Cannabis

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La cannabis (parola che deriva dal greco κάννναβις, 'aromatico') o canapa è un genere di piante angiosperme dalle quali vengono ricavati diversi prodotti stupefacenti, incluse la marijuana e l'hashish.

Caratteristiche

È possibile distinguere la cannabis in due diverse varietà: la cannabis sativa o canapa, una pianta alta con foglie sottili, e la cannabis indica, bassa con foglie ampie e larghe.[1] La sativa cresce nei paesi caldi come il Sud America e viene coltivata sempre all'aperto, data la sua altezza. La cannabis indica può essere coltivata anche in interni.

Le due tipologie di cannabis differiscono anche per la quantità di THC e CBD al loro interno: la sativa contiene meno CBD ed è piu adatta in ambito terapeutico.

La cannabis è una delle droghe più diffuse e utilizzate insieme all'alcool e al tabacco. Al suo interno presenta un'alta quantità di cannabinoidi. Quest'ultimi sono composti chimici contenuti nella canapa e comprendono tutte le sostanze psicoattive ottenute dalla cannabis. I principali sono:

  • Il THC (tetraidrocannabinolo), un principio attivo dominante nella sostanza, presente in tutti i prodotti a base di cannabis.
  • Il CBD (cannabidiolo), privo di effetti psicotropi, che svolge una funzione riequilibrante ed è importante nell'uso medico poiché riesce ad alleviare il dolore fisico.

Gli effetti psicoattivi della sostanza sono ricavati dalla resina e dalle foglie, in cui è forte la presenza di THC. Nell'uso ricreativo, la sostanza viene mischiata al tabacco e solitamente fumata; questo causa una serie di effetti a lungo termine dannosi per l'organismo come la dipendenza, la difficoltà di apprendimento, la difficoltà motoria e la stanchezza. Nell'uso medico viene usata cannabis con una bassa quantità di THC, limitando gli effetti collaterali ed eliminando gli effetti psicoattivi.

Storia

Dalla preistoria all'età moderna

L'uso della cannabis è documentato fin dal Neolitico; infatti il ritovamento più antico risale a questo periodo e si tratta di un pezzo di stoffa di canapa.[2] La coltivazione e la commercializzazione della canapa iniziarono dall'Asia e dal Medio Oriente.

La pianta è stata utilizzata per svariati scopi: religiosi, alimentari, tessili, ricreativi e medicinali. In passato, la principale funzione della pianta era quella di fornire fibra tessile di qualità, come dimostrano numerosi ritrovamenti di tessuti e stoffe in canapa.

In Cina, dove la cannabis era conosciuta come "MA", la canapa fu sfruttata per la fabbricazione di carta. Inoltre, veniva usata come alimento e bevanda, per l'uso ricreativo e la produzione di tessuti.

L'uso medico della cannabis è attribuito per la prima volta ai cinesi. Un trattato attribuito al mitico imperatore Shen Nung ne descrive l'uso per trattare malattie come la malaria, i disordini mentali e la debolezza.

Anche in Egitto, intorno al 1200 a.C., la cannabis era utilizzata per alleviare dolori e infiammazioni. Gli egiziani furono tra i primi a mescolare la cannabis con il miele per trattare gli occhi irritati. In India e nei paesi arabi, la resina della canapa fu invece impiegata per le sue proprietà psicoattive e per usi spirituali.

In Grecia, l'uso ludico della cannabis non era particolarmente diffuso. Tuttavia, la cannabis si diffuse anche in Occidente, dove trovò impiego in sia ambito medicinale sia ricreativo.

Storia contemporanea

In età moderna e contemporanea, la canapa divenne importante anche nella produzione di corde e vele, particolarmente in Gran Bretagna per la Marina Militare. L'Italia si distinse nell'uso navale della cannabis, diventando uno dei principali produttori mondiali, grazie anche al clima favorevole della penisola. La pianta era coltivata per ricavarne l'olio, utilizzato per produrre combustibile e luce, e perché poteva crescere in terreni difficili da coltivare.

