Diana Spencer

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Diana Spencer (1961-1997), conosciuta anche come Lady Diana o Lady D, è principalmente ricordata come la Principessa di Galles e prima moglie del principe Carlo del Regno Unito. Diana Spencer è stata coinvolta in numerose opere di beneficenza, concentrandosi soprattutto sulle questioni legate alla salute, all'AIDS, e ai diritti umani.

Infanzia

Diana Spencer nacque il 1° luglio 1961 nel Norfolk a Sandringham, nei pressi della residenza di campagna della famiglia reale inglese. La famiglia Spencer era in stretti rapporti con la famiglia reale inglese e la nonna di Diana, Ruth Fermoy, era stata la dama di compagnia della regina Elisabetta.

I genitori di Diana, John Spencer e Frances Ruth Burke-Roche, ebbero cinque figli:

  • Lady Sarah McCorquodale (nata il 19 marzo 1955)
  • Jane Fellowes, baronessa Fellowes (nata l'11 febbraio 1957)
  • John Spencer, morto 10 ore dopo la sua nascita, il 12 gennaio 1960
  • Diana, principessa del Galles (1º luglio 1961 – 31 agosto 1997)
  • Charles Spencer, IX conte Spencer (nato il 20 maggio 1964)

I genitori di Diana dopo la morte di John, speravano nella nascita di un altro figlio maschio possibile erede. La loro delusione dopo la nascita di Diana fu evidente, e non si arresero finché Viscontessa partorì Charles Spencer. La madre di Diana avendo partorito finalmente un figlio maschio e quindi erede, sentiva di essersi liberata da ogni responsabilità e per questo iniziò a passare molto tempo a Londra dove riuscì a trovare posto in una scuola materna per Charles e Diana. Il 10 aprile 1968 iniziò la causa di divorzio tra i genitori di Diana. Il padre citò Frances per adulterio già provato, vinse la causa e ottenne la custodia dei figli.[1]

La carriera scolastica di Diana andò avanti discretamente, la bambina aveva una grande passione per il nuoto e la sua baby-sitter l’aiutava a creare nuovi rapporti di amicizia oltre a quello con il fratello Charles. Con la separazione dei genitori ci furono senza dubbio momenti infelici, ma la maggior parte dei testimoni ricorda Diana come una bimba felice anche se un po’ viziata.

Nel 1973 Diana cambiò scuola seguendo le sorelle alla West Heath, una piccola scuola privata che ospitava circa centoventi ragazze. Durante il suo primo trimestre si comportò in modo alquanto prepotente, ma subì poi lo stesso trattamento da alcune ragazze più grandi; rischiò diverse volte l’espulsione, e presto le sue insegnanti scoprirono che aveva un disturbo della concentrazione. La sua insegnante di musica  riteneva che quel disturbo provenisse da diversi fattori, partendo dai problemi familiari.[2] 

Nel periodo dell'adolescenza, Diana continuò a vedere regolarmente nel Norfolk il principe Andrea e il principe Edoardo , che erano rispettivamente il terzogenito e quartogenito della Regina Elisabetta II del Regno Unito. La famiglia Spencer immaginava una relazione futura tra Diana e il principe Andrea e in un certo periodo ci fu anche una corrispondenza.

Nell’aprile del 1975 il nonno di Diana morì all’età di 83 anni e la casa di Althorp passò nelle mani del padre di Diana. Quindi John Spencer divenne conte e i suoi figli lord e lady. [3]

Matrimonio

Diana, come tante altre ragazzine nobili, ammirava il principe Carlo dall’età adolescenziale, e le loro famiglie speravano che le figlie facessero ottimi matrimoni, e il principe Carlo era l'uomo migliore che potessero immaginare. Diana poteva vantare il fatto che sua sorella e il principe Carlo avevano una corrispondenza. Il primo incontro tra Carlo e Diana avvenne nel novembre del 1977 quando Diana aveva sedici anni e Carlo che ne aveva 28, ebbe un invito per andare ad Althorp, e il principe rimase colpito.

Il 27 agosto 1979 venne ucciso lo zio di Carlo, Lord Mounbatten, e Diana vide i funerali di stato dove Carlo era visibilmente sconvolto per l’accaduto. Carlo e Diana si incontrarono per la seconda volta a Cowdray Park, per una partita di polo dove Carlo giocava per Les Diables Bleus. Dopo la partita Carlo e Diana si incontrarono e lei confortò il principe per la recente perdita dello zio. Lui rimase molto colpito dalla compassione che Diana gli aveva mostrato e per questo lei ricevette un primo invito per una rappresentazione teatrale di un'opera di Giuseppe Verdi seguita da una cena a Buckingam Palace.

