Hayao Miyazaki: differenze tra le versioni

Da scrivowiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 5: Riga 5:


Per quanto riguarda la madre le uniche informazioni ci vengono fornite dal film ''Laputa, il castello nel cielo'', poiché il personaggio, ''Dola''; è ispirato proprio alla madre.  
Per quanto riguarda la madre le uniche informazioni ci vengono fornite dal film ''Laputa, il castello nel cielo'', poiché il personaggio, ''Dola''; è ispirato proprio alla madre.  
Nonostante la laurea di Scienze politiche ed Economia, Hayao Miyazaki decide di entrare a far parte della ''Toei Animation Company''<ref>[https://www.toei-animation-usa.com toei-animation.com]</ref>, per inseguire il suo sogno di diventare un grande animatore e regista.  
Nonostante la laurea di Scienze politiche ed Economia, Hayao Miyazaki decide di entrare a far parte della ''Toei Animation Company'', per inseguire il suo sogno di diventare un grande animatore e regista.  
Tempo dopo Miyazaki inizia a lavorare a molte serie televisive e lungometraggi; tra le più note: ''Conan, il ragazzo del futuro'' e ''Lupin III: il castello di Cagliostro''.  
Tempo dopo Miyazaki inizia a lavorare a molte serie televisive e lungometraggi; tra le più note: ''Conan, il ragazzo del futuro'' e ''Lupin III: il castello di Cagliostro''.  


Riga 16: Riga 16:
Oltre a cimentarsi nell’arte cinematografica, Miyazaki pubblicò molti libri e disegnò alcuni edifici, tra cui il ''Ghibli Museum'' di Tokyo.<ref>[https://www.studioghibli.it/storia/leorigini-dello-studio/ https://www.studioghibli.it]</ref>
Oltre a cimentarsi nell’arte cinematografica, Miyazaki pubblicò molti libri e disegnò alcuni edifici, tra cui il ''Ghibli Museum'' di Tokyo.<ref>[https://www.studioghibli.it/storia/leorigini-dello-studio/ https://www.studioghibli.it]</ref>


Nel 2013 Miyazaki annunciò, in una conferenza stampa, il suo ritiro come regista e animatore di lungometraggi. Nonostante ciò, qualche anno dopo, nel 2017, ''Suzuki Toshio'', suo collaboratore ed amico, dichiarò che lo ''Studio Ghibli'' avrebbe riaperto i battenti: Miyazaki tornò sulla scena del cinema con un cortometraggio realizzato interamente in ''Computer Graphic''<ref>[https://epiantohobbies.jimdofree.comBreve storia della COMPUTER GRAFICA - Jimdo]</ref>, ''II bruco Boro''.<ref>[Matteo Boscarol (a cura di),''I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell'artista, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2018]</ref>
Nel 2013 Miyazaki annunciò, in una conferenza stampa, il suo ritiro come regista e animatore di lungometraggi. Nonostante ciò, qualche anno dopo, nel 2017, ''Suzuki Toshio'', suo collaboratore ed amico, dichiarò che lo ''Studio Ghibli'' avrebbe riaperto i battenti: Miyazaki tornò sulla scena del cinema con un cortometraggio realizzato interamente in ''Computer Graphic'', ''II bruco Boro''.<ref>[Matteo Boscarol (a cura di),''I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell'artista, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2018]</ref>


Dopo qualche anno e qualche cortometraggio, nel 2024, fa la sua ricomparsa con il film ''Il ragazzo e l’airone'', vincitore dei ''Golden Globes'' per il «Miglior Film d’Animazione».
Dopo qualche anno e qualche cortometraggio, nel 2024, fa la sua ricomparsa con il film ''Il ragazzo e l’airone'', vincitore dei ''Golden Globes'' per il «Miglior Film d’Animazione».
Riga 66: Riga 66:
La prima biografia, ''Eagles of Mitsubishi, the story of the Zero Fighter'', racconta la storia di Horikoshi Jiro, nome che poi darà al protagonista, celebre per aver costruito lo ''Zero Fighter''<ref>[David Goudie, recensione di https://reviews.ipmsusa.org/review/eagles-mitsubishi-story-zero-fighter in «IPMS-USA Reviews», 28 ottobre 2011.]</ref>, un formidabile aereo da combattimento utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale.  
La prima biografia, ''Eagles of Mitsubishi, the story of the Zero Fighter'', racconta la storia di Horikoshi Jiro, nome che poi darà al protagonista, celebre per aver costruito lo ''Zero Fighter''<ref>[David Goudie, recensione di https://reviews.ipmsusa.org/review/eagles-mitsubishi-story-zero-fighter in «IPMS-USA Reviews», 28 ottobre 2011.]</ref>, un formidabile aereo da combattimento utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale.  


