Surrealismo
Descrizione
«Automatismo psichico puro, attraverso il quale ci si propone di esprimere, con le parole o la scrittura o in altro modo, il reale funzionamento del pensiero. Comando del pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica e morale.»
(André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924)
(André Breton, Manifesto del Surrealismo, 1924)
Il surrealismo è un movimento artistico e letterario facente parte delle Avanguardie del Novecento, nato nei primi anni '20 a Parigi come evoluzione del dadaismo e che coinvolse tutti gli ambiti artistici: pittura, scultura, cinema e letteratura. Il surrealismo ebbe come principale teorico il poeta André Breton, che impersonò la vitalità distruttiva del dadaismo. Breton fu influenzato dalle letture de L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud (1900); dopo averlo letto, egli arrivò alla conclusione che fosse inaccettabile il fatto che il sogno e l’inconscio avessero avuto così poco spazio nella civiltà moderna e pensò, quindi, di fondare un nuovo movimento artistico e letterario in cui essi avessero un ruolo fondamentale. Nacque così il surrealismo, che aveva avuto tra i suoi precursori recenti il poeta e scrittore Guillaume Apollinaire, morto nel 1918. Tra i primi pittori surrealisti possiamo scovare Hieronymus Bosch, che con il Trittico del Giardino delle Delizie (databile 1480-1490, Museo del Prado, Madrid), dipinse uno dei primi e veri esempi di arte surrealista, anticipando di gran lunga il movimento nato parecchi secoli dopo. Il nuovo movimento si sviluppò fortemente nell’ambito pittorico.
Sezioni della voce 1. Descrizione 2. Maggiori esponenti 3. Opere artistiche più rilevanti 4. Scritti 5. Film 6. Correnti di pensiero dietro al surrealismo 7. Note 8. Voci correlate
Bibliografia
Dante Alighieri, La Divina Commedia Illustrata da Dalí, Adriano Salani Editore, Milano, 2012 Cathrin Klingsöhr-Leroy, Surrealism, Taschen, 2022 Giuliano Serafini, Surrealismo, Giunti, 2019
Maggiori esponenti
• André Breton • Salvador Dalí: è stato il pittore più importante del surrealismo spagnolo e una delle personalità più influenti e carismatiche della storia dell’arte contemporanea. La sua creatività non si limitava alla pittura ma spaziava dal cinema alla grafica, fino ad arrivare alla scultura. • René Magritte: è stato uno dei più importanti esponenti del surrealismo: vedi (“Il figlio dell’uomo”). • Hans Peter Wilhelm “Jean” Arp • Andre Masson • James Ensor • Joan Miró, definito da Andrè Breton come il “più surrealista di tutti noi”: è l’artista che ha più spesso rappresentato forme geometriche, colorate e sospese. • Max Ernst: è stato l’artista che più spesso ha rappresentato figure antropomorfe, animali sconosciuti e ambientazioni con elementi simbolici: vedi (“La vestizione della sposa”) • Meret Oppenheim.