Dopo diversi appuntamenti, Diana iniziò a rendersi conto che la sua popolarità stava aumentando, e non solo, anche i pettegolezzi scritti dai tabloid inglesi. In aggiunta a quelli sulla loro frequentazione, c'erano anche pettegolezzi sulla presunta relazione tra Camilla Parker Bowles e il principe Carlo. La corrispondenza tra Carlo e Diana continuava e la famiglia reale iniziava ad essere impaziente. Così, il principe si rifugiò in Svizzera per trarre delle conclusioni sulla situazione con Diana, e al suo ritorno, il 6 febbraio 1981, fece la proposta di matrimonio a Diana, che accettò immediatamente. Diana scelse un anello in oro bianco con 14 diamanti disposti attorno a un grosso zaffiro di 12 carati; dal 2010, il gioiello è al dito della duchessa di Cambridge, Kate Middleton, moglie del primogenito di Diana, il principe William.[4]

Per tutta la settimana delle nozze sia, telegiornali come l’ABC e la NBC trasmisero i loro programmi del mattino dall’Inghilterra. La BBC garantì una diretta in settantaquattro Paesi del mondo per un pubblico di 750 milioni di persone. La principessa fu la prima donna inglese a sposare un erede al trono dopo 300 anni. Il matrimonio fu celebrato 29 luglio 1981 nella Cattedrale di San Paolo a Londra. La sposa indossava un abito in taffetà di seta con uno strascico di 25 piedi disegnato dagli Emanuel, con un bouquet di gardenie, mughetti, fresie bianche, rose dorate, orchidee bianche e stephanotis; il suo velo era tenuto in posizione dalla tiara di diamanti della famiglia Spencer.

Il 21 giugno 1982, Diana diede alla luce William nel St Mary Hospital, a Paddington e nello stesso ospedale due anni dopo il 15 settembre 1984 nacque Henry Charles Albert David.

Il 9 dicembre 1992, il primo ministro britannico John Major comunicò la decisione del principe Carlo e della principessa di Diana di separarsi consensualmente. Un mese dopo, nel gennaio 1993, l'intera vicenda del "Camillagate" fu resa pubblica dalla la stampa, mentre il 3 dicembre dello stesso anno Lady Diana annunciò il suo ritiro dalla vita pubblica. Il 29 giugno 1994, con un’intervista, Carlo rivelò il suo tradimento con Camilla Parker-Bowles, precisando che la loro relazione era iniziata solo nel 1986, quando il suo matrimonio con Diana era già finito. [5] Nella stessa serata dell'intervista, Diana partecipò a un evento presso la Serpentine Gallery organizzato dalla rivista Vanity Fair. L'attenzione mediatica si concentrò sul suo abito di seta nera estremamente corto, ideato dalla stilista Christina Stambolian e soprannominato "Vestito della vendetta"; nel 1997, l'abito fu messo all'asta e venduto per 74.000 dollari. [6] La principessa scelse di stabilire la sua residenza e il proprio ufficio a Kensington Palace, mentre il principe si trasferì a St James's Palace, mantenendo la sua residenza a Highgrove.

Nel novembre 1995, la principessa concesse un'intervista televisiva in cui espresse la propria infelicità nella vita personale e i pesi legati al suo ruolo pubblico. Il divorzio tra il principe e la principessa fu ufficializzato il 28 agosto 1996.

Attività sociali

Dal suo fidanzamento con il principe Carlo fino alla sua morte nel 1997, Lady Diana è stata un'importante presenza sulla scena mondiale, venendo spesso descritta come 'la donna più fotografata del mondo'. Diana divenne conosciuta in tutto il mondo per la sua compassione, il suo stile, il suo carisma, nonché per le numerose opere di beneficenza a favore dei più sfortunati e per il suo matrimonio con il principe Carlo.


Diana aveva sviluppato una nuova immagine di sé stessa, come modella più influente nell’industria dell’abbigliamento del Regno Unito. Portò glamour alla casa reale, in un’epoca in cui il glamour era la grande novità; comparvero intere riviste interamente dedicate alla famiglia reale inglese, che vendevano bene, e ben oltre i territori inglesi e del Commonwealth. In numerosi eventi ai quali Carlo e Diana dovevano partecipare, Diana appariva come «Regina della moda». Uno degli abiti più famosi di Diana è il "Travolta dress"; un abito da sera in velluto blu scuro indossato da Diana per una cena alla Casa Bianca, dove durante la serata fu invitata a ballare da John Travolta.

La personalità della principessa aveva un grande effetto sul pubblico. Nel 1987, Diana strinse la mano di un malato di AIDS, inaugurando il primo ospedale in Inghilterra dedicato a tale malattia. Negli anni a seguire, la principessa , ormai libera dal protocollo di corte, affrontò battaglie sociali contro le mine antiuomo e per i diritti umani.

