Ginnastica ritmica

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La ginnastica ritmica è uno sport femminile che può essere svolto individualmente o a squadre. Le ginnaste utilizzano diversi tipi di piccoli attrezzi per svolgere i propri esercizi sulla pedana seguendo il ritmo della musica. Questo sport richiede importanti doti di flessibilità, musicalità e resistenza.

Storia

Origini

La ginnastica ritmica può essere ricondotta a origini antiche: nelle tombe degli antichi Egizi sono state ritrovate rappresentazioni di donne che compiono movimenti ginnici; in Grecia, dove lo sport era considerato alla base del benessere di uomini e donne, ci sono testimonianze di sport femminili che utilizzano piccoli attrezzi, come la palla, durante dei movimenti di danza; nell’antica Cina era molto diffusa una disciplina sportiva dove le donne dovevano dimostrare le loro abilità con palle, aste e bastoni[1]. Questo genere di attività attraversò un lungo periodo buio durante il quale fu dimenticata e non fu più praticata fino al Rinascimento, periodo in cui la nuova concezione centrale dell’uomo mise in risalto l’esercizio fisico. Questa disciplina venne considerata dagli studiosi molto importante a livello sia fisico ma soprattutto morale[2].

Nascita della ginnastica ritmica moderna

I primi esercizi furono mostrati prima nel 1912, durante le Olimpiadi di Stoccolma e, in seguito, nel 1920, durante le Olimpiadi di Anversa, a solo scopo dimostrativo. Nel 1928, per un breve periodo, comparvero nel programma della ginnastica artistica alle Olimpiadi di Amsterdam. Solo nel 1948 abbiamo modo di vedere la prima competizione di ginnastica ritmica in Unione Sovietica. La nuova disciplina ottenne un notevole successo in tutta l’Europa dell’Est grazie alla sua artisticità e ai suoi movimenti simili a quelli dei ballerini, per i quali i paesi di questi territori erano ben conosciuti. Nel 1962 la ginnastica ritmica venne riconosciuta dalla Federazione Internazionale di Ginnastica (F.I.G) come sport indipendente e proprio l’anno successivo, a Budapest, ebbero luogo i primi Campionati del Mondo. Vennero scelti gli attrezzi da utilizzare e le caratteristiche che dovevano rispettare, come lunghezza, peso e diametro. Fu stabilito il codice dei punteggi, nel quale vennero esposti le norme di gara e gli elementi fondamentali da eseguire nella composizione insieme al loro valore. Nasce, oltre all’esercizio individuale, anche quello di squadra, con sei ginnaste che si esibiscono contemporaneamente in pedana con degli attrezzi. La ginnastica ritmica partecipa per la prima volta alle Olimpiadi come disciplina indipendente solo nel 1984 ai giochi estivi di Los Angeles[3].

Gli esercizi moderni furono il risultato dell’unione degli elementi ginnici con la nuova concezione di movimento di Isadora Duncan (1877-1927). Duncan portò avanti una vera e propria rivoluzione del movimento, rifiutando le convenzioni del balletto classico in favore dell’immagine dell’onda: il movimento doveva essere una linea continua che riproducesse il moto della luce e del suono. Tutto doveva essere spontaneo e basato sul ritmo della natura, così come lo intendevano anche gli antichi Greci[4].

Caratteristiche

La ginnastica ritmica può essere individuale o a squadre. Nelle competizioni individuali è molto importante che la ginnasta sappia eseguire degli elementi a corpo libero come salti, rotazioni (pivot), equilibri, il tutto collegato da elementi artistici e onde del corpo. La ginnasta deve riuscire a eseguire questi elementi corporei combinati con l’abilità nel maneggiare un attrezzo, eseguendo lanci e elementi che variano a seconda di esso. Nelle competizioni a squadre, ci sono cinque ginnaste che si muovono contemporaneamente sulla pedana scambiandosi gli attrezzi e realizzando formazioni dinamiche. Gli attrezzi possono essere tutti uguali oppure di due tipi diversi ma, in entrambi i casi, sono sempre dello stesso numero delle ginnaste in pedana, ovvero cinque. Elementi caratteristici, oltre agli scambi degli attrezzi, sono le collaborazioni di diverso tipo tra le ginnaste e le difficoltà di corpo da eseguire all’unisono[5]. A differenza dell’esercizio individuale, il quale ha una durata massima di 90 secondi, quello di squadra arriva a 150 secondi[6].