Negli Stati Uniti, la cannabis era utilizzata per produrre combustibile per lampade, vestiti e tessuti. Personaggi storici come George Washington e Thomas Jefferson si occuparono personalmente della coltivazione di canapa. Nel Settecento, una legge impose la coltivazione obbligatoria di canapa, con sanzioni per chi non adempiva. Nel 1850, gli Stati Uniti raggiunsero il numero storicamente più alto di piantagioni di canapa: con circa 8500 coltivazioni.

Negli Stati Uniti, il settore della cannabis, continuò a crescere fino al 1937, quando fu emanato il Marijuana Tex Act, una legge che proibiva la sostanza. La produzione di cannabis entrò in crisi e nel 1957 in America non esistevano più piantagioni di canapa. Negli anni successivi, a causa della continua richiesta, la coltivazione fu reintrodotta per usi alimentari come oli e semi di canapa.

Nel 2004 la vendita di cannabis venne permessa per uso alimentare e per la cura della pelle. Al momento molti stati degli Stati Uniti permettono la coltivazione di cannabis a uso personale e terapeutico.

In Italia, la legalità della cannabis è un argomento fortemente discusso. [3]

Proibizionismo

Medioevo ed età moderna

Le prime proibizioni della cannabis risalgono al Medioevo. Nel 1378 Soudoun Sheikouni, emiro arabo[4], ordinò di sradicare tutte le piante di canapa nei propri territori. Successivamente anche in tutto il Madagascar fu abolita la cannabis.

Napoleone Bonaparte proibì qualsiasi tipo di contatto con questa pianta durante la campagna d’Egitto nel 1798.

Successivamente molti furono i paesi a vietare l’uso della cannabis: Egitto (1879), Grecia (1890), Sudafrica (1928) e infine la Gran Bretagna.

Negli anni Trenta del Novecento, gli Stati Uniti imposero una politica proibizionista che influenzò il resto del mondo.[5] Nel 1932 fu approvata la legge Uniform State Narcotic che prevedeva l'unione fra stati contro le sostanze stupefacenti. La cannabis divenne illegale a tutti gli effetti nel 1937 con il "Marijuana Tax Act", che proibiva la coltivazione e commercializzazione della canapa.

Nel 1961 viene adottato un trattato chiamato Single Convention Drugs Act [6](modificato poi nel 1972) che regola e combatte l’uso delle sostanze stupefacenti limitando la loro diffusione e produzione. In particolare la normativa imponeva di eliminare ogni piantagione di cannabis entro il 1986.

Tale trattato stabilisce inoltre quattro tabelle di sostanze stupefacenti controllate, che vanno dalla più pericolosa alla meno invasiva. In queste tabelle compariva anche la cannabis (nella tabella IV).

Successivamente la cannabis fu inserita in altre due convenzioni: Convenzione sulle sostanze psicotrope (1971) e Convenzione contro il traffico illecito di droga (1988).

Nel 1996 la California è stato il primo stato degli Stati Uniti a legalizzare la cannabis terapeutica.

Da qui alcuni paesi aderirono alla legalizzazione della sostanza sia in ambito medico (Canada, Albania, Polonia, Svizzera, Regno Unito e Italia) sia in ambito ricreativo al di sotto di una certa quantità (Canada, Malta, Messico).

Nel 2005 il Canada mise in commercio un prodotto spray chiamato Sativex, un estratto di cannabis impiegato per il dolore neuropatico dei malati di cancro e sclerosi multipla (distribuito anche in Italia dal 2013).[7].


Proibizionismo attuale

La legalità della cannabis terapeutica non è uguale per tutti i Paesi; essa è sottoposta a continui controlli e restrizioni poiché si tratta di una sostanza stupefacente.

L'uso ricreativo è sottoposto a restrizioni maggiori e in diversi paesi viene punito con sanzioni amministrative.[8]


  • In Italia la cannabis terapeutica è consentita; è prodotta solamente dallo stabilimento chimico farmaceutico di Firenze e importata ancora dai Paesi Bassi a causa dell’insufficienza italiana.
  • In Germania, Portogallo, Spagna e Svizzera l’uso personale della cannabis è legale ma rimane illegale la sua compravendita.
  • In Romania è lecita la cannabis con contenuto in THC inferiore allo 0,2%.
  • Nel Regno Unito la cannabis è illegale.
  • In Francia e Belgio l'uso di cannabis è illegale e il possesso di cannabis è in reato.
  • In Grecia la legalità della cannabis medica non è del tutto definita.
  • In Irlanda la cannabis medica è legale dal 2019.