AIDS

Negli anni ottanta, la diffusione dell'HIV aveva creato un forte allarme sociale. A peggiorare la situazione c'era una gran quantità di disinformazione. Nell'aprile del 1987, la principessa Diana inaugurò il primo reparto dedicato esclusivamente ai pazienti affetti da HIV, all'ospedale Middlesex di Londra. Davanti alle telecamere dei media di tutto il mondo, la principessa Diana strinse la mano a un paziente affetto da HIV senza indossare i guanti. Quell’anno nel Regno Unito c’erano stati 731 casi confermati di AIDS e 377 morti. La principessa sfidò così il luogo comune per cui l'HIV si può trasmettere anche con un semplice tocco, un preconcetto che portava molte persone a tenere a distanza i malati. [7]

Mine antiuomo

La principessa ha lavorato incessantemente per far emergere il problema delle mine antiuomo, soprattutto rivelando le storie di coloro che sono rimasti feriti e menomati a causa delle mine abbandonate dopo la fine della guerra. Dopo aver visitato un campo minato in Angola nel gennaio 1997, Diana ha lavorato a stretto contatto con HALO Trust[8] , un’organizzazione che si occupa di opere di bonifica dopo le guerre, con particolare attenzione alle mine antiuomo.

Morte

Negli ultimi mesi della sua vita, Diana aveva una relazione con Dodi Al Fayed, uomo d'affari egiziano, e infatti passarono molti momenti delle vacanze estive insieme. La mattina del 30 agosto 1997, alla fine delle loro vacanze, Diana in compagnia di Dodi si spostò a Parigi. Le guardie del corpo ebbero poco tempo per organizzare tutti gli spostamenti in sicurezza; all’aeroporto Le Bourget Diana e Dodi Al Fayed trovarono numerosi fotografi ad aspettarli, e da quel momento furono sempre seguiti. Arrivati all’hotel Ritz, Dodi aveva già programmato che a fine serata sarebbero tornati nel suo appartamento e aveva pensato a un piano per ingannare i fotografi che consisteva nel fare uscire una macchina con le valige e le guardie del corpo dall’ingresso principale mentre lui e Diana sarebbero usciti da un ingresso secondario con la guardia del corpo Henri Paul, rinomato per essere un bevitore abituale; e Trevor Rees-Jones, la guardia del corpo di Diana. Questo piano infrangeva molti protocolli di sicurezza. A mezzanotte e venti Diana e Dodi uscirono dal Ritz, ma alcuni fotografi iniziarono a insospettirsi non avendoli visti all'ingresso principale e infatti trovarono la loro uscita secondaria.

Saliti in macchina Henri Paul percorse strade senza semafori a velocità molto alta di fino a cento chilometri orari in tratti in cui il limite era di cinquanta. L’itinerario consisteva nel passare prima in una strada a doppia corsia lungo il fiume e poi nella galleria sotto Place d’Alma che era un punto molto pericoloso dove negli ultimi anni si erano verificati numerosi incidenti perché quella strada ha un’improvvisa pendenza e subito una curva a sinistra. [9] All’interno della galleria Henri Paul sterzò bruscamente a sinistra a una velocità di circa centocinquanta chilometri orari e si schiantò al tredicesimo pilone in cemento armato.

Dai rilievi della polizia si evinse che non c’erano segni di frenata e che nessuno dei passeggeri aveva indossato la cintura di sicurezza. Morirono quasi tutti sul colpo; Diana venne portata all’ospedale solo dopo diverso tempo, che servì per liberarla dalle lamiere. All'ospedale La Pitie Salpetrière fu sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza di due ore prima di essere dichiarata morta. Alle quattro del mattino l’equipe medica annunciò la morte di Diana e la notizia iniziò a diffondersi in tutto il mondo. Dodi Al Fayed, e l'autista del veicolo morirono sul colpo, l'unico a salvarsi fu la guardia del corpo di Diana.

Il Principe di Galles e le sorelle maggiori della Principessa, Lady Sarah e Lady Jane, accompagnarono la bara della Principessa nel suo viaggio di ritorno per il funerale. La salma di Diana fu rimpatriata nel Regno Unito la sera di domenica 31 agosto . Dopo il servizio funebre, la bara fu portata su strada alla tenuta di famiglia ad Althorp per una sepoltura privata. La principessa fu sepolta in terra consacrata su un'isola al centro di un lago ornamentale. [10]

Note

  1. Tim Clayton e Phil Craig, Diana Spencer, la principessa del popolo p. 15.
  2. Tim Clayton e Phil Craig, Diana Spencer, la principessa del popolo p. 21.
  3. Tim Clayton e Phil Craig, Diana Spencer, la principessa del popolo p. 24.
  4. Nicola Bambini, Kate Middleton e l’anello di fidanzamento di Diana , Anello fidanzamento Diana.
  5. Tim Clayton e Phil Craig, Diana Spencer, la principessa del popolo p. 209.
  6. Abiti Lady Diana: tutti i look più belli | Cosmopolitan, Revenge Dress.
  7. Royal Family News: Lady Diana rivoluzionò l’opinione sull’AIDS , Diana e i malati di AIDS.
  8. La Principessa Diana e le sue battaglie sociali per i più bisognosi , Diana e le mine antiuomo.
  9. Tim Clayton e Phil Craig, Diana Spencer, la principessa del popolo cap. 18-19.
  10. Royal Family News, Sepoltura Lady D.

Bibliografia