La parte fondamentale di questo sport è sempre la musica: le ginnaste dovranno eseguire i loro esercizi in modo che l'espressività e i movimenti si adattino perfettamente agli accenti e al ritmo del brano su cui si svolgono.

Attrezzi

Chi pratica ginnastica ritmica fa uso dei cosiddetti piccoli attrezzi, ovvero la fune, il cerchio, la palla, le clavette e il nastro. Questa è la differenza principale con la ginnastica artistica che, invece, si serve dei grandi attrezzi fissi.

Fune

Realizzata in canapa con alle estremità due nodi. La lunghezza varia in base all’altezza della ginnasta. Fondamentali all’interno dell’esercizio sono i salti e i saltelli con attraversamento dell’attrezzo, i lanci e gli abbandoni con ripresa, oscillazioni, figure a otto e giri della fune. Il tutto richiede grande velocità e esplosività per eseguire al meglio le combinazioni con questa tipologia di attrezzo.

Cerchio

Ha un peso approssimativo di 300 g e solitamente è realizzato in plastica rigida. Il diametro varia in base all’altezza della ginnasta e va dagli 80 ai 90 cm. Tra i movimenti tipici si includono i rotolamenti, le rotazioni, i lanci, i passaggi sopra e all’interno dell’attrezzo, oscillazioni, conduzioni e movimenti a otto. Il cerchio richiede grande versatilità da parte della ginnasta per esaltare al meglio gli elementi tipici da eseguire con esso.

Palla

Ha un peso minimo di circa 400 g e il diametro va dai 18 ai 20 cm. È molto elastica dato che è realizzata in gomma o in materiale sintetico di qualsiasi colore a scelta della ginnasta. L’eleganza dei movimenti di questo attrezzo dà grande emotività all'esercizio. È importante evitare di stringere la palla con forza con le dita o di appoggiarla al corpo, perciò è necessario prestare molta attenzione a come si svolgono i movimenti.

Clavette

Hanno una lunghezza di 40-50 cm con un peso minimo di 150 g. Realizzate in materiale sintetico con all’estremità superiore una piccola sfera per facilitare la presa. Nell’esercizio vengono utilizzate contemporaneamente due clavette, perciò è importante che la ginnasta abbia grandi capacità di coordinazione e simmetria. Gli elementi fondamentali sono i moulinet, battute, lanci e riprese, movimenti simmetrici e asimmetrici, oscillazioni e circonduzioni.

Nastro

Deve essere largo dai 4 ai 6 cm e lungo 5 metri per la categoria juniores e 6 metri per la categoria senior. È realizzato in seta o in materiali simili di qualsiasi colore, anche multicolore o con disegni. Per tenere la stoffa sempre in movimento, un’estremità viene legata a un bastoncino in fibra di vetro dal peso di 35 g e dal diametro di circa 1 cm. Gli elementi fondamentali vengono eseguiti con gli arti superiori e inferiori e sono le serpentine, le spirali, i lanci, le riprese, le oscillazioni e le circonduzioni. Il nastro deve avere un disegno chiaro e continuo in ogni movimento eseguito[7].

Punteggi

Il punteggio è la somma del risultato ottenuto nelle difficoltà corporee, nell’esecuzione e nell’artistico.

Il Codice dei Punti FIG definisce il valore degli elementi corporei e di quelli eseguiti con l’attrezzo che si trovano all’interno dell’esercizio. Entrambi fanno parte del punteggio delle difficoltà.

L’esecuzione valuta la versatilità della ginnasta e la precisione nell’eseguire le difficoltà, nonché l’eccellenza tecnica dell’esercizio.

L’artistico valuta l’espressività della ginnasta, soprattutto in relazione al brano musicale su cui esegue l’esercizio.

L’esecuzione e l’artistico partono entrambi da 10 e vengono ridotti ogni volta che si riscontrano delle imperfezioni nell’esercizio.

Le penalità abbassano il punteggio dell’esercizio e vengono attribuite in caso di mancato rispetto delle norme nella divisa della ginnasta o della musica, in caso di perdite dell’attrezzo e se la ginnasta e/o l’attrezzo escono dal confine della pedana di gara. Tutte le penalità sono specificate nel Codice dei Punti FIG[8].