Opere artistiche più rilevanti
• Renè Magritte: “Il figlio dell’uomo” (1964), Il tradimento delle immagini(1928), “Gli amanti”(1928), “Golconda” (1953), “Il falso specchio” (1929), “Il tempo pugnalato” (1938). • Salvador Dalí: ”La persistenza della memoria” (1931), “Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana un attimo prima del risveglio” (1944), “ Tentazioni di sant’Antonio” (1946). • Joan Mirò: una serie di dipinti intitolati “Le Costellazioni” (1940-1950), ”Il Cacciatore” (1923), tre tele intitolate: ”Interni olandesi” (1928), una serie di tele intitolate: “Ritratti immaginari” (1920-1930), “La fattoria” (1921), “Dona i ocell” (1983). • Max Ernst: “L’elefante Celebes” (1921), “Ubu Imperator”(1923), “Napoleone nel deserto” (1941), “Nature at Dawn (La nature à l’aurore)” (1936). • Andrè Masson: “Automatic Drawing” (1924), “In the Tower of Sleep” (1938), “The Metamorphosis of the Lovers” (1938), “Gradiva” (1939), “Meditation of an Oak Leaf” (1942). • Meret Oppenheim: “Colazione in pelliccia” (1936), “Red Head, Blue Body” (1936), “La Condition Humaine” (1973), “Masked Flower” (1958). • Jean Arb: “Danger of Death” (1954), “Human Concretion” (1935), “Abstract Composition” (1915), “Evocation of a Form: Human, Lunar, Spectral” (1950). Scritture di stampo surrealista Robert Lebel (a cura di Jéròme Duwa), Il Surrealismo come tergicristallo. Scritti critici 1943-1984, Johan & Levi editore, 2018 Andrè Breton, Manifesti del surrealismo (1924) Andrè Breton, il Secondo Manifesto del Surrealismo (1930) Andrè Breton, la Posizione politica del Surrealismo (1935) Andrè Breton, i Prolegomeni a un Terzo Manifesto del Surrealismo o no (1942) Andrè Breton, Del Surrealismo nelle sue opere vive (1953) Didier Ottinger, Il Catalogo, J.-F. Dupuis, Controstoria del surrealismo
Film surrealisti e cortometraggi
• Luis Buñuel e Salvador Dalí, Un Chien Andalou,(1929). È un cortometraggio del 1929, prodotto ed interpretato da Luis Buñuel e Salvador Dalí, e diretto dal solo Buñuel. È considerato il film più significativo del periodo del cinema surrealista. Analisi delle scene e trama: Il cortometraggio è un susseguirsi di scene senza apparente connessione, che causa nello spettatore l’impressione di assistere alla messa in scena di un delirio onirico. Vi sono in realtà, molti significati profondi leggibili alla luce della psicoanalisi. La prima scena è una delle più crude della storia del cinema: il regista stesso dopo aver guaredato la luna, affila un rasoio e si avvicina a una donna seduta alla quale tiene ben aperto l’occhio sinistro; nella inquadratura successiva taglia l’occhio in due (in realtà è un trucco di montaggio, col taglio dell’occhio di un vitello morto). La scena è emblematica, ha il forte significato di squarciare l’occhio dello spettatore per fargli vedere, anche a costo di grandi sofferenze, tutto quello che non ha mai visto e forse non ha mai voluto vedere.
• Luis Buñuel e Salvador Dalí, L'âge d'or, (1930). Trama: Il film narra i tentativi di una coppia di amanti di "consumare" la propria relazione romantica. Essi però sono continuamente frustrati dai valori borghesi e dai tabù sessuali imposti da istituzioni autoritarie quali famiglia, chiesa, e società. L'âge d'or si compone di sei episodi, tanto differenti ed eterogenei da imporsi come segmenti indipendenti.
Correnti di pensiero dietro al surrealismo Il surrealismo nasce in un momento di grandi rivolte e cambiamenti sotto ogni punto di vista: dal punto di vista letterario alla psicologia. Lo scrittore Karl Kraus definì l’uomo di quel periodo con: ”Malattia di cui pretende d’esserne la cura”. Nasceva dunque la psicoanalisi: la società di quell’epoca al termine della Prima Guerra Mondiale e della Rivoluzione russa sentiva il bisogno di dover riflettere sulle cause che l’hanno direzionata verso tali conflitti. Wagner e Nietzsche, utilizzando come base la “Stimmung” romantica, svilupparono la teoria del Superuomo, Sigmund Freud invece analizzò maggiormente la sfera conscia e inconscia dell’essere umano, abbattendo l’interezza delle scienze umane e dell’idealismo. Compie un grande cambiamento in contemporanea con Einstein e Proust che nel 1919 si confermavano come due delle personalità più influenti grazie ai corrispettivi studi sulla teoria della relatività e i famosi romanzi. La psicoanalisi di Freud, la teoria della relatività di Einstein, i romanzi di Proust e la fine dei due conflitti, furono rampe di lancio per il surrealismo e le nuove avanguardie.