Proibizionismo in Italia

In Italia le proibizioni della cannabis iniziarono negli anni Trenta del Novecent, con l'introduzione di un nuovo Codice penale e la creazione di un elenco delle sostanze dannose. In quel periodo l'Italia era la seconda maggior produttrice di cannabis del mondo, dopo la Russia.

In Italia con la legge 309 del 1990 si introdusse la differenza tra droghe leggere e droghe pesanti, prevedendo sanzioni in base alla gravità. Nel 1993 ci fu un referendum in cui i cittadini furono invitati a votare sulla scelta di depenalizzare il consumo di sostanze stupefacenti per uso personale. Il referendum non raggiunse il quorum e la normativa sugli stupefacenti rimase invariata fino al 2006.

Nel 2006, durante il governo Berlusconi, fu abolita la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti (distinzione che verrà riaffermata nel 2014) e fu stabilita una classificazione in base alla quantità di sostanza posseduta. Esistono tre tipi di quantità: minime, medie e massime. In base alla quantità di sostanza posseduta viene applicata una pena più o meno alta.

Dal 2006, i medici italiani sono tenuti a prescrivere anche i farmaci a base di cannabis.

In seguito, l’Italia ha legalizzato la coltivazione e la vendita della cannabis per usi industriali, agricoli ma non farmaceutici. La legge 79 del 14 gennaio 2017 consente la produzione della cannabis sativa (cannabis light), che contiene un'alta percentuale di CBD e una percentuale di THC inferiore allo 0,2%. La cannabis light ha alcuni effetti collaterali come il rilassamento dovuto al CBD e l’aumento dell’appetito.

Nel 2019 la Corte di Cassazione ha depenalizzato la coltivazione di minime quantità di cannabis (quattro piante al massimo) a uso personale.[9]

La coltivazione della sostanza attiva è regolata dall’Organismo nazionale per la cannabis. A oggi, quindi, l’Italia consente la prescrizione della cannabis medica seguendo regole precise e l’acquisto della cannabis light.

Uso medico

Molti studi hanno dimostrato un'utilità della cannabis medicinale. Tuttavia sono ancora molti i Paesi dove è illegale a causa degli effetti negativi della pianta.

In Italia, solo i medici hanno l’autorizzazione a prescrivere prodotti contenenti cannabis; dal 2013 tali prescrizioni sono concesse anche ai neurologi. Le prescrizioni avvengono quando le terapie tradizionali non sono efficaci.

La cannabis viene prescritta per:

  • Dolore cronico negli adulti
  • Sclerosi multipla
  • Trattamento della nausea e del vomito causati da chemioterapia
  • AIDS
  • Riduzione dei movimenti involontari del corpo nella sindrome di Tourette
  • Stimolazione di appetito nell’anoressia, cachessia o perdita di appetito.

La cannabis è disponibile in due sostanze attive:[10]

  • Cannabis FM-2 (THC tra il 5% e l’8% e CBD tra il 7,5% e 12%)
  • Cannabis FM-1 (TCH tra il 13% e il 20% e CBD<1%)

Sono due sostanze prodotte dal 2016 presso lo stabilimento Chimico Farmaceutico di Firenze (SCFM) e autorizzate dal Ministero della Salute. La cannabis ha degli effetti collaterali che non si manifestano uguali in tutti i pazienti. Gli effetti psichici più comuni sono:

  • Aumento dei battiti del cuore (tachicardia)
  • Insonnia
  • Alterazione dell'umore e delle emozioni
  • Crisi emotive
  • Rilassamento
  • Euforia

Gli effetti collaterali fisici più comuni sono:

  • Rossore agli occhi
  • Stanchezza
  • Allucinazioni e depressione
  • Diminuzione della memoria


= Vie di assunzione

Il metodo di assunzione della cannabis medicinale viene deciso dal medico per il paziente (scritto nel documento del Ministero della salute: DGDMF12516 del 22 febbraio 2017). Egli sceglie la via di assunzione più adatta al paziente in base ai sintomi di quest'ultimo: solitamente si inizia da dosi piccole per poi aumentare in caso di necessità.