Competizioni

Esistono diversi tipi di competizioni a seconda dell’età e del livello a cui viene praticata la ginnastica. Solitamente le atlete iniziano a gareggiare da molto giovani: a otto anni le bambine possono accedere alle competizioni di livello agonistico ma, solitamente, la preparazione inizia intorno ai quattro o cinque anni[9].

Competizioni nazionali

La federazione organizza delle competizioni distinte tra Attività competitive e Attività non competitive. Le Attività competitive sono a loro volta divise in Settore Gold e Settore Silver, nei quali sono organizzate gare individuali e gare a squadre. Nel Settore Gold, destinato a chi vuole impegnarsi per raggiungere competizioni di alto livello, viene definito un programma di lavoro che deve essere rispettato da tutte le partecipanti ed è distinto in base all’età. Le gare a squadra sono la Serie A1, la Serie A2, la Serie B, la Serie C le gare di squadra allieve e le gare di insieme; le gare individuali sono il Campionato di Categoria, il Campionato di Specialità e il Campionato Nazionale Assoluto. Nel Settore Silver, aperto a tutti, è possibile scegliere il programma tecnico che più si addice alle esigenze e alle capacità di ogni ginnasta. Le gare di squadra sono la Serie D, le gare di insieme e il Torneo Winter Club. Le competizioni, sia di squadra, sia individuali, sono divise in livelli: A1, A2, B1, B2 poi C, D ed E[10]. Vengono organizzati, inoltre, dei tornei e dei campionati annuali da alcuni enti di promozione sportiva come AICS, UISP, CSI, PGS e altri[11].

Competizioni internazionali

A livello internazionale, le competizioni più rilevanti sono i Giochi Olimpici, i Campionati del Mondo, i Campionati Europei e la World Cup[12]. I Campionati Europei stabiliscono chi tra le ginnaste di tutte le nazionali europee partecipanti potranno prendere parte ai Campionati del Mondo; questi ultimi, a loro volta, assegneranno un pass olimpico alle prime ginnaste classificate. La World Cup è un circuito di gare a tappe a cui partecipano le federazioni del mondo. Per valutare se una ginnasta o una squadra è adeguatamente preparata a intraprendere questo percorso, vengono organizzate delle competizioni che prendono il nome di World Challenge Cup[13]. Per quanto riguarda le Olimpiadi, la ginnastica ritmica è divisa in due competizioni separate, entrambe formate da una fase di qualificazione e una finale: l’all-around individuale, dove le ginnaste eseguono quattro esercizi e la classifica è data dalla somma dei loro punteggi, e l’all-around a squadre, dove vengono eseguiti un esercizio con attrezzi uguali e uno con attrezzi misti, i cui punteggi vengono sommati per ottenere la classifica[14].

Benefici

La ginnastica ritmica è indicata per lavorare in maniera equa con ogni muscolo del corpo. Generalmente le bambine sotto i sei anni seguono un percorso chiamato baby gym, che non richiede grandi doti di coordinazione essendo ancora poco sviluppata a quell’età. Solo più tardi iniziano ad utilizzare gli attrezzi. Dal punto di vista dei benefici fisici, la ginnastica ritmica aiuta a sviluppare la forza muscolare, migliora la flessibilità, l’equilibrio e la coordinazione; parlando della sfera psicologica, questo sport aiuta a lavorare su alcuni aspetti, primi tra tutti la perseveranza e il senso di responsabilità dato che, nella ginnastica come in ogni sport, bisogna impegnarsi duramente per raggiungere i propri obiettivi. La ginnastica, inoltre, aiuta a migliorare la concentrazione e la pazienza delle atlete che devono saper lavorare non solo individualmente, ma anche in squadra[15].

Ginnastica ritmica in Italia

In Italia, la ginnastica ritmica nasce a Torino nel 1925. Un grande contributo fu dato da Andreina Sacco Gotta, laureata in pianoforte al Conservatorio di Torino e insegnante di educazione fisica, che rivoluzionò questo sport avvicinandolo al modello più moderno e competitivo[16]. Nel 1960, con l'introduzione del programma a squadre nelle competizioni internazionali, nasce la squadra nazionale italiana, allenata da Amalia Tinto[17]. Nel 1982, durante i Campionati del Mondo di squadra, fa il suo esordio da atleta Emanuela Maccarani[18], la quale, nel 1997, diventerà la responsabile della nazionale[19]. Nel 2004, la squadra, allenata da Maccarani, vince la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene e viene attribuito alle ginnaste, dal giornalista Giovanni Arpino, il soprannome di Farfalle[20]. Questo appellativo, che le ha caratterizzate per 18 anni, è stato recentemente allontanato dai membri della squadra stessa[21]. Nel 2022 Maccarani vanta 220 medaglie complessive che la proclamano allenatrice più medagliata d’Italia[22].