Diversamente dal libro da cui è ispirato, in ''Si alza il vento'', viene menzionato l’ingegnere italiano ''Giovanni Battista Caproni''<ref>[https://www.varesefocus.it/vf/dx/La-storia-di-Gianni-Caproni-il-pioniere-dell’aviazione-italiana-07-Jul-22 La storia di Gianni Caproni, il pioniere dell'aviazione italiana</ref>, che si relazionerà spesso col protagonista per mezzo dei sogni; grazie a questa tecnica i due amanti degli aerei militari riusciranno a superare lo spazio e il tempo che li divide.  
Diversamente dal libro da cui è ispirato, in ''Si alza il vento'', viene menzionato l’ingegnere italiano ''Giovanni Battista Caproni'', che si relazionerà spesso col protagonista per mezzo dei sogni; grazie a questa tecnica i due amanti degli aerei militari riusciranno a superare lo spazio e il tempo che li divide.  


''Caproni'' ha un ruolo fondamentale nel film: infatti, sarà proprio lui a spronare Jiro nel diventare un grande ingegnere.  
''Caproni'' ha un ruolo fondamentale nel film: infatti, sarà proprio lui a spronare Jiro nel diventare un grande ingegnere.  
Riga 79: Riga 79:
*Matteo Boscarol (a cura di),''I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell'artista, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2018.
*Matteo Boscarol (a cura di),''I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell'artista, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2018.
*https://www.studioghibli.it, sito web italiano dello Studio Ghibli
*https://www.studioghibli.it, sito web italiano dello Studio Ghibli
*
*https://epiantohobbies.jimdofree.comBreve storia della COMPUTER GRAFICA - Jimdo
*https://www.toei-animation-usa.com toei-animation.com

Versione delle 17:30, 18 feb 2024

Hayao Miyazaki è un regista, fumettista e produttore cinematografico giapponese che, nel 1985, fondò lo Studio Ghibli. Da allora ha diretto dodici lungometraggi, tra cui La città incantata, vincitrice del premio Oscar per il «Miglior Film di Animazione» nel 2013.[1]

Biografia

Hayao Miyazaki nasce il 5 gennaio 1941 a Tokyo, nel distretto di Bunkyō (uno dei 23 quartieri speciali di Tokyo). Suo padre, Katsuji Miyazaki, lavorò alla Miyazaki Airplane, di proprietà del fratello, produttrice di componenti per aerei, tra cui i famosi caccia “Zero”, utilizzati durante la Seconda guerra mondiale. L'amore per i velivoli di Miyazaki nacque proprio in quel periodo.

Per quanto riguarda la madre le uniche informazioni ci vengono fornite dal film Laputa, il castello nel cielo, poiché il personaggio, Dola; è ispirato proprio alla madre. Nonostante la laurea di Scienze politiche ed Economia, Hayao Miyazaki decide di entrare a far parte della Toei Animation Company, per inseguire il suo sogno di diventare un grande animatore e regista. Tempo dopo Miyazaki inizia a lavorare a molte serie televisive e lungometraggi; tra le più note: Conan, il ragazzo del futuro e Lupin III: il castello di Cagliostro.

Intorno agli anni ‘80 si trasferisce a Los Angeles per studiare più nello specifico l’animazione. Durante questo periodo strinse una forte amicizia con John Lasseter, futuro direttore creativo della Pixar e dei Walt Disney Animation Studios.

Nel 1985 fondò lo Studio Ghibli insieme a Takahana[2], suo mentore dei tempi universitari, nonché collaboratore nei suoi primi lungometraggi e serie tv.

Durante la sua carriera vinse alcuni premi come l’«Osella per il Miglior Contributo tecnico», grazie al film Il Castello Errante di Howl e il «Leone d’Oro alla Carriera». Nel 2012,invece,venne eletto Persona di merito culturale dal governo giapponese, per poi essere successivamente introdotto nella Hall of Fame dei Will Eisner Comics Award nel 2014.[3]

Oltre a cimentarsi nell’arte cinematografica, Miyazaki pubblicò molti libri e disegnò alcuni edifici, tra cui il Ghibli Museum di Tokyo.[4]

Nel 2013 Miyazaki annunciò, in una conferenza stampa, il suo ritiro come regista e animatore di lungometraggi. Nonostante ciò, qualche anno dopo, nel 2017, Suzuki Toshio, suo collaboratore ed amico, dichiarò che lo Studio Ghibli avrebbe riaperto i battenti: Miyazaki tornò sulla scena del cinema con un cortometraggio realizzato interamente in Computer Graphic, II bruco Boro.[5]

Dopo qualche anno e qualche cortometraggio, nel 2024, fa la sua ricomparsa con il film Il ragazzo e l’airone, vincitore dei Golden Globes per il «Miglior Film d’Animazione».

