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Gaio Giulio Cesare
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==Imprese militari== Cesare, che era stato nominato proconsole della Gallia Cisalpina e Narbonese nel 56 a.C., decise di intraprendere delle campagne nelle altre regioni della Gallia per diversi motivi. Innanzitutto, voleva consolidare la propria posizione politica a Roma, dimostrando le sue capacità militari e le sue ambizioni espansionistiche. In secondo luogo, voleva difendere le province romane dalla minaccia dei popoli germanici che si stavano muovendo verso sud. Infine, voleva ottenere bottini di guerra e schiavi da distribuire ai suoi soldati, in modo da garantirsi il loro sostegno. Le campagne durarono in tutto otto anni e furono caratterizzate da una serie di vittorie romane. Nel 58 a.C., Cesare sconfisse gli Elvezi, che minacciavano di invadere la Gallia Cisalpina. Nello stesso anno, sconfisse anche i Germani che avevano attraversato il Reno per invadere la Gallia. Nel 57 a.C., sottomise la Gallia Belgica, una regione che era abitata da popoli bellicosi e organizzati. Nel 56 a.C. affrontò una rivolta dei popoli del mare, che vivevano lungo la costa atlantica della Gallia.<ref>''Le guerre in Gallia'', pp.2-29.</ref> Nel 55 a.C., Cesare intraprese due campagne in Britannia, un'isola che era abitata da popoli selvaggi e poco organizzati. Le campagne furono un successo, ma non portarono alla conquista definitiva della Britannia.<ref>''Le guerre in Gallia'', pp. 1-90.</ref> Nel 54 a.C., Cesare tornò in Gallia per affrontare una nuova rivolta, guidata da Vercingetorige, capo degli Arverni. La rivolta fu repressa con grande difficoltà, ma alla fine Cesare riuscì a catturare Vercingetorige<ref>''Vercingetorige'' https://www.treccani.it/enciclopedia/vercingetorige/?search=Vercingetorige</ref> e a sottomettere la Gallia. Le campagne di Cesare in Gallia furono narrate dallo stesso Cesare nella sua opera ''De bello Gallico'', che rimane ancora oggi una fonte preziosa per conoscere gli eventi delle campagne e le strategie militari di Cesare. La conquista della Gallia da parte di Cesare ebbe importanti conseguenze per la storia europea. Innanzitutto, estese il dominio romano a un'area vastissima, rendendolo la potenza dominante dell'Europa occidentale. In secondo luogo, diede a Cesare un potere e una fama senza precedenti, che lo portarono a diventare il dittatore di Roma. Questo potere individuale portò allo scoppio della guerra civile nel 49 a.C., quando Cesare, dopo aver attraversato il Rubicone, si dichiarò nemico della Repubblica Romana. Pompeo, che era il console in carica, e i suoi alleati si schierarono contro Cesare. Pompeo fu sconfitto e ucciso nel 48 a.C., ma la guerra terminò solo nel 45 a.C. con la completa vittoria di Cesare sugli oppositori. Nella civiltà occidentale, le imprese militari di Cesare sono rimaste oggetto di studio e ammirazione come esempio di abilità strategica, coraggio e leadership.
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