Pattinaggio di figura su ghiaccio
Il pattinaggio è un’attività che può essere svolta sia per scopo ricreativo che come sport agonistico ed è possibile pattinare sia su superfici ghiacciate che su qualsiasi superficie liscia usando rispettivamente pattini a lama e pattini a rotelle. Alcune discipline del pattinaggio su ghiaccio sono praticate a livello olimpionico e vengono realizzate anche gare e spettacoli all’interno di strutture apposite dette palazzetti. In particolare il pattinaggio di figura è uno sport invernale nel quale l’atleta esegue specifici passi tecnici su una base musicale.
Attrezzatura e abbigliamento
I pattini sono l’elemento fondamentale per praticare questo sport. Ogni pattino è composto da uno stivaletto e da una lama che differiscono però in base alle varie specialità (cambia sia il tipo di scarpa che la lunghezza, il profilo longitudinale e l'incavo delle lame). In particolare il pattinaggio di figura utilizza uno specifico modello di pattini da ghiaccio, denominati stivaletti da pattinaggio artistico, dotati di una calzatura fasciante ma rigida al punto giusto sia per sostenere la caviglia durante le spinte e gli atterraggi dei salti che per facilitare un movimento morbido e fluido. Tale stivaletto è realizzato in cuoio, pelle sintetica o kevlar poichè sono materiali che si adattano perfettamente alla morfologia del piede. Sotto la suola della calzatura viene montata la lama, più corta rispetto a quella presente nei pattini da velocità e sporgente posteriormente oltre il tacco dello stivaletto. Inoltre presenta una una sagomatura convessa che consente una maggiore dinamicità dei movimenti e una più ampia gamma di direzioni e che allo stesso tempo riduce l’attrito con la superficie ghiacciata. Una zona seghettata è poi presente, nella parte anteriore della lama stessa, per permettere di avere maggiore presa durante l'esecuzione dei salti: grazie alle punte dentate della lama, l'atleta riesce infatti in tempo immediato ad arrestare il pattino e ad eseguire il salto con il solo aiuto di una leggera spinta. In commercio esistono però innumerevoli modelli diversi di pattini considerando che questi ultimi si differenziano in base al materiale utilizzato, all’altezza del tacco, alla rigidità dei supporti per la caviglia e al prezzo. Inoltre ogni atleta deve anche individuare il modello più adatto per sua corporatura e per il suo livello tecnico: ai principianti sono consigliati modelli morbidi che li facilitino nell’apprendimento dei movimenti base mentre per i professionisti sono consigliati pattini dotati di stivaletto più rigido in grado di sostenere maggiormente la caviglia. Infine esiste anche un’altra tipologia di pattino da ghiaccio, noleggiata principalmente presso le strutture delle piste da coloro che vogliono imparare senza impegno a pattinare, dotata di uno stivaletto in plastica imbottito all'interno e di una lama medio lunga.
Per quanto riguarda l’abbigliamento invece non vi è una regola ben precisa da seguire ma sono ideali capi confortevoli e comodi ma allo stesso tempo elastici ed idonei all’esecuzione di ampi movimenti. Inoltre è fondamentale vestirsi a strati in modo tale da poter gestire al meglio i cambi di temperatura del proprio corpo. Durante gli allenamenti all’interno dei palazzetti sportivi, l’abbigliamento più usato è composto da una tuta termica elasticizzata e aderente e da pantaloni leggeri ma impermeabili, da indossare sopra la calzamaglia per non rischiare di bagnarsi a seguito di cadute. Sono fondamentali poi i guanti come protezione per le mani sia dal freddo che dal rischio di infortunio poiché queste ultime sono la prima parte del corpo che istintivamente si appoggia a terra in caso di cadute. In aggiunta a tutto ciò, soprattutto per coloro che sono alle prime armi, è suggerito infine l’utilizzo di parapolsi, gomitiere e ginocchiere, come quelle previste per lo sci o per lo snowboard.
Il body pattinaggio artistico è l’indumento principale indossato dai pattinatori e dalle pattinatrici che si cimentano nella gare. Solitamente le donne indossano un abito corto definito tutù mentre gli uomini indossano la tuta o un completo composto da pantalone lungo e maglia aderente. Si tratta anche in questo caso di un capo tecnico progettato per garantire un’ampia libertà di movimento e il quale deve conformarsi alle norme del regolamento internazionale che impone alle donne di indossare un gonnellino e agli uomini di coprire le braccia e di non lasciare il torace troppo scoperto. Il body per il pattinaggio artistico è realizzato in tessuto aderente, elasticizzato, leggero e traspirante e il materiale maggiormente impiegato è la lycra, anche se sono presenti in commercio body dei più diversi tessuti, tra i quali il velluto. I modelli di body per pattinaggio artistico si differenziano anche per il design e i colori e per la diversa disposizione di strass, pietre e applicazioni di ogni genere utilizzati per creare un maggiore effetto scenico e scelti soprattutto in base alla musica scelta. Tuttavia, è sconsigliato l’uso eccessivo di decorazioni che andrebbero solamente ad appesantire l’abito e che potrebbero staccarsi durante l’esecuzione. Inoltre sono di maggior effetto i modelli a manica lunga in quanto sottolineano i movimenti delle braccia e sono sconsigliati i gonnellini lunghi e stretti, rispetto a quelli corti e svolazzanti, poiché potrebbero intralciare l’azione di pattinaggio e rendere difficile l’esecuzione dei salti e delle figure.
