Simone de Beauvoir

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Simone de Beauvoir, (Parigi, 9 gennaio 1908 – Parigi, 14 aprile 1986) è stata una scrittrice, filosofa, e femminista francese.

Biografia

Simone de Beauvoir nacque il 9 gennaio 1908 a Parigi[1], in un'abitazione sul Boulvard Raspail, figlia di Francoise e Georges de Beauvoir in un contesto medio-borghese, in un ambiente strettamente cattolico. Tuttavia, ha rifiutato la religione nella sua prima adolescenza, abbracciando l'ateismo e la libertà personale.

Nel 1929 superò l'esame di maturità in filosofia, diventando la persona più giovane a farlo all'epoca. Successivamente intraprese la carriera di insegnante, scrivendo anche romanzi, saggi e testi filosofici. Il suo primo romanzo, "L'invitata" (1943), fu seguito da molti altri, tra cui "The Mandarins" (1954), vincitore del prestigioso Premio Goncourt[2].

Tuttavia, è stato "Il secondo sesso" che ha cementato il suo posto come intellettuale di spicco. In quest'opera innovativa, de Beauvoir ha analizzato la condizione delle donne attraverso la storia e la società contemporanea, coniando la frase "Donna non si nasce, ma si diventa". Questo libro è considerato un testo fondamentale nella teoria femminista, che ha avuto un profondo impatto sul movimento delle donne del XX secolo.

Altre opere importanti di de Beauvoir includono "L'etica dell'ambiguità" (1947), in cui approfondisce l'etica esistenzialista, e la sua autobiografia in più volumi, che descrive in dettaglio la sua vita, i suoi tempi e il suo rapporto con Sartre.

I contributi letterari di de Beauvoir si estendono oltre il femminismo, comprendendo romanzi, saggi, biografie e un'ampia opera filosofica.

Dopo la morte di Sartre, de Beauvoir adottò ufficialmente la sua compagna, Sylvie le Bon, che divenne la sua esecutrice testamentaria[3]; è sepolta insieme a Sartre nel cimitero di Montparnasse, a Parigi.

Pensiero

De Beauvoir è stata profondamente influenzata dalla sua collaborazione a lungo termine con Jean-Paul Sartre, un altro pensatore esistenzialista chiave. Tuttavia, le sue idee erano distinte e spesso più sfumate di quelle di Sartre, in particolare per quanto riguarda l'esperienza vissuta delle donne. Influenzata dall'esistenzialismo, l'opera di de Beauvoir ruota attorno al concetto di esistenza che precede l'essenza, applicandolo all'analisi della vita delle donne e alla costruzione del genere. Studiò filosofia alla Sorbona, dove incontrò Jean-Paul Sartre, che sarebbe diventato il suo partner e collaboratore intellettuale per tutta la vita.

Femminismo

  • Femminismo esistenzialista: il femminismo di de Beauvoir è profondamente esistenzialista. Credeva che gli individui avessero la libertà di trascendere le loro situazioni date e creare i propri significati. Tuttavia, ha sottolineato come la libertà delle donne sia stata storicamente limitata, ostacolando la loro capacità di svilupparsi come esseri indipendenti e auto-definitivi.
  • L'Altro: de Beauvoir ha esplorato il modo in cui le donne sono sistematicamente Alterate – un processo continuo che posiziona gli uomini come il default e le donne come il deviante. Questa alterità porta all'emarginazione delle donne in molti aspetti della vita sociale, politica e culturale.
  • Costrutti sociali: ha sostenuto che molte delle differenze tra uomini e donne non sono innate, ma socialmente costruite. Ha analizzato come le norme e le aspettative sociali modellano la vita delle donne e limitano le loro opportunità.
  • Etica e libertà: de Beauvoir si occupava di vita etica e libertà. Sosteneva che la società, per essere libera, doveva liberare tutti i suoi membri, comprese le donne. Vedeva l'emancipazione femminile come essenziale non solo per le donne stesse, ma per il progresso etico della società nel suo complesso.
  • Intersezionalità: anche se meno sviluppata nel suo lavoro, de Beauvoir ha riconosciuto che le esperienze delle donne non sono monolitiche e sono modellate da altri fattori come la razza e la classe.

Vita personale

Il rapporto di de Beauvoir con Sartre non fu convenzionale: non si sono mai sposati o hanno vissuto insieme in modo permanente, mantenendo relazioni aperte con altri partner e condividendo un profondo legame intellettuale ed emotivo. Questo aspetto della sua vita è stato tanto controverso quanto influente, sfidando le norme tradizionali delle relazioni e della sessualità.

L'influenza di de Beauvoir continua a risuonare nelle discussioni contemporanee sul genere, l'identità e l'uguaglianza. La sua affermazione che il genere è un costrutto sociale piuttosto che un'inevitabilità biologica rimane un argomento fondamentale nella teoria femminista.

Opere

Romanzi

  • L'invitata (L'Invitée, 1943)
  • Il sangue degli altri (Le Sang des autres, 1945)
  • Tutti gli uomini sono mortali (Tous les hommes sont mortels, 1946)
  • I mandarini (Les Mandarins, 1954), Premio Goncourt
  • Le belle immagini (Les Belles Images, 1966)
  • Lo spirituale un tempo (Quand prime le spirituel, 1979)

Racconti

  • Una donna spezzata (Quand prime le spirituel, 1979)

Teatro

  • Le bocche inutili (Les bouches inutiles, 1945)

Opere autobiografiche

  • Memorie d'una ragazza perbene (Mémoires d'une jeune fille rangée, 1958)
  • L'età forte (La Force de l'âge, 1960)
  • La forza delle cose (La Force des choses, 1963)
  • Una morte dolcissima (Une mort très douce, 1964)
  • A conti fatti (Tout compte fait, 1972)
  • La cerimonia degli addii (La cérémonie des adieux, 1981)

Saggi

  • Pirro e Cinea (Pyrrhus et Cinéas, 1944)
  • Per una morale dell'ambiguità (Pour une morale de l'ambiguïté, 1947)
  • L'Existentialisme et la Sagesse des nations (1948)
  • Il secondo sesso (Le Deuxième Sexe, 1949)
  • Privilèges (1955)
  • Djamila Boupacha (con Gisèle Halimi, 1962)
  • La terza età (La Vieillesse, 1970)

Note

Bibliografia

  • Bair, D. (1990). "Simone de Beauvoir: A Biography." New York: Summit Books.
  • Moi, T. (2008). "Simone de Beauvoir: The Making of an Intellectual Woman." Oxford: Oxford University Press.
  • De Beauvoir, S. (1949). "The Second Sex." Trans. Constance Borde and Sheila Malovany-Chevallier. New York: Vintage Books.