regole dell'international skating Union il programma non può durare più di due minuti e 40 secondi. In questa fase l'atleta deve eseguire 8 elementi obbligatori e qualora la loro esecuzione non fosse corretta il pattinatore andrà incontro ad una penalità o decurtazione di punti. Nel pattinaggio individuale gli elementi da eseguire sono due salti diversi fra loro, uno dei quali deve essere preceduto da una serie di passi, una combinazione di due salti, tre diverse piroette, di cui una deve essere saltata e una deve essere combinata, e due diverse sequenze di passi. Inoltre una tra le figure obbligatorie è un doppio o un triplo Axel. Al termine di questa gara i 24 atleti con il punteggio più alto proseguono eseguendo il programma libero.[24][25]

Il programma libero, chiamato anche programma lungo, presenta una durata di 4 minuti per le donne e 4 minuti e 30 secondi per gli uomini, anche se possono essere aggiunti o tolti 10 secondi in base alle necessità. In questo programma l’atleta è quasi libero di inserire gli elementi che più gli si addicono in quanto, nel corso degli anni, il Regolamento Tecnico è diventato sempre più rigido e preciso. La disposizione degli elementi tecnici all'interno del programma è libera ma in base ad ogni categoria è prevista l’esecuzione massima e minima di alcuni di essi. Inoltre gli atleti e i loro allenatori devono tenere di conto del fatto che gli elementi inseriti nella seconda metà del programma saranno giudicati di maggior valore poiché eseguiti con maggior difficoltà dall’atleta più affaticato rispetto all’inizio. A tali esercizi verrà quindi assegnato un punteggio più elevato del 10% rispetto a quello base.[26][27]

Note

  1. Pattini da ghiaccio artistico, magazine «Sullaneve»; Pattini da ghiaccio, magazine «Sullaneve»
  2. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, p.54
  3. Pattini da ghiaccio artistico, magazine «Sullaneve»; Pattini da ghiaccio, magazine «Sullaneve»
  4. Abbigliamento pattinaggio sul ghiaccio, magazine «Sullaneve»
  5. Body pattinaggio artistico, magazine «Sullaneve»
  6. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, p.59
  7. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, p.1-11
  8. Alessandro Capriotti, Pattinaggio, Enciclopedia per ragazzi, 2009.; Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità, Technogym.com
  9. Pattinaggio di figura, guidaolimpiadi.it
  10. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, p.39
  11. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.108-115
  12. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.128-132
  13. Redazione Digital, Pattinaggio artistico su ghiaccio, non uno sport da dilettanti
  14. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.71-72
  15. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.79
  16. World Skate Artistic Technical Commission, Regolamento per pattinaggio artistico, Fisr, 2019, p.20
  17. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.79-80
  18. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.92
  19. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.95
  20. World Skate Artistic Technical Commission, Regolamento per pattinaggio artistico, Fisr, 2019, p.5
  21. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, p.210
  22. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.XI-XII
  23. Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità, Technogym.com
  24. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.215-216
  25. Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità, Technogym.com
  26. Paolo Pizzocari e Roberto Ghetti (a cura di), Pattinaggio artistico e danza sul ghiaccio, pp.212-213
  27. Pattinaggio sul ghiaccio: tra arte e velocità, Technogym.com

Bibliografia