Simone de Beauvoir
Simone de Beauvoir, (Parigi, 9 gennaio 1908 – Parigi, 14 aprile 1986) è stata una scrittrice, filosofa, e femminista francese.
Biografia
Simone de Beauvoir nacque il 9 gennaio 1908 a Parigi[1], in un'abitazione sul Boulvard Raspail, figlia di Francoise e Georges de Beauvoir in un contesto medio-borghese, in un ambiente strettamente cattolico.
Tuttavia, rifiutò la religione nella sua prima adolescenza, abbracciando l'ateismo e la libertà personale.
Risale all'ottobre del 1917 l'incontro con Elisabeth Mabille, Zaza, un nome che comparirà spesso nei suoi scritti e un'amicizia che resterà sempre viva nei ricordi della scrittrice. Date le condizioni economiche non molto brillanti, Simone si destinò all'insegnamento; seguì, insieme a Zaza, i corsi di letteratura di Robert Garric[2]; studiò contemporaneamente matematica generale all'Institut catholique[3].
Nel 1929 de Beauvoir superò l'Agrégation in filosofia (con Maheu e Nizan), diventando la persona più giovane a farlo all'epoca. Successivamente intraprese la carriera di insegnante, scrivendo anche romanzi, saggi e testi filosofici. Fu del luglio dello stesso anno l'incontro con Jean-Paul Sartre, la cui presenza aiuterà de Beauvoir a superare anche la prematura morte dell'amica Zaza[4]
Nel 1931 venne incaricata di insegnare lettere a Marsiglia, mentre Sartre, rientrato dal servizio militare, venne nominato a Le Havre. Ci fu un progetto di matrimonio tra i due che fu però subito accantonato.
Il suo primo romanzo, "L'invitata" (1943), fu seguito da molti altri, tra cui "The Mandarins" (1954), vincitore del prestigioso Premio Goncourt[5].
Tuttavia, è stato "Il secondo sesso" che ha cementato il suo posto come intellettuale di spicco. In quest'opera innovativa, de Beauvoir ha analizzato la condizione delle donne attraverso la storia e la società contemporanea, coniando la frase "Donna non si nasce, ma si diventa". Questo libro è considerato un testo fondamentale nella teoria femminista, che ha avuto un profondo impatto sul movimento delle donne del XX secolo.
Altre opere importanti di de Beauvoir includono "L'etica dell'ambiguità" (1947), in cui approfondisce l'etica esistenzialista, e la sua autobiografia in più volumi, che descrive in dettaglio la sua vita, i suoi tempi e il suo rapporto con Sartre.
I contributi letterari di de Beauvoir si estendono oltre il femminismo, comprendendo romanzi, saggi, biografie e un'ampia opera filosofica.
Dopo la morte di Sartre, de Beauvoir adottò ufficialmente la sua compagna, Sylvie le Bon, che divenne la sua esecutrice testamentaria[6]; è sepolta insieme a Sartre nel cimitero di Montparnasse, a Parigi.
Esistenzialismo e etica
De Beauvoir, in linea con il pensiero esistenzialista, in particolare con quello di Jean-Paul Sartre, sostenne che gli esseri umani prima esistono, incontrano se stessi ed emergono nel mondo per definire la loro essenza. Credette che l'esistenza di una persona non fosse definita da uno scopo intrinseco, ma fosse qualcosa che ogni persona deve ritagliarsi attraverso scelte e azioni.
Enfatizzò l'idea esistenzialista che gli individui sono radicalmente liberi e devono assumersi la responsabilità delle proprie azioni. Questa libertà è al tempo stesso un privilegio e un peso, in quanto comporta scelte che definiscono il nostro essere e l'assunzione di responsabilità non solo per la nostra libertà, ma anche per il rispetto e il sostegno della libertà degli altri.
De Beauvoir evidenziò inoltre l'ambiguità intrinseca della condizione umana, in cui gli individui devono navigare tra le tensioni tra libertà e responsabilità, individualità e sociale, soggettivo e oggettivo. Credeva che abbracciare questa ambiguità fosse fondamentale per un'esistenza autentica.[7]
Femminismo
Il pensiero femminista di de Beauvoir si può sintetizzare in alcuni punti che trovano sviluppo in quasi tutti i suoi scritti:
- Femminismo esistenzialista: il femminismo di de Beauvoir è profondamente esistenzialista. Credeva che gli individui avessero la libertà di trascendere le loro situazioni date e creare i propri significati. Tuttavia, ha sottolineato come la libertà delle donne sia stata storicamente limitata, ostacolando la loro capacità di svilupparsi come esseri indipendenti e auto-definitivi.
- L'Altro: de Beauvoir ha esplorato il modo in cui le donne sono sistematicamente Alterate – un processo continuo che posiziona gli uomini come il default e le donne come il deviante. Questa alterità porta all'emarginazione delle donne in molti aspetti della vita sociale, politica e culturale.[8]
- Costrutti sociali: ha sostenuto che molte delle differenze tra uomini e donne non sono innate, ma socialmente costruite. Ha analizzato come le norme e le aspettative sociali modellano la vita delle donne e limitano le loro opportunità.
- Etica e libertà: de Beauvoir si occupava di vita etica e libertà. Sosteneva che la società, per essere libera, doveva liberare tutti i suoi membri, comprese le donne. Vedeva l'emancipazione femminile come essenziale non solo per le donne stesse, ma per il progresso etico della società nel suo complesso.
Filosofia e vita
La filosofia di De Beauvoir e le sue riflessioni sulla vita sottolineano l'interconnessione di tutti gli esseri umani. Credeva che la libertà di una persona si intrecciasse con la libertà degli altri, sostenendo una solidarietà che riconoscesse la nostra umanità condivisa e la dipendenza reciproca.
Il suo lavoro incoraggia a vivere in modo autentico, il che implica il riconoscimento della propria libertà, l'abbraccio dell'ambiguità della vita e l'impegno attivo nel mondo. L'autenticità per de Beauvoir significava anche sfidare lo status quo e lavorare per una maggiore giustizia e uguaglianza.
Nei suoi ultimi lavori, come "La terza età", de Beauvoir esplora le implicazioni esistenziali e sociali dell'invecchiamento. Critica l'emarginazione degli anziani e riflette sulla mortalità, sottolineando l'importanza di vivere una vita piena e impegnata fino alla fine.
Vita personale
Il rapporto di de Beauvoir con Sartre non fu convenzionale: non si sono mai sposati o hanno vissuto insieme in modo permanente, mantenendo relazioni aperte con altri partner e condividendo un profondo legame intellettuale ed emotivo.
Questo aspetto della sua vita è stato tanto controverso quanto influente, sfidando le norme tradizionali delle relazioni e della sessualità.
L'influenza di de Beauvoir continua a risuonare nelle discussioni contemporanee sul genere, l'identità e l'uguaglianza. La sua affermazione che il genere è un costrutto sociale piuttosto che un'inevitabilità biologica rimane un argomento fondamentale nella teoria femminista.
Opere
Romanzi
- L'invitata (L'Invitée, 1943)
- Il sangue degli altri (Le Sang des autres, 1945)
- Tutti gli uomini sono mortali (Tous les hommes sont mortels, 1946)
- I mandarini (Les Mandarins, 1954), Premio Goncourt
- Le belle immagini (Les Belles Images, 1966)
- Lo spirituale un tempo (Quand prime le spirituel, 1979)
Racconti
- Una donna spezzata (Quand prime le spirituel, 1979)
Teatro
- Le bocche inutili (Les bouches inutiles, 1945)
Opere autobiografiche
- Memorie d'una ragazza perbene (Mémoires d'une jeune fille rangée, 1958)
- L'età forte (La Force de l'âge, 1960)
- La forza delle cose (La Force des choses, 1963)
- Una morte dolcissima (Une mort très douce, 1964)
- A conti fatti (Tout compte fait, 1972)
- La cerimonia degli addii (La cérémonie des adieux, 1981)
Saggi
- Pirro e Cinea (Pyrrhus et Cinéas, 1944)
- Per una morale dell'ambiguità (Pour une morale de l'ambiguïté, 1947)
- L'Existentialisme et la Sagesse des nations (1948)
- Il secondo sesso (Le Deuxième Sexe, 1949)
- Privilèges (1955)
- Djamila Boupacha (con Gisèle Halimi, 1962)
- La terza età (La Vieillesse, 1970)
Note
- ↑ ["https://www.treccani.it/enciclopedia/simone-de-beauvoir/"]
- ↑ ["https://fr.wikipedia.org/wiki/Robert_Garric"]
- ↑ ["https://www.icp.fr/"]
- ↑ Enza Biagini,De Beauvoir, Ed. il castoro, 1982, pag. 181
- ↑ ["https://www.academiegoncourt.com/"], sito ufficiale
- ↑ ["https://iep.utm.edu/simone-de-beauvoir/#H1"], Internet Encyclopedia of Philosophy
- ↑ Enza Biagini,De Beauvoir, Ed. il castoro, 1982
- ↑ Enza Biagini,De Beauvoir, Ed. il castoro, 1982, pag. 122-123
Bibliografia
- Bair, D. (1990). "Simone de Beauvoir: A Biography." New York: Summit Books.
- Moi, T. (2008). "Simone de Beauvoir: The Making of an Intellectual Woman." Oxford: Oxford University Press.
- De Beauvoir, S. (1949). "The Second Sex." Trans. Constance Borde and Sheila Malovany-Chevallier. New York: Vintage Books.
- Enza Biagini (1982), "De Beauvoir" Firenze