Per la qualifica alle Olimpiadi del 2024, l’Italia ha schierato la squadra nazionale, composta dal capitano Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Daniela Mogurean, Agnese Duranti, Laura Paris e Alessia Russo e le due individualiste Milena Baldassarri e Sofia Raffaeli[23].

Milena Baldassarri, ai Campionati del Mondo del 2018, vince, per la prima volta nella storia della ginnastica ritmica italiana, una medaglia d’argento individuale. Nel 2021 partecipa alle Olimpiadi di Tokyo e nel 2023 ottiene il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024[24].

Sofia Raffaeli fa il suo esordio internazionale nel 2019 ai Mondiali Juniores, durante i quali vince tre medaglie d’argento. Ai suoi primi Campionati Mondiali senior del 2021, a soli 17 anni, conquista una medaglia di bronzo al cerchio. L’anno successivo viene proclamata Campionessa del Mondo ottenendo un pass olimpico per Parigi 2024. Nei Campionati del Mondo del 2023 sale sul secondo gradino del podio nel concorso generale, nella specialità con il cerchio e in quella con la palla[25].

Note

  1. La storia della ginnastica ritmica: tra danza e artistica, «sportmagazine.it», 2020
  2. Ginnastica ritmica: curiosità, caratteristiche e benefici, «today.it», 2021
  3. Licia Tasini, Storia della ginnastica ritmica: da dove arriva?, «vertige.it», 2015
  4. Arianna Ghilardotti, Isadora Duncan, «enciclopediadelledonne.it», 2012
  5. Federazione Ginnastica d'Italia, La ginnastica ritmica, «federginnastica.it»
  6. Ginnastica Etruria Prato, Ginnastica ritmica, «ginnasticaetruria.com»
  7. Federazione Ginnastica d'Italia, La ginnastica ritmica, «federginnastica.it»
  8. Sheila Vieira, Ginnastica ritmica: come funziona? Mini-guida e ABC su attrezzi, punteggi, penalità e specialità Olimpiche, «olympics.com», 2023
  9. Ginnastica Etruria Prato, Ginnastica ritmica, «ginnasticaetruria.com»
  10. Federazione Ginnastica d'Italia, Norme tecniche 2021, sito «federginnastica.it», 2021
  11. Ginnastica Etruria Prato, Ginnastica ritmica, «ginnasticaetruria.com»
  12. Ginnastica Etruria Prato, Ginnastica ritmica, «ginnasticaetruria.com»
  13. Eurosport, Ginnastica ritmica: tutti i grandi appuntamenti del 2022, «eurosport.it», 2022
  14. Sheila Vieira, Ginnastica ritmica: come funziona? Mini-guida e ABC su attrezzi, punteggi, penalità e specialità Olimpiche, «olympics.com», 2023
  15. Elena Berti, Perché la ginnastica ritmica fa bene ai bambini, «nostrofiglio.it», 2022
  16. Licia Tasini, Storia della ginnastica ritmica: da dove arriva?, «vertige.it», 2015
  17. Ginnastica ritmica: le Farfalle, «alteagym.it», 2022
  18. Maccarani, Questa squadra, 2012, p. 42-43
  19. Maccarani, Questa squadra, 2012, p. 66
  20. Ginnastica ritmica: le Farfalle, «alteagym.it», 2022
  21. Francesca Rossi, La squadra di ginnastica ritmica Italia: l’era delle Farfalle è finita, «ginnasticando.it», 2023
  22. Il premio Castagnetti alla Maccarani, il tecnico italiano più vincente di sempre, «ansmes.it», 2022
  23. Giordano Federici, Ritmica, Campionati del Mondo 2023: le guerriere azzurre fuori dal podio, ma volano a Parigi; bronzo all’Italia nel Team Ranking, «ginnasticando.it», 2023
  24. CONI, Milena Baldassarri: XXXIII Giochi Olimpici Estivi Parigi 2024, «parigi2024.coni.it», 2023
  25. CONI, Sofia Raffaeli: XXXIII Giochi Olimpici Estivi Parigi 2024, «parigi2024.coni.it», 2023

Bibliografia