Filmografia

Lungometraggi

  • Lupin III-il castello di Cagliostro (1979)
  • Nausicaä della Valle del vento (1984)
  • Laputa-Castello nel cielo (1986)
  • Il mio vicino Totoro (1988)
  • Kiki-consegne a domicilio (1989)
  • Porco rosso (1992)
  • La principessa Mononoke (1997)
  • La città incantata (2001)
  • Il castello errante di Howl (2004)
  • Ponyo sulla scogliera (2008)
  • Si alza il vento (2013)
  • Il ragazzo e l'airone (2023)

Cortometraggi

  • Koro no dai-sanpo (2001)
  • Kujiratori (2001)
  • Mei to Konekobasu (2002)
  • Kūsō no sora tobu kikaitachi (2002)
  • Mizugumo Monmon (2006)
  • Yadosagashi (2006)
  • Hoshi wo katta hi (2006)
  • Chū zumō (2010)
  • Kemushi no Boro (Il bruco Boro) (2018)

Lo Studio Ghibli

Dopo il successo del suo primo lungometraggio Miyazaki, insieme a Tokuma Shoten e Isao Takahata, fonda lo Studio Ghibli nel 1985. L'idea iniziale nacque dall’ insoddisfazione di Miyazaki e Takahata riguardo al loro posto di lavoro alla Toei Animation, la quale passò dai film per il cinema a quelli esclusivamente per la tv.

La loro determinazione e la voglia di creare uno studio diverso da tutti gli altri fece nascere lo Studio Ghibli.

La parola Ghibli è il nome di un vento caldo proveniente dal Deserto del Sahara, nato durante la Seconda Guerra Mondiale dai piloti italiani. Questa parola veniva utilizzata anche per indicare gli aeroplani italiani da ricognizione. Miyazaki, da sempre innamorato dei velivoli, decise appunto di dare questo nome al suo Studio.[6]


Si alza il vento

Introduzione

La grande passione di Miyazaki per i velivoli emerge soprattutto nel film Si alza il vento, uscito il 20 luglio 2013, poco prima della sua pausa dal cinema.

Il film è inspirato a due romanzi autobiografici che Miyazaki, nonostante le due tematiche lontane, riesce ad amalgamare in un’unica storia.

Il titolo del film ,invece, è ispirato da una poesia di Paul Valèry Si alza il vento, dobbiamo vivere!, frase ripetuta spesso dal protagonista e da Naoko.

La prima biografia, Eagles of Mitsubishi, the story of the Zero Fighter, racconta la storia di Horikoshi Jiro, nome che poi darà al protagonista, celebre per aver costruito lo Zero Fighter[7], un formidabile aereo da combattimento utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale.

Diversamente dal libro da cui è ispirato, in Si alza il vento, viene menzionato l’ingegnere italiano Giovanni Battista Caproni, che si relazionerà spesso col protagonista per mezzo dei sogni; grazie a questa tecnica i due amanti degli aerei militari riusciranno a superare lo spazio e il tempo che li divide.

Caproni ha un ruolo fondamentale nel film: infatti, sarà proprio lui a spronare Jiro nel diventare un grande ingegnere.

La seconda biografia, invece, è il romanzo Kaze Tachiun, di Hori Tatsuo, che narra la storia della sua amata, Naoko, malata di tubercolosi.

Nel film di Miyazaki, Naoko conoscerà Jiro durante la progettazione di diversi aerei da combattimento, tra cui il Mitsubishi A6M “Zero”, della prima biografia, utilizzato poi nell’attacco di Pearl Harbor. I due si innamorano, ma a causa della malattia di lei e del faticoso lavoro di Jiro, la loro storia sarà breve e complicata.[8]

Note

  1. https://www.studioghibli.it, sito web italiano dello Studio Ghibli
  2. MYmovies.it
  3. [Hayao MIyazaki,Il viaggio di Shuna,2023,p.151]
  4. https://www.studioghibli.it
  5. [Matteo Boscarol (a cura di),I mondi di Miyazaki. Percorsi filosofici negli universi dell'artista, Sesto San Giovanni, Mimesis, 2018]
  6. [https://www.studioghibli.it, sito web italiano dello Studio Ghibli
  7. [David Goudie, recensione di https://reviews.ipmsusa.org/review/eagles-mitsubishi-story-zero-fighter in «IPMS-USA Reviews», 28 ottobre 2011.]
  8. [Boscarol 2018, p. 13.]

Bibliografia