La cannabis medicinale può essere assunta in quattro modi diversi: via orale, via inalatoria e via topica.

  • La via orale, tramite la bocca, prevede l'assunzione di farmaci a base di cannabis sotto forma di compresse, spray, olii e tisane. Il farmaco entra nello stomaco e nell'intestino fino ad arrivare al fegato e solo dopo entra in circolo. Questo garantisce una durata di molte ore e inizia a fare effetto dopo circa 40 minuti. L’assunzione di cannabis per via orale è adatta per patologie croniche: dolori e insonnia.

Secondo i medici è preferibile assumere medicinali a base di cannabis a stomaco vuoto.

  • La via inalatoria, attraverso le vie respiratorie, prevede dei vaporizzatori appositi (dispositivi medici CE) ed entra subito nel circolo con una quantità alta di cannabinoidi. Questo metodo di assunzione prevede un effetto immediato ma dura poche ore e per questo non è adatto a una cura continuativa. Viene utilizzata per pazienti con spasmi muscolari e dolore acuto.
  • La via topica riguarda l'ingresso della cannabis attraverso la pelle. Oli e creme vengono posizionati direttamente sulla pelle e assorbiti e contengono un'alta quantità di cannabinoidi. Adatti per problemi della pelle o lesioni topiche come emorroidi e ulcere.
  • somministrazione oculare: il collirio di cannabis è un medicinale a effetto locale e viene utilizzato per il dolore corneale.

La cannabis può essere assunta come alimento o bevande anche da persone senza alcuna patologia. Sempre di più sono gli shop di cannabis legale che vendono biscotti, tisane rilassanti e caramelle. In Italia, è consentito l’uso alimentare con una quantità minima di THC. Il decreto del 4 novembre 2019 [11]ministero definisce i livelli massimi di THC che possono essere contenuti negli alimenti (2 mg/kg per la farina di canapa, 5 mg/kg per l’olio fatto dai semi, 2 mg/kg per gli integratori).


Biografia


Note

  1. Le differenze tra Cannabis Indica e Cannabis sativa: quali sono? 29 aprile 2015, https://www.marijuanaonline.it/marijuana-o-cannabis/cannabis-indica-e-cannabis-sativa-quali-sono-le-differenze/
  2. La cannabis nel tempo: origine, storia e utilizzo, https://clinn.it/it/storia-della-cannabis.html
  3. https://mecannabis.it/
  4. Storia della cannabis, storia del proibizionismo della cannabis, prime restrizioni, https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_cannabis
  5. Il proibizionismo della cannabis 1 lUGLIO 2021, https://www.everweed.it/blog/proibizionismo-cannabis/
  6. Enciclopedia Treccani, https://www.treccani.it/magazine/atlante/societa/Il_proibizionismo_della_Cannabis.html
  7. Sativex spray 18 marzo 2024, https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=15930
  8. Differenza legale tra Paesi, modificato il 7 febbraio 2024, https://www.justbob.it/dove-e-legale-la-cannabis-2023/
  9. Coltivazione della cannabis ad uso personale e sanzioni 8 settembre 2021 Paolo Molinari, https://www.agi.it/politica/news/2021-09-08/cannabis-maggioranza-governo-camera-13802929/
  10. La produzione di sostanze attive di origine vegetale a base di Cannabis 30 giugno 2022, https://www.salute.gov.it/portale/medicinaliStupefacenti/dettaglioContenutiMedicinaliStupefacenti.jsp?lingua=italiano&id=4588&area=sostanzeStupefacenti&menu=organismo
  11. Parlamento italiano’ 16 gennaio 2020, https://temi.camera.it/leg19/post/OCD15-13902/definizione-livelli-massimi-tetraidrocannabinolo-thc-negli-alimenti.html#:~:text=Il%20Decreto%204%20novembre%202019,semi%2C%20olio%20ottenuto%20dai%20semi.