Eterocromia iridea
Eterocromia (dal greco: héteros, "diverso" e chróma, "colore") è un termine che viene utilizzato in medicina per descrivere le iridi di colore diverso nelle persone e negli animali. Costituisce un tratto somatico molto raro. Esistono diversi tipi di eterocromia.
Generalità
Il medico svedese Nils Liljequist può essere considerato il promotore degli studi sulle alterazioni di colore delle iridi. Nel 1893 pubblicò l'opera On Oegendiagnosen, la quale contiene diverse osservazioni sul cambiamento di colore delle proprie iridi, a seguito di un'iniezione di chinino e iodio. [1]
Ciò che determina il colore degli occhi è la concentrazione di melanina [2] presente all'interno dell'iride, una struttura muscolare circolare che detiene nel suo centro la pupilla. L'eterocromia è quindi il risultato di una diversa quantità di melanina presente nei due occhi: se il pigmento è poco concentrato, il risultato ottenuto è una colorazione azzurrina (occhio ipopigmentato), se invece il pigmento risulta molto concentrato l'iride sarà caratterizzata da una colorazione marrone (occhio iperpigmentato).
L'eterocromia è una condizione che non riguarda solamente le persone, ma si manifesta anche negli animali, in particolar modo alcune razze di cane come il Siberian Husky e l'Australian Shepherd, e alcune razze di gatti come il Khao Manee e il Turkish Angora.