Le origini del pattinaggio sul ghiaccio
Il pattinaggio è nato originariamente per motivi di necessità come modo per potersi spostare più velocemente da una parte all’altra del territorio, specialmente nei periodi più freddi. Le prime tracce di questo sport risalgono al II millennio a.C. nei paesi dell’estremo nord-est europeo e in quelli scandinavi dove venivano usati pezzi di ossi di animali, tra cui buoi, cervi e alcune razze di cavalli, arrotondati verso il lato appoggiato al calzare e attaccati sotto le scarpe con delle stringhe, per scivolare sulle superfici ghiacciate. Questi ultimi assomigliavano però piuttosto ai pattini di una slitta tanto che per restare in equilibrio ed ottenere più velocità le persone utilizzavano due bastoni. Solamente nel 200 d. C. sono entrati in scena i primi pattini metallici composti da un pattino di legno fissato alla calzatura con dei lacci e rivestito da una striscia di metallo piegata in modo tale da coprire il margine di quest’ultimo e in modo tale da essere affilata e tagliente. In Olanda già nel 1400 era molto diffuso l'utilizzo dei pattini come mezzo per spostarsi sui canali ghiacciati e fu proprio in questo periodo che nacque il pattinaggio di velocità. L'Olanda è però considerata anche la patria del pattinaggio artistico perché fu in questo luogo che venne inventato la lama metallica con due fili e perché furono le classi aristocratiche ad interessarsi al pattinaggio inteso come forma d'arte e furono loro i primi a sperimentare pose eleganti e armoniose. Inoltre a testimoniare la presenza in Olanda del pattinaggio come sport nazionale è l'opera “Vita alme virginis Lijdwine” di Johannem Brugman nella quale viene narrata la storia di Liduina di Schiedam, una santa rimasta paralizzata a causa di una caduta sui pattini, eletta per questo motivo patrona dei pattinatori. Inoltre nel 1572 venne combattuta la “battaglia del fiume” fra spagnoli e olandesi e fu proprio la capacità di pattinare e di muoversi velocemente su superfici ghiacciate di questi ultimi che li aiutò a vincere questo scontro. Il pattinaggio fu introdotto poi nelle corti inglesi grazie a James Stuart, figlio di Carlo I, il quale si appassionò a questa disciplina durante il suo esilio nei Paesi Bassi e grazie a suo fratello Carlo II il quale importò i pattini nel Regno Unito e in seguito in tutto il mondo. Il pattinaggio artistico moderno nacque a tutti gli effetti in Gran Bretagna quando Robert Jones scrisse il primo trattato tecnico sull’argomento. Dall'Inghilterra il pattinaggio si diffuse anche in Germania ma soprattutto in Francia dove divenne uno dei principali passatempi della corte e della stessa Maria Antonietta. I francesi rivedevano in questo sport una forma d’arte e spettacolo e fu proprio un francese, un tale Garcin, membro della compagnia di artisti sul ghiaccio i Gilet Rouge, che pubblicò un altro trattato sul pattinaggio intitolato “le vrai patineur”, nel quale sottolinea l'importanza della componente espressiva. Nel frattempo questo sport si diffuse velocemente anche in America, dove era stato introdotto nella prima metà del Settecento dai soldati inglesi, tanto che in soli cinquant’anni veniva già praticato da gran parte della popolazione. Nella seconda metà dell'Ottocento in Europa si affermarono la scuola inglese e quella viennese, molto diverse tra loro poiché la prima era più interessata all'aspetto tecnico di questo sport mentre la seconda, essendo aperta all'arte, alla musica e alla danza, si dedicava maggiormente al lato artistico ed interpretativo. Questa distinzione rimase netta fino al 1940 circa quando venne trovata una mediazione fra le due scuole e vennero quindi definite le posizioni e lo stile di quello che poi è diventato il pattinaggio moderno. Nel 1891 vennero organizzati ad Amburgo i primi campionati europei di pattinaggio artistico maschile e l’anno successivo in Olanda, a seguito di un congresso internazionale, fu fondata l'attuale International skating Union (ISU). Nel 1896 si realizzò il campionato mondiale maschile a San Pietroburgo mentre quello femminile fu organizzato a Davos nel 1906. Il pattinaggio artistico sul ghiaccio venne introdotto nei Giochi Invernali nel 1924 anche se aveva già esordito come sport olimpionico ai Giochi Olimpici estivi di Londra nel 1908, durante i quali vennero disputate quattro prove di pattinaggio artistico. Parallelamente questa disciplina prese piede anche in Italia e i primi campionati italiani si tennero nel 1914 in provincia di Varese. Nel 1937 fu organizzato inoltre il primo campionato nazionale inglese di danza sul ghiaccio e i campionati del mondo furono aperti a questa nuova specialità per la prima volta